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Il Colonnello Rino Coppola, lascerà la guida del Comando Provinciale di Catania, per assumere il prestigioso incarico di Comandante del Reggimento Corazzieri

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I primi giorni di settembre, il Colonnello Rino COPPOLA, lascerà la guida del Comando Provinciale di Catania, per assumere il prestigioso incarico di Comandante del Reggimento Corazzieri, un’unità speciale dell’Arma dei Carabinieri, responsabile in via primaria della guardia d’onore e della sicurezza ravvicinata del Presidente della Repubblica, nonché della sicurezza delle residenze presidenziali.

Al suo posto il Colonnello Salvatore Altavilla, attualmente Comandante dell’Istituto Superiore di tecniche Investigative dell’Arma dei Carabinieri, centro di eccellenza per la specializzazione degli operatori di Polizia Giudiziaria dell’Arma.

Nel corso di quest’ultimo triennio, il Colonnello Coppola, avvalendosi delle 9 Compagnie, 2 Tenenze, 61 Stazioni capillarmente diffuse sulla provincia etnea e valorizzando la “sinergia operativa” tra le componenti investigative delle Compagnie e del  Comando Provinciale con i Reparti Speciali (R.O.S., Nucleo Antisofisticazione e Sanità, Nucleo Operativo Ecologico, Nucleo Ispettorato del Lavoro, lo Squadrone dei Cacciatori di Sicilia, i Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura e del Nucleo CITES), ha assicurato sia nella città che nei centri minori, tutte le funzioni per garantire l’ordinata convivenza civile e la sicurezza delle comunità, dall’attività preventiva e informativa sul campo, alle investigazioni per il contrasto della criminalità organizzata e comune, fino ai servizi di mantenimento dell’ordine pubblico e alla diffusione della cultura della legalità.

Dal settembre del 2020, i Comandi dell’Arma distribuiti su tutta la provincia etnea, hanno pertanto fatto fronte alle circa 86.000 denunce presentate presso i presidi dell’Arma (corrispondenti al 74,61% di quelle complessivamente presentate alle Forze di Polizia della Provincia) e alle oltre 65.000 chiamate giunte direttamente alle Centrali Operative dislocate su tutta la città metropolitana o tramite il 112 N.U.E., impedendo la prosecuzione dei reati in corso di consumazione, risolvendo controversie private o familiari e fornendo assistenza alla popolazione in situazioni di disagio o in cerca di un aiuto, anche solo attraverso semplici consigli e rassicurazioni su come comportarsi in determinate occasioni.

In tale contesto, per mezzo dei pattugliamenti svolti in primo luogo dalle Stazioni Carabinieri e dai Nuclei Radiomobili, l’Arma di Catania ha garantito il costante sostegno e la diuturna vicinanza a cittadini e turisti, esprimendo oltre 134.000 pattuglie e perlustrazioni e circa 22.000 servizi di ordine pubblico, con l’identificazione complessiva di 507.000 persone. Un imponente dispositivo di prevenzione sul territorio, che ha consentito ai Carabinieri, in perfetta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, di denunciare in stato di libertà più di 19.000 persone e trarre in arresto circa 7.500 soggetti.

3 anni quindi di intenso lavoro per il Comandante Provinciale, caratterizzati da gravi episodi di cronaca, da ultimo il femminicidio di Vera Schiopu, duri colpi inferti alle organizzazioni mafiose e interventi a supporto della popolazione, attraverso la prevenzione e il contrasto della violenza di genere e dei reati predatori, tutto reso più complesso dall’emergenza pandemica, durante la quale l’Arma catanese è stata attivamente impegnata nello svolgimento di numerosi e delicati servizi, tesi al contenimento della diffusione del virus: dalle scorte ai primi vaccini, alle vigilanze in tutti i Comuni della provincia per il rispetto delle Ordinanze (zone bianche, gialle, arancioni e rosse alternatesi nei mesi), sino alle attività tese al controllo del corretto uso delle mascherine e del possesso dei green pass, a seguito delle graduali e tanto auspicate riaperture.

Al riguardo, tra gli eventi che hanno particolarmente sconcertato l’opinione pubblica nazionale durante il comando del Col. Coppola, vanno sicuramente ricordati, solo per citarne alcuni, il ferimento del Vicebrigadiere Sebastiano Giovanni GRASSO (43 anni), rimasto invalido dopo essere stato attinto da un colpo di pistola, coraggiosamente intervenuto il giorno della prima comunione della figlia, per aiutare i colleghi a sedare una rissa in una chiesa di Acireale. In quella circostanza, era stato identificato e tratto in arresto per “tentato omicidio” il responsabile, LEOCATA Camillo, di 69 anni. Ancora l’omicidio della piccola Elena DEL POZZO, accoltellata e poi seppellita in un terreno vicino casa, risolto all’esito di incessanti indagini dal Comando Provinciale di Catania, all’esito delle quali dopo poche ore si era riuscito ad individuare la madre della bambina quale autrice dell’efferato gesto, nonostante i suoi tentativi di depistaggio inscenando un rapimento. 

CONTRASTO ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA

In tema di lotta alla criminalità organizzata, elevatissimo è stato lo sforzo dei Carabinieri di Catania sotto la direzione qualificata del Col. Coppola, già proveniente dal Raggruppamento Operativo Speciale – R.O.S. e quindi in possesso di una specifica competenza professionale nel settore, attraverso incessanti manovre investigative volte a colpire le infiltrazioni delle compagini mafiose, tanto nel tessuto sociale, per il controllo diretto del territorio e il mantenimento della condizione di assoggettamento, quanto in quello economico – imprenditoriale e nella “cosa pubblica”, per l’acquisizione dei flussi di denaro pubblico e privato, quale strumento per consolidare e accrescere la propria influenza. In tale quadro, ed anche più in generale, costante è stata la sinergia tra l’Arma catanese e la Procura Distrettuale etnea, guidata dal Procuratore Capo, Dott. Carmelo Zuccaro.

Le indagini poste in essere dal Comando Provinciale di Catania hanno quindi permesso di colpire trasversalmente le famiglie di cosa nostra etnea e la quasi totalità dei clan” tuttora attivi nell’area catanese, raccogliendo “tasselli” preziosi per la comprensione delle attuali dinamiche malavitose. Sono stati quindi complessivamente tratti in arresto 500 soggetti tra elementi di spicco ed affiliati ai vari sodalizi criminali e sequestrati per la confisca, al termine di complesse investigazioni economico – finanziarie atte ad individuare i patrimoni reali e occulti dei sodali, beni, azioni e conti correnti per un valore di circa 46 Milioni di euro, riconducibili in particolare alla famiglia “Santapaola-Ercolano”, nelle varie articolazioni territoriali della Provincia.

Decine le operazioni condotte negli ultimi 3 anni, che oltre ad aver colpito l’illecito inquinamento della mafia nella società sana, hanno ricercato l’ulteriore finalità di far crescere la fiducia della cittadinanza nelle Istituzioni e, con essa, la volontà di denunciare. Tra queste, vanno sicuramente evidenziate per rilevanza:

  • Skanderbeg” (23.11.2020), con la quale è stato possibile mappare 12 piazze di spaccio nel popolare quartiere San Giovanni Galermo sotto l’egida del gruppo Nizza della famiglia di cosa nostra etnea “Santapaola-Ercolano”, documentando che parte dei profitti erano destinati al sostentamento degli affiliati detenuti;
  •  “Centauri” (20.4.2021), con la quale è stata fatta piena luce sul duplice omicidio e su 6 tentati omicidi inquadrabili nell’ambito del cruento scontro a fuoco verificatosi l’8.8.2020 nel quartiere di Librino, riconducibile a una conflittualità preesistente tra le consorterie dei “Cappello” e dei “Cursoti Milanesi” legata a questioni ricollegabili al controllo del territorio;
  • Sotto Scacco” (4.5.2021) che ha portato alla luce l’attività illecita posta in essere da 40 affiliati ai gruppi di Paternò e Belpasso della famiglia mafiosa “Santapaola-Ercolano”, che, infiltrando il tessuto economico e con il metodo mafioso, oltre a trafficare stupefacenti, porre in essere tentate estorsioni, riciclaggio e ricettazioni, erano responsabili di falsi e truffe ai danni dell’INPS;
  • omicidio di “TIMONIERI Vincenzo” (12.6.2021), contiguo al gruppo Nizza della famiglia di cosa nostraSantapaola Ercolano”, riconducibile ad una “lupara bianca” ed inquadrabile nell’ambito di conflittualità interne al citato sodalizio. Sono stati assicurati alla giustizia i mandanti e gli esecutori materiali;
  • Picaneddu” (15.10.2021), che ha monitorato le dinamiche associative del gruppo di Picanello della famiglia di cosa nostra etnea “Santapaola-Ercolano”, individuandone i nuovi vertici all’indomani dell’operazione Orfeo, nonché di identificare due imprenditori i quali si sono prestati per custodire e occultare il patrimonio accumulato dai mafiosi;
  • Agorà” (16.6.2022), sviluppata dalla Sezione Anticrimine del ROS di Catania, che ha disvelato le criticità, i nuovi rapporti di forza e gli equilibri tra le consorterie di cosa nostra operanti a Catania, Caltagirone e Siracusa, ossia le famiglie Santapaola-Ercolano, La Rocca, di RAMACCA e il clan Nardo, documentandone le attività illecite; 
  • Sangue Blu” (28.9.2022), che ha consentito, tra l’altro, di assicurare alla giustizia, oltra a diversi elementi di spicco della famiglia mafiosa “Santapaola-Ercolano”, anche il suo Responsabile Provinciale Francesco NAPOLI, che dopo aver riacquistato la libertà, aveva impresso nuovo slancio alle attività criminali del sodalizio, incrementando le estorsioni in danno di imprenditori catanesi e il traffico di stupefacenti;
  • Terra Bruciata” (26.10.2022), che ha fotografato le evoluzioni delle dinamiche associative e i traffici illegali del clan “Laudani” nel randazzese, accertando le interferenze mafiose del gruppo malavitoso dei “Sangani” in occasione delle elezioni del 2018 del Comune di Randazzo;

Sempre in relazione al contrasto del fenomeno mafioso, sono state poi ulteriormente chiarite le dinamiche criminali sottese ad alcuni omicidi, come quello di LEONARDI Marco (2016) e di CALCAGNO Francesco (2017), due veri e propri “cold case”, i cui approfondimenti investigativi hanno portato all’arresto, lo scorso anno, di un Assessore del Comune di Palagonia, ARDIZZONE Antonio, ritenuto l’intermediario tra i familiari di LEONARDI Marco, consigliere nello stesso ente locale ucciso dal CALCAGNO, imparentati con esponenti della famiglia “Santapaola-Ercolano”, e la “stidda” di Canicattì per l’individuazione del killer che avrebbe poi eliminato il CALCAGNO.

Oltre alle operazioni di servizio, le costanti attività info-investigative sugli equilibri criminali tra le varie compagini mafiose condotte dall’Arma di Catania, hanno inoltre permesso di addivenire alla cattura di diversi latitanti di spicco, tra cui SCAVONE Salvatore, all’epoca reggente del “gruppo NIZZA” della famiglia Santapaola/Ercolano, decisosi a collaborare con la giustizia dopo l’arresto, e TRENTUNO Antonino, elemento apicale del “gruppo di San Cocimo”, articolazione territoriale della medesima famiglia mafiosa, individuato fuori dalla Sicilia, anche grazie al sinergico scambio informativo con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.

Sempre nell’ambito delle azioni di contrasto alla criminalità organizzata catanese poste in essere dal Comando Provinciale, numerosi sono poi stati gli interventi per debellare le “capacità militari” e i principali canali di approvvigionamento delle consorterie mafiose.

Nel primo caso, dal settembre 2020, le attività repressive hanno permesso di assicurare alla giustizia complessivamente 150 soggetti, nonché sequestrare circa 600 armi clandestine o illegalmente detenute, dotate di una letale potenza offensiva, tra cui mitragliatrici da guerra, fucili d’assalto o a pompa e pistole, nonché 22.000 munizioni e 40 ordigni esplosivi.

Al riguardo, solo per citare i più recenti, spiccano, per importanza, i sequestri del 17 e 28 gennaio 2022 nel quartiere San Cristoforo, roccaforte del gruppo “Nizza” e in via Cave di Villarà, dove sono state rinvenute numerose pistole e armi lunghe, alcune delle quali da guerra, come i 2 fucili mitragliatori d’assalto “Kalashnikov – AK 47”, perfettamente funzionanti, un fucile “MP Brasilien” calibro 9 silenziato, un fucile lancia granate con 6 granate modificate, 900 munizioni di vario calibro e 12 ordigni esplosivi artigianali del tipo “Pipe Bomb” e “Flash Bang” modificati, dall’elevato potere dirompente, contenenti esplosivo e bulloni. Ancora nel maggio 2023, sempre nel quartiere “San Cristoforo”, i militari dell’Arma si sono trovati di fronte ad un vero e proprio “arsenale”, costituito da armi da guerra e clandestine, tra cui un fucile a pompa, un Kalashnikov e 4 pistole, munite di centinaia di proiettili.

In marito invece alla repressione dei fenomeni criminali da cui i sodalizi mafiosi traggono il proprio sostentamento, tra cui emerge in particolare il traffico di droga, i Carabinieri guidati dal Col. Coppola, nell’ultimo triennio, hanno proceduto al sequestro di oltre 500 kg di sostanze stupefacenti e di numerose piantagioni di marijuana, anche indoor, eseguendo nel corso delle numerose operazioni di servizio (tra le più rilevanti: “Concordia”, “Piombai”, “Koala”, “Tiffany” e  “3 x 2”), ben 2.300 arresti.

 Per quanto attiene infine al contrasto delle ingerenze della Criminalità Organizzata nella “cosa pubblica”, a seguito di attività info-operative dell’Arma, la Prefettura di Catania ha proposto ed ottenuto il 23 maggio e il 7 agosto 2023, rispettivamente, lo scioglimento del Consiglio Comunale di Castiglione di Sicilia e quello di Palagonia, con l’affidamento per 18 mesi della gestione degli enti locali a una Commissione straordinaria. Attualmente, sempre partendo da approfondimenti info-investigativi dell’Arma, è al lavoro presso il Comune di Randazzo una Commissione d’Accesso nominata dalla Prefettura.

CONTRASTO AI REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Accanto al contrasto alla criminalità organizzata, particolarmente rilevante in questi anni è stata anche l’azione repressiva del Comando Provinciale dell’Arma verso i reati contro la Pubblica Amministrazione. In particolare, indubbiamente degne di nota sono state le recenti operazioni che hanno accertato condotte di “mala gestio” da parte di funzionari pubblici, professionisti e figure politiche in relazione alla “Società degli Interporti Siciliani s.p.a. (S.I.S.)” e nella gestione dei “Progetti Obiettivo del Piano Sanitario Nazionale – Operazione PSN”.

In tale contesto, ai fini preventivi, i Carabinieri di Catania hanno inoltre avviato un monitoraggio informativo degli investimenti e delle progettualità connessi ai finanziamenti del “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – P.N.R.R.”, al fine di scongiurare qualsiasi tipo di infiltrazione e condizionamento mafioso nell’economia legale, comunque fenomeni di “malaffare” e corruzione.

CONTRASTO ALLA CRIMINALITA’ COMUNE

Imponente è stato l’impegno profuso dal Comando Provinciale di Catania al quotidiano contrasto dell’illegalità diffusa, anche al fine di indurre la popolazione a non subire le indebite prepotenze della criminalità, incentivandoli a denunciare.

In tale ottica, al fianco delle altre Forze di Polizia e nel solco delle linee strategiche indicate dal Prefetto, negli ultimi 3 anni, i servizi di prevenzione generale svolti dai Carabinieri sia in città che in Provincia, come anche il pattugliamento delle aree con il più alto indice di criminalità diffusa, sono stati sensibilmente incrementati attraverso la predisposizione di circa 1200 servizi coordinati a largo raggio, svolti anche col supporto della “Compagnia d’ Intervento Operativo – C.I.O.” del 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia”, che hanno interessato tanto i centri storici che le periferie, nonché tutti i luoghi di aggregazione, della “movida” e le aree a maggiore incidenza criminale, comprese le zone rurali e più impervie ove i citati servizi sono stati svolti con il concorso di teams dello “Squadrone Eliportato Cacciatori” di stanza a Sigonella.

Servizi appunto a “maggior impatto”, svolti non solo per contrastare i reati comuni e quelli predatori, o per garantire la regolarità della circolazione stradale e la salvaguardia delle norme nei settori ambientale, sicurezza dei luoghi di lavoro e filiera alimentare (questi ultimi con l’ausilio del personale del N.I.L., N.A.S e NOE), a tutela della sicurezza della cittadinanza, ma anche rivolti a fenomeni che impattano “da vicino” sulla qualità della vita della popolazione, quali ad esempio l’abusivismo commerciale, le discariche abusive e le occupazioni di suolo pubblico, per restituire a residenti e turisti il pieno godimento degli spazi comuni, come ad esempio l’area della Stazione Ferroviaria Centrale o le zone del centro storico cittadino, in una cornice di decoro urbano.

Tali piani di controllo straordinario del territorio sono poi stati ulteriormente incrementati durante i vari periodi di festività, con focus specifici sui luoghi d’intrattenimento, religiosi, culturali e più in generale, quelli a prevalente vocazione turistica.

Sempre nell’ambito della strategia di prevenzione del Comando Provinciale guidato dal Col. Coppola, sono stati poi organizzate tutta una serie di mirate campagne di repressione verso specifici fenomeni delinquenziali, tra le quali appare opportuno ricordare quella di contrasto ai furti di autovetture o parti di esse, al fine di colpire il fiorente mercato nero dei ricambi d’auto ricettati e quella relativa all’indebita percezione del Reddito di Cittadinanza.

Nel primo caso, parallelamente alle attività di controllo ad autoricambisti ed autodemolitori di tutta la provincia etnea, l’Arma di Catania ha dato anche esecuzione all’Operazione “Carback” in cui è stata dimostrata l’operatività di 68 persone, con base nei quartieri catanesi di “Monte Pò”, “San Cristoforo” e “San Giorgio”, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, anche finalizzata al furto di 54 autoveicoli, all’estorsione con il metodo del c.d. “cavallo di ritorno”, alla ricettazione, al traffico di cocaina nei quartieri catanesi di “Librino” e “San Giorgio” e alla detenzione illegale di armi e munizioni.

Riguardo invece l’esito delle attività di controllo sulla legittima elargizione del beneficio del Reddito di cittadinanza”, il Comando Provinciale di Catania, in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Catania e l’INPS della Provincia etnea, ha complessivamente denunciato circa 1.000 persone, tra cui cittadini extracomunitari, soggetti gravati da precedenti per reati che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e all’immigrazione clandestina, all’estorsione, rapina, riciclaggio, ricettazione, furto, truffa, maltrattamenti in famiglia e atti persecutori, parcheggiatori abusivi e 11 appartenenti alla etnia semi-nomade dei “Caminanti di Adrano, che hanno indebitamente percepito somme di denaro pubblico mediante false attestazioni, per un ammontare complessivo di 7 Milioni di euro. Tra questi, era altresì emerso come almeno 80 cittadini, avessero personalmente richiesto ed ottenuto il beneficio pur essendo gravati da sentenze passate in giudicato per i reati di “associazione di tipo mafioso”, o omettendo di comunicare che all’interno del proprio nucleo familiare, vi fosse tra i destinatari del reddito di cittadinanza anche un proprio congiunto gravato da sentenze di condanna definitive per associazione di tipo mafioso.

In merito, infine, alle azioni di contrasto ai reati predatori e in particolare ai furti e alle rapine, l’Arma di Catania, oltre ai numerosi interventi in flagranza di reato in cui ha assicurato il colpevole alla giustizia, ha altresì avviato diverse attività investigative volte a colpire tali fenomeni delinquenziali in maniera “strutturata”, da cui sono scaturite le seguenti operazioni di maggior rilievo:

  • Clone” (11.11.2022), grazie alla quale è stata assicurata alla giustizia un’associazione criminale dedita ai furti in appartamento ed alla ricettazione dei proventi, stimati in circa € 230.000;
  • Idea” (16.11.2022), che ha consentito di individuare gli autori di innumerevoli furti di autovetture del gruppo FCA;
  • Testuggine” (22.11.2022), che ha portato all’arresto di un nutrito gruppo di malviventi, autori di una lunga sequela di reati predatori, la cui refurtiva era destinata ad alimentare il “mercatino delle pulci” catanese;
  • 9 x 21” (10.2.2023), che ha fatto luce sugli affari illeciti di un sodalizio, che oltre ad aver commesso 3 cruente rapine a mano armata ad attività commerciali nel Comune di San Giovanni La Punta, aveva avviato un business criminale riguardante la fabbricazione e il traffico di armi clandestine, nonché organizzato un rodato programma criminoso, grazie al quale soggetti no-vax riuscivano ad ottenere indebitamente la certificazione verde COVID-19, venendo sostituti da tossicodipendenti, che guadagnavano 50 € o dosi di droga per ogni somministrazione di vaccino ricevuta al loro posto;
  • Medicament” (17.2.2023), che ha documentato la condotta criminale di 5 soggetti, dediti alla commissione di furti ad esercizi commerciali, ricettazione di mezzi rubati e spaccio di sostanze stupefacenti.

OMICIDI E VIOLENZA GENERE

In merito ai gravi fatti di sangue che hanno colpito la provincia etnea, di assoluto rilievo è stata la risposta degli assetti investigativi del Comando Provinciale di Catania, che sono stati in grado d’individuare gli autori dei reati, sia che si trattasse di omicidi connessi a reati predatori o scaturiti da controversie di natura personale, sia che riguardassero episodi di femminicidio.

In merito alla prima tipologia di delitti, appare opportuno ricordare i fermi d’indiziato di delitto a carico di un cittadino straniero, responsabile di una violenta rapina avvenuta tra la notte del 4 e 5 settembre 2022 a Castel di Iudica, dopo la quale, a causa delle percosse, era deceduto il padrone di casa, LAUDANI Salvatore e di un 33enne, che nella sera del 27 febbraio 2023, ad Aci Sant’Antonio, per contrasti di natura economica e lavorativa, aveva ucciso l’ex socio ILARDI Francesco, un allevatore avicolo di 51 anni. Allo stesso modo, sempre i militari del Comando Provinciale hanno tratto in arresto, lo scorso 25 maggio, un pregiudicato catanese di 50 anni, per aver ucciso il fratello VITALE Davide a San Gregorio di Catania, al culmine di una lite in ambito familiare.

Riguardo invece alla violenza di genere, massima attenzione a tale grave fenomeno è stata rivolta da tutti i Reparti alla guida del Col. Coppola, grazie alla proficua collaborazione con il pool di magistrati diretto dal Procuratore Aggiunto Dott.ssa Marisa Scavo, con la positiva conseguenza di aver registrato una rinnovata fiducia delle vittime a rivolgersi alle Stazioni Carabinieri. In tale ambito, i Carabinieri hanno acquisito più di 2445 denunce, consentendo di ottenere sempre maggiori risultati nello specifico settore, con oltre 343 arresti in flagranza, 612 misure cautelari eseguite su disposizione dell’Autorità Giudiziariae 1752 denunce in stato di libertà. Una forte vicinanza dell’Arma alle vittime vulnerabili, evidenziata anche dalla collaborazione dell’Arma con l’“Associazione Soroptimist International – Club di Catania”, per la realizzazione di due stanze dedicate all’accoglienza di chi ha subito delle violenze di genere, inaugurate il 25 novembre 2016 ed il 25 novembre 2022, rispettivamente presso le Stazioni Carabinieri di Catania Piazza Verga e di Mascali, luoghi in cui numerose donne hanno trovato il coraggio di dire basta alla violenza. 

Purtroppo, durante questi ultimi 3 anni, numerosi sono stati gli episodi di sangue ai danni di vittime vulnerabili, risolti efficacemente e in tempi rapidi dall’Arma di Catania. Si tratta, in particolare degli omicidi di:

  • ZAPPALA’ Vanessa, di anni 25, attinta mortalmente da alcuni colpi d’arma d fuoco sul lungomare di Acicastello il 23 agosto del 2021;
  • RODINI Ada, di anni 45, accoltellata in Bronte l’8 settembre del 2021;
  • CANTARERO Giovanna, di anni 27, colpita a morte da diversi colpi di pistola nel comune di Misterbianco il 27 dicembre del 2021;
  • PAGANO Caterina, di anni 32, uccisa in Giarre in data 10 luglio 2022; 
  • MARINO Carmelina, di anni 48 e CASTORINA Santa, di anni 50, uccise l’11 febbraio scorso, nel comune di Riposto;
  • SCHIOPU Vera, di anni 25, uccisa il 19 agosto scorso nelle campagne di Ramacca.

DIFFUSIONE DELLE CULTURA DELLA LEGALITA’ E VICINANZA AI GIOVANI.

Non solo contrasto ai reati ma anche vicinanza al cittadino, al fine di rendere più solido il vincolo che lega l’Istituzione alla popolazione che è chiamata a servire.

In questo contesto, il Col. Coppola, durante il suo comando, ha incentivato l’organizzazione di una serie di iniziative volte al rafforzamento ed alla diffusione della “Cultura della Legalità”, soprattutto tra i più giovani. Un investimento per il futuro realizzato attraverso numerose attività didattiche e incontri con gli studenti delle scuole della provincia di ogni ordine e grado, durante i quali i Carabinieri sono saliti in cattedra per fornire consigli su tematiche d’attualità connesse alla sicurezza dei giovani, nonché illustrare i peculiari aspetti della propria organizzazione. In tal senso, rilevante è l’impegno dell’Arma catanese nell’ambito del Protocollo d’Intesa siglato, nel febbraio del 2022, tra diversi attori istituzionali tra cui: per l’Arma dei Carabinieri il Colonnello Coppola, il Prefetto, gli altri responsabili delle Forze di Polizia, il Sindaco di Catania ed il Presidente del Tribunale per i Minorenni di Catania, Dott. Roberto Di Bella. Scopo del protocollo è quello di incentivare lo scambio informativo tra gli attori istituzionali al fine di prevenire la devianza giovanile ed infrenare il fenomeno della dispersione scolastica nel capoluogo etneo nonché quello di partecipare alle iniziative promosse dalle istituzioni scolastiche per sensibilizzare ed orientare la formazione dei giovani verso la cultura della sicurezza e della legalità.

Una corsia preferenziale è stata poi riservata alle iniziative a tutela dei cittadini più vulnerabili. In tal senso, l’Arma di Catania ha promosso una serie di incontri che si sono tenuti – e continueranno a tenersi – presso le parrocchie, i centri di aggregazione e nelle RSA della provincia etnea, per sensibilizzare i partecipanti sui pericoli connessi alle truffe ai danni delle persone anziane. In particolare, i Carabinieri hanno evidenziato la necessità di tenere sempre alta la guardia attraverso l’osservanza di alcuni semplici ma efficaci consigli, che sono stati compendiati in un vademecum, diffuso capillarmente anche mediante gli organi di stampa.

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