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Future Food Institute: si conclude negli USA la terza tappa della Global Mission alla scoperta dei più importanti food hub al mondo

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Terza tappa della Food Innovation Global Mission tra Toronto New York e San Francisco un viaggio oltreoceano alla scoperta degli innovatori e delle innovazioni che cambieranno il futuro

San Francisco – La Food Innovation Global Mission (FIGM), la missione ufficiale patrocinata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha portato i 16 ricercatori della terza edizione del master Food Innovation Program (FIP) a dividersi nella terza tappa tra Toronto, New York per poi ricongiungersi a San Francisco e proseguire nella missione alla ricerca dei più significativi food hub del mondo. Il tour ha toccato ancora una volta alcuni tra i piú importanti centri dell’innovazione alimentare arrivando sino al cuore della Silicon Valley attraverso una vasta serie di incontri ed iniziative.

I ricercatori si sono divisi il 26 maggio atterrando alcuni a Toronto e altri a New York. Toronto, del suo essere metropoli multiculturale, ha fatto un punto di forza gastronomico; l’unione delle differenti nazionalità possiede infatti una sua rappresentazione culinaria nei diversi ristoranti presenti nella città. Il 28 maggio si è tenuta la visita presso la struttura CCI Bioenergy – Anaerobic digestion Plant che si occupa dello smaltimento di rifiuti organici attraverso l’uso di fonti alternative. Il 31 maggio non è mancato inoltre l’incontro presso il centro di ricerca NSERC (Natural Sciences and Engineering Research Council of Canada) promotore dell’evento Future of Food Protein, riguardante l’investimento futuro in proteine alternative e innovazioni relative alle carni da laboratorio.

La grande Mela, da sempre conosciuta come centro aggregativo di culture provenienti da tutto il mondo è stata l’altra tappa del team di ricercatori. Proprio per questo suo essere una città dalle mille sfaccettature è considerata un fertile terreno innovativo e fonte di ispirazione in diversi ambiti. Il gruppo di ricerca delegato ha potuto far visita ai mercati che da sempre rappresentano un punto di incontro tra le realtà dei produttori locali e i consumatori. Il team di ricercatori si è recato  infatti in uno dei mercati di pesce della bassa Manhattan il New Fulton Fish Market e altri mercati locali quali il Fulton Stall Market ed il Chelsea Market. Inoltre significative sono le realtà con cui i ricercatori sono potuti venire a contatto. Tra queste vi è stata la visita alla Community School 55 dove ha avuto inizio il progetto educativo di Stephen Ritz chiamato Green Bronx Machine. Quest’ultimo propone un modello di agricoltura locale all’interno dell’ambito educativo, sfruttandone le potenzialità aggregative con gli studenti. Interessante sotto il punto di vista sociale è inoltre l’iniziativa proposta dal ristorante Emma’s Torch, il quale utilizza l’esperienza culinaria come mezzo per potenziare l’inclusione dei ragazzi rifugiati. Significativo è stato inoltre l’incontro con Burlap & Barrel, che sta ripensando le catene di fornitura di spezie internazionali per renderle dirette, trasparenti e tracciabili. Questi ultimi collegano infatti i coltivatori di spezie di piccole dimensioni a mercati di alto valore, educando i consumatori sull’impatto della tracciabilità del prodotto e sui diritti umani, dando risalto a prodotti unici che vengono coltivati ​​biodinamicamente utilizzando le tecniche tradizionali. Lavorano per porre fine alla disuguaglianza e allo sfruttamento nei sistemi alimentari che privano i lavoratori qualificati e seri dell’artigianato lungo l’intera catena. Interessanti dal punto di vista dell’innovazione sono state le realtà di Ocean Hugger e Heritage Radio Network. La prima grazie all’intervista con il fondatore, ha permesso di approfondire il concetto del futuro delle proteine, in riferimento al primo tonno vegano al mondo, un preparato a base di pomodori da salsa ed usato soprattutto per il sushi. Del tonno possiede colore e consistenza e lo chef stellato David Benzaquen ha raccontato delle recensioni entusiaste ottenute da New York Times, Epicurious e Bon Appetit.

Al secondo, Heritage Radio Network, si deve l’originalità di aver creato un’atmosfera unica, utilizzando come studio di registrazione dei container riciclati posizionati nell’ innovativo ristorante di Brooklyn chiamato Roberta’s Pizza.

Altri esempi sono poi stati il Blue Apron, una realtá che seleziona ingredienti scelti con accuratezza per poi spedire apposite lunchbox che i consumatori cucineranno direttamente a casa propria, Aerofarms leader mondiale nel vertical farming e la James Beard Foundation, fondazione che non solo crea programmi educativi dedicati alle diverse correnti culinarie presenti in America, ma si impegna anche nel sostenere e promuovere chef e professionisti del settore che permettono ogni giorno a tale patrimonio culinario di crescere e prosperare.

La delegazione ha avuto modo infine, nel suo ultimo giorno a New York, di parlare della missione presso l’ufficio Europeo delle Nazioni Unite. Una grande opportunitá di condivisione. In tale occasione é stato possibile constatare come i piú importanti stakeholder del settore stanno puntando nella stessa direzione, un sistema alimentare piú sostenibile. Murray Elphick, ricercatore del Food Innovation program ha commentato “Ci siamo sentiti orgogliosi di essere lì e siamo stati onorati di essere stati accolti e ascoltati con così tanta attenzione e interesse da parte di una platea cosí autorevole”

Il 31 maggio la delegazione si è recata a San Francisco dove ha avuto la possibilità di osservare da vicino la realtà in cui sono immersi i dipendenti di uno dei più grandi colossi al mondo: Google. Sono sempre piú numerose le compagnie che, come Google, hanno adottato come filosofia, quella di curare i propri dipendenti a partire dal cibo fornito all’interno degli spazi di lavoro. Numerose sono infatti le ricerche effettuate  nell’ambito di cibo e salute e proprio Google sta investendo in queste strategie, con il fine di avere “i migliori, al loro meglio”. Ecco perchè il grande colosso della tecnologia provvede a rifornire gli spazi dedicati alle pause pranzo per i suoi dipendenti con cibi e snacks sani. Il direttore generale dei Google Food Services, Michiel Bakker sostiene che “il cibo sia un insieme di cultura e di condivisione e che  per questo occorre tenere conto della sua importanza anche e soprattutto  all’interno di realtà lavorative”.

Un altro evento di significativa portata è stato quello della San Francisco Design Week con il supporto di Airbnb, un’occasione unica in grado di unire design e innovazione, a partire da oggetti di uso quotidiano presenti in tutte le case fino ad accessori da indossare. Interessante è stato l’evento, legato al progetto di Food is a Conversation, in collaborazione con l’organizzazione non-profit Farming Hope. Il progetto, già sperimentato con altre formule in diverse città italiane, si é basato sull’incontro di studenti del Food Innovation Program, esperti del settore alimentare con dei senzatetto, riuniti attorno a un tavolo per esplorare soluzioni alternative sui temi del sociale e della nutrizione. La collaborazione tra le due realtà sopra citate è stata possibile in quanto Farming Hope è una realtà che nasce con l’intento di offrire lavoro ai senzatetto e alle persone con un reddito economico molto basso, attraverso attività di giardinaggio e utilizzando gli alimenti ricavati in ristoranti pop up.

Va menzionata infine la presentazione in anteprima di “Food Makers: un viaggio intorno al futuro del cibo”. L’evento si é tenuto al quartier generale di Airbnb, proprio nell’ambito della San Francisco Design Week.

Sono stati giorni intensi e pieni di momenti di ispirazione che hanno preparato il team alla missione conclusiva in Asia che prevede un ricchissimo calendario di incontri istituzionali e workshop che vedranno direttamente coinvolta l’intera delegazione.

SULLA FOOD INNOVATION GLOBAL MISSION

La Food Innovation Global Mission, patrocinata dal Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale,  partita da Bologna il 12 maggio vede coinvolta la delegazione del “Food Innovation Program”, Master internazionale di secondo livello sulla Food Innovation organizzato dall’Università degli Studi di Modena e Reggio-Emilia, Future Food Institute di Bologna e l’Institute For the Future di Palo Alto.

La delegazione incontrerá aziende, startup, makers, scienziati, rappresentanti istituzionali; visiteranno Fablab, Università, centri di ricerca, cluster scientifici e tecnologici, per promuovere un approccio più sostenibile e consapevole all’alimentazione, sviluppare nuove tecnologie e innovazioni nel settore alimentare, rafforzare il collegamento tra mondo della formazione, mondo della ricerca/innovazione, mondo makers e 
mondo delle imprese, formare giovani talenti che possano diventare i “future food leaders”.

In ogni tappa il gruppo avrà l’occasione di incontrare il mondo della ricerca attraverso la partnership con prestigiose università internazionali, ma anche la comunità di aziende e foodies rappresentativi del Made in Italy nel mondo grazie anche alla collaborazione con “I Love Italian Food”, la più grande community internazionale dedicata al cibo 100% italiano.

L’intera missione sarà animata dalla campagna “Future Food 4 Climate Change”, che vedrà protagonisti centinaia di advocates e influencer in tutto il mondo, coinvolti anche con l’aiuto dei Climate Leaders del Youth Climate Leaders Network, il più importante “Climate Co-Lab” di giovani del mondo. Testimonial della campagna #FF4CC, l’attivista e noto imprenditore americano Marc Buckley, fondatore di una delle più famose industrie di healthy beverage completamente sostenibili, sita in Germania, e coordinatore del Climate Reality Project di Al Gore per Austria e Germania.

IL TOUR

Il tour toccherà alcune delle più importanti capitali mondiali, eccellenze globali dell’innovazione legata alla filiera dell’agroalimentare. Una vera e propria missione tra Fab Lab, acceleratori ed incubatori d’impresa, centri di ricerca e mercati, alla scoperta dei “local food heroes”, sperimentando “food rituals” e studiando le grandi “icone” del food mondiale che caratterizzano le diverse culture.

Il calendario:

  • 12/05 – 18/05 Wageningen, Maastricht e Amsterdam (Olanda)
  • 19/05 – 24/05 Valencia, Madrid (Spagna)
  • 19/05 – 24/05 Berlino (Germania)
  • 26/05 – 31/05 New York (USA)
  • 26/05 – 31/05 Toronto (Canada)
  • 31/05 – 12/06 San Francisco (USA)
  • 13/06 – 21/06 Hong Kong (Hong Kong)
  • 13/06 – 21/06 Tokyo (Giappone)
  • 22/06 – 01/07 Shanghai (Cina)
  • 02/07 – 09/07 Mumbai (India)
  • 02/07 – 09/07 Bangkok (Thailandia)

La delegazione:

  1. Alejandra Ramirez Troncoso (Colombia): Designer,
  2. Amr Ahmed Ahmed Elshahawey (Egypt): Social media influencer, celebrity chef
  3. Ashleigh Jade Forster (South Africa): Food Scientist
  4. Auriane Borremans (Belgium) Hotel and Tourism management and Culinary Leadership Innovation expert
  5. Anusha Murthy (India): Engineer food expert
  6. Bernadette Nikole Maligalig (Philippines): Food Scientist
  7. Diana Moreno (Colombia): Designer
  8. Christopher Howard Paige (USA): Food Lawyer
  9. Elizabeth Yorke (India): Culinary Artist
  10. Farah Al-nahhas (Jordan): Culinary Artist
  11. Julia Dalmadi (Hungary): Food Entrepreneur
  12. Kerong Wang (China): Biotechnologist with specialization in Toxicology
  13. Ladeji Abimbola (Nigeria): Psychologist and Entrepreneur
  14. Lise Van Wijk (South Africa): Food Scientist
  15. Murray Elphick (South Africa): Food Scientist
  16. Zachary Porges (USA): Food International Entrepreneur

Team Leaders:

  • Sara Roversi (Italy): Founder of Future Food Institute – Head of the Food Innovation Global Mission
  • Matteo Vignoli (Italy): Food Innovation Program Director – Ricercatore di Unimore e Trustee del Future Food Institute
  • Claudia Laricchia (Italy): Future Food Institute – Head of Institutional Relations & Global Strategic Partnerships
  • Beatriz Jacoste Lozano (Spain): gastro diplomat – FIGM team leader
  • Simona Grande (Italy): Food Makers Expert – Social Innovator – FIGM team leader e media coordinator
  • Chiara Cecchini (Italy-USA): co-founder Future Food US – program manager

I PARTNERS

A supporto del Programma e della Food Innovation Global Mission, grandi aziende del settore agroalimentare tra produzione, packaging, food safety e ristorazione collettiva tra cui Barilla s.p.a.,  e le giá citate Tetra Pak e CAMST – La Ristorazione Italiana Soc. Coop. a r.l.

Partner tecnici saranno Arte Facta, 24 bottles, Ecoalf.

Corporate partner del Food Innovation Program sono anche le aziende CIR, Gruppo Martinez, Amadori, You Can Group e Cantine Riunite.

Institutional e Knowledge partner della Food Innovation Global Mission sono:

UNIDO ITPO Italy (Agenzia delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale dei Paesi in Via di Sviluppo); Ministero degli Affari Esteri del Governo Italiano; Regione Emilia-Romagna, Climate Reality Project Europe; GFAR (Global Forum on Agricultural Research and Innovation fondato da FAO e Unione Europea); DISBA CNR, Dipartimento di Scienze Bio-agroalimentari del Consiglio Nazionale delle Ricerche; Federalimentare; Camera di Commercio Italiana ad Hong Kong; Camera di Commercio Italo-Germanica (AHK Italien); Google Food, Philip Kotler Marketing Forum; Youth Climate Leaders Network; FoodInnopolis e la Thailand Management Association (Bangkok, Thailand); Walk for Water, Organizzazione non governativa con sede in India; We don’t have time; Food Inspiration Magazine (Netherland); Intesa San Paolo; l’Associazione I Love Italian Food; Comune di Reggio Emilia, Reggio Emilia Innovazione (REI), Fondazione Manodori; PAUSE – Reggio Children; THIMUS, Maker Faire Rome e Make Foundation, VRD, Epoca, Legacoop Emilia Ovest, Confindustria Emilia Romagna, Fondazione E35, Food Tank, Food Tech Connect, Vazapp, AGI (Official Media Partner)

Il Food Innovation Program

promosso da Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (Unimore), Future Food Institute di Bologna (FFI), e Institute for the Future di Palo Alto (IFTF) è un Master di secondo livello unico al mondo che forma i talenti alle pratiche globali di innovazione nella filiera agroalimentare, abilitando reti internazionali di supporto e capacità di creare nuove imprese e di strutturare processi di innovazione in imprese esistenti.

Il programma che è giunto ora alla sua terza edizione e coinvolge young professionals e ricercatori provenienti da tutto il mondo e differenti discipline, prevede un periodo di studio preparatorio in Italia che si svolge tra Reggio Emilia e Bologna ed una Missione di 60 giorni dove i ragazzi sono chiamati a esaminare alcuni tra i più rilevanti Food Innovation Hub al mondo.

Uno studio che alimenterà la già ricchissima mappatura di startup, ricerca scientifiche e progetti innovativi e soprattutto metterà in connessione diretta l’ecosistema della Food innovation con le Imprese.

Amsterdam e Wageningen, Valencia, Berlino, Toronto, New York, Silicon Valley & Napa Valley, Tokyo, Shanghai, Hong Kong, Mumbai e Bangkok.

Questi talenti, studenti provenienti da diverse formazioni accademiche, verranno affiancati da docenti provenienti dai più importanti atenei internazionali, per esplorare e identificare le tecnologie critiche per l’agricoltura, la distribuzione del cibo, il retail e il consumo, così come la diffusione e lo sviluppo di innovazioni radicali nell’industria del food attraverso un approccio globale che consideri l’intera filiera agroalimentare, in linea con la “Seed of Disruption Forecast Map” sviluppata da IFTF.

Per ulteriori informazioni, visitare il sito www.foodinnovationprogram.org

Future Food Institute

Fondato nel 2014 a Bologna è oggi un intero ecosistema che fa della food innovation uno strumento chiave per affrontare le grandi sfide del futuro, parlando al mondo, ma valorizzando il territorio partendo dalla Italia. Un ecosistema composto da un’anima education: il Future Food Institute, Trust no-profit che grazie alle preziose partnership globali, ha dato vita al master internazionale Food Innovation Program giunto alla sua terza edizione, la Food Innovation Global Mission, Summer School, una Young Talent Academy, laboratori per scuole primarie e percorsi per Executive.

Una vera e propria piattaforma di positiva contaminazione e costante ispirazione che ha dato vita nel 2015 a Future Food Accelerator, startup innovativa nata per affiancare le imprese del settore agroalimentare e le istituzioni in percorsi di open innovation e alimentare la community dei giovani imprenditori o scienziati con idee “disruptive”.

Un gruppo di imprese e luoghi dell’innovazione che oggi comprende:

  • Future Farm (Ravenna), una vera e propria , azienda agricola di 70 ettari che diventa un playground per startup AgTech;
  • Future Food Urban Coolab (Bologna), spazio di nutrimento per il corpo e per la mente, nato per accogliere tutti i giorni centinaia di studenti e progettato con gli studenti, laboratorio permanente e operativo sulla FOOD INNOVATION nel cuore della città Bologna, capace di offrire un cibo della tradizione, cibo sano, e un servizio alla comunità, stimolando il pensiero critico e la partecipazione di tutti
  • Officucina (Reggio Emilia) Laboratori e sede del Master Food Innovation Program;
  • Future Food USA (San Francisco) sede americana del gruppo.

www.futurefood.network

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