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Palermo “ROSALIA È SOGNO” – 399° Festino di Santa Rosalia

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IL CARRO TRIONFALE ‘ROSALIA È SOGNO’ POP(OLARE), SOSTENIBILE E INCLUSIVO, IL CARRO DEL POPOLO CHE GUARDA AGLI ULTIMI

Un’idea di   Fabrizio Lupo e Filippo Sapienza   realizzato da  scenografe e scenografi di Alfleila e allieve dell’Accademia di Belle Arti di Palermo coordinati da Fabrizio Lupo  in collaborazione con operai e artigiani della Missione di Speranza e Carità di Biagio Conte  coordinati da Giacomo Mirto

IL CARRO TRIONFALE

In linea con lo spirito francescano di Biagio Conte e dello stesso Papa Francesco di destinare risorse e attenzione agli ultimi, per la realizzazione del Carro è stato fatto un accurato studio di sostenibilità al fine di utilizzare materiale di risulta e risparmiare così denaro pubblico.

Le fasi di progettazione e realizzazione dei bozzetti e del modello in scala del Carro trionfale sono iniziate a maggio nella Bottega 7 dei Cantieri Culturali alla Zisa, sede del Mu.Sa.R. (Museo diffuso Santa Rosalia) progetto dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. Il 12 giugno il gruppo di lavoro, costituito dalle scenografe e scenografi dell’Alf Leila (associazione nata dall’incontro tra Maurizio Maiorana e due ex allieve dell’Accademia di Belle Arti di Palermo: Alessia D’Amico e Nikita Schifaudo) affiancate dalle allieve dei corsi di Scenografia dell’AbaPa, ha allestito il cantiere esecutivo nel piazzale a lato della Chiesa di Tutti i Popoli alla Missione di Speranza e Carità, dove è sepolto Biagio Conte. Un lavoro, che va avanti giorno e notte, al fianco di artigiani e operai della Missione. Lo châssis che compone la base è lunga 10 mt e larga 5 mt, con una grande luna alta da terra 9,5 metri costituita da legno di recupero dipinto con vernice ignifuga bianca. Gran parte del ferro utilizzato è di recupero grazie a una dismissione del Comune di Palermo. Il sistema di sterzo e la frenatura sono di carri degli anni passati. Anche la statua della Santa che sfilerà nel Carro è stata realizzata da Franco Reina per il Festino 2017. Le sue dimensioni superiori al vero la faranno sembrare ancora più vicina, posta in basso in equilibrio su una falce di luna mentre sfila lentamente circondata dalle nuvole, lungo un Cassaro in festa.

LA SANTUZZA TRA I PALERMITANI COME SOGNAVA BIAGIO CONTE

«Rosalia è sogno, quello di un Festino francescano, che guarda agli ultimi e lo fa anche attraverso queste scelte che recuperano ciò che di bello è stato, ciò che ancora può essere usato e avere nuova vita – racconta Fabrizio Lupo, scenografo e autore del tema del sogno di questo 399° Festino, insieme a Gaspare Simeti, responsabile tecnico organizzativo del Comune di Palermo per il Festino; e Filippo Sapienza, storico dell’arte e autore di alcuni dei testi recitati durante le rappresentazioni del Festino -. Tra tutti i sogni che raffiguriamo nella messa in scena di questo corteo Trionfale, e che abbiamo trasferito in ogni pezzo che compone il maestoso Carro onirico del 399° Festino, c’è quello di fratel Biagio. Durante un incontro avvenuto il 26 luglio del 2022, già molto malato, vedendo un bozzetto del Carro, mi chiese di porre la Santa nella parte bassa, più vicina alla gente e non isolata su un’alta torre, lontana da tutti. Il sogno di unire la gente sotto qualcosa che è al di sopra di tutto, una fede che appartiene al credente e all’ateo, al sacro e al profano, che accoglie e unisce tutto e tutti proprio come fratel Biagio che accettava tutti, soprattutto gli ultimi e li chiamava ‘gli accolti’. Gli scenografi e le scenografe, i fabbri e i falegnami lavorano fianco a fianco sino a notte fonda per realizzare quel carro che porterà in giro per la città il suo sogno francescano, il nostro sogno, di unione popolare, di voce degli ultimi. Preludio del 400° anniversario.».

«Fratello Biagio era devotissimo a Santa Rosalia – racconta Giacomo Mirto, coordinatore del progetto per la Missione Speranza e Carità -, ci teneva molto che la statua del carro tornasse giù tra la gente. Quando il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ci ha fatto visita per portare gli omaggi alla tomba di Biagio Conte, abbiamo chiesto la possibilità di realizzare il carro trionfale qui nella Cittadella del Povero e della Speranza. La proposta è stata accolta con entusiasmo, così abbiamo potuto mettere a disposizione i nostri laboratori artigianali, oltre al lavoro dei fratelli della Missione al fianco dei giovani professionisti dell’Accademia delle Belle Arti per la realizzazione di un carro che con emozione vedremo sfilare insieme al sogno di Biagio.».

ROSALIA, LA LUNA E L’APOCALISSE

“Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle”, così è scritto nel brano biblico ‘La donna e il drago’ del 12esimo libro dell’Apocalisse. Episodio fortemente simbolico che fa parte dell’apparato iconografico presente nel Carro trionfale di quest’anno, in cui il paradigma della donna nell’Apocalisse rappresenta l’umanità tratta in salvo dalla misericordia divina, il drago. «Con la tematica del sogno si è pensato alla notte e il rimando immediato è ovviamente alla luna e alle stelle – spiega Filippo Sapienza, storico dell’arte -. Una scelta iconografica che si sposa anche con la proposta di Biagio Conte di porre la statua della santa in basso, vicino alla gente, nell’unione simbolica tra cielo e terra. Rosalia viene incontro alla gente, è a Girolama La Gattuta donna del popolo a cui lei affida il compito di ritrovare le sue ossa. La luna, simbolo arcaico legato a diverse culture, è descritta sin dai tempi più remoti come sposa o ancella del sole. Elemento legato alla sfera dell’immagine femminile, simbolo di intuizione e di fecondità, di purezza ma anche di ombra, di eternità e di luce divina. La luna con le sue alterne fasi (crescente, piena, calante e nuova) racconta di un continuo e perpetuo movimento di rigenerazione. Anche interiore. La luna è il segno della donna dell’apocalisse che combatte contro il dragone e, per vincerlo, fugge nel deserto – letteralmente dal greco ερημοσ – come Rosalia, eremita contro ogni male».

LA ‘GIOVANE’ STATUA DI SANTA ROSALIA TRA REALISMO E CONTEMPORANEITÀ

Verticalità e orizzontalità si incontrano in questo Festino che porta in sé il messaggio di eroi della nostra terra come Biagio Conte e padre Pino Puglisi in una semantica che unisce al sacro il ‘pop’ della gente devota alla ‘Santuzza’ e il contemporaneo dei giovani. In questa ottica rientra la scelta di porre sul carro la statua realizzata da Franco Reina per il 393esimo Festino, pregna di realismo e contemporaneità. «Una scultura di 2,70 metri che rappresenta una ragazza di oggi, tenace, come suggerisce la sua postura, non statica ma protesa in avanti, come se camminasse. – spiega l’artista -. Questa connotazione di giovinezza è definita nell’aspetto quanto nell’abbigliamento: un saio ottenuto dalla fusione di una felpa e una gonna lunga». A prestare il volto alla Santa la giovane attrice catanese Roberta Azzarone che nello stesso anno interpretò la Santuzza nelle sacre rappresentazioni con indosso gli abiti simili a quelli della statua.

MU.SA.R. MUSEO DIFFUSO SANTA ROSALIA.

PRIMA MOSTRA DIFFUSA AL PITRÈ E A PALAZZO ALLIATA: L’INEDITA PARATA KOUNELLIS E I MODELLINI DEI CARRI STORICI VISIBILI DAL 10 LUGLIO AL 30 SETTEMBRE. INGRESSO GRATUITO.

La matrice inclusiva di questo Festino è anche lo spirito che anima e accompagna la nascita del Mu.Sa.R., primo Museo diffuso di Santa Rosalia, un progetto dell’Accademia di Belle Arti di Palermo da un’idea di Fabrizio Lupo, scenografo e docente di Teatro della Festa. In questa concezione moderna di polo culturale e artistico diffuso il Mu.Sa.R. non è in un luogo, ma è in tutti i luoghi del mondo in cui ci sono esperienze e testimonianze legate a Santa Rosalia, e al suo copatrono san Benedetto il Moro. Un museo che non chiude i suoi oggetti dentro le stanze, ma li va a cercare per metterli in relazione. Il Mu.Sa.R. che ha il suo centro operativo nel piccolo laboratorio all’interno dei Cantieri Culturali della Zisa, la Bottega 7, fucina di sperimentazione, spazio di progettazione creativa e umana; è uno strumento inclusivo di narrazione e documentazione in cui sacro e popolare si incontrano. Per tale ragione nasce all’interno di una istituzione pubblica ed educativa in cui arte, ricerca e culto della bellezza sono elementi fondanti; costola dell’Accademia di Belle Arti, ha nel suo comitato organizzativo docenti e artisti che hanno da subito aderito con entusiasmo a questo progetto. Tra questi, già all’opera con la prima mostra diffusa, che si inaugurerà il 10 luglio contemporaneamente a Palazzo Alliata e al Museo etnografico siciliano ‘Giuseppe Pitrè’, è Agnese Giglia designer e docente di Design ed Exhibit design, coordinatrice del laboratorio di Props design e design degli eventi per il sociale. Alla mostra allestita al Museo Pitrè dal titolo ‘399 viva viva Santa Rosalia’ saranno esposti una selezione di statue e modelli in scala tra quelli che hanno sfilato per la città di Palermo, dal 1836 al 2019. Un allestimento curato dalle allieve e dagli allievi del corso coordinato dalla professoressa Giglia: Edoardo Zumbo; Simona Tarantino; Martina Campanella; in collaborazione con Patrizia D’Amico, Silvana Arnone e Francesco Ilardi del museo etnografico e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo che promuove l’evento. A Palazzo Alliata, in collaborazione con l’associazione che vi ha sede, di cui è vicepresidente lo storico Filippo Sapienza (membro del Mu.Sa.R.), sarà allestita la ‘Parata Kounellis’ seconda parte di una mostra che è una preview di una più ampia e inedita esposizione in preparazione per i grandi festeggiamenti del quarto centenario del Festino di Santa Rosalia, per festeggiare i 400 anni dal ritrovamento delle reliquie di Santa Rosalia e ripercorrere la storia di alcuni tra i più importanti carri trionfali. Tutte le operazioni del Mu.Sa.R. comprese le fasi di lavorazioni sul carro sono documentate da Rossella Puccio, responsabile della comunicazione del Mu.Sa.R. e coordinatrice del gruppo di comunicazione formato da allieve e allievi dei corsi di Fotografia e di Audio Video e Multimedia dell’Accademia di Belle Arti. Per restare aggiornati basta collegarsi alle pagine social del museo su Facebook e Instagram.

IL FESTINO E LA PRODUZIONE CREATIVA DELL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI PALERMO

Anche quest’anno la presenza dell’Accademia di Belle Arti di Palermo è stata fondamentale sin dallo sviluppo di questo Festino e lo sarà anche nel corso della manifestazione con il coinvolgimento di docenti e studenti che a vario titolo hanno dato il proprio contributo professionale e artistico. «L’arte non può essere autoreferenziale – dichiara Umberto De Paola, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Palermo -. Deve uscire dalle botteghe e dai laboratori ed essere impegno civile, ricerca e confronto fra le culture. Arte è inclusiva e deve rappresentare la frontiera della conoscenza e delle culture che si incontrano nel territorio. Per questa ragione l’Accademia è alla Missione di Speranza e Carità. Fra gli ultimi e nel luogo in cui si prova a curare la lacerazione sociale. Per portare bellezza che non è solo il carro del Festino, ma il lavoro stesso dei ragazzi.».

COMUNICAZIONE VISIVA DEL 399° FESTINO: UNA LINEA GRAFICA TRA PRESENTE E FUTURO

Come in numerose occasioni la scuola di Graphic Design dell’Accademia di Belle Arti di Palermo sotto la guida dei proff. Fausto Gristina e Giovanni Zuccarello, con i suoi giovanissimi allievi (ideazione e progetto grafico: Giorgio D’Anna, Gianluca Ladduca e Biagio Lombardo), ha lavorato e realizzato la linea grafica per il 399° Festino che unisce il precedente 298° con il futuro 400°. Il logo dell’anno passato come elemento riconoscibile e centrale nella grafica, con le declinazioni di quest’anno, già prelude alle possibili varianti per il quarto centenario. Il Manifesto è già stato sottoposto e approvato dal Comitato istituzionale ed è in via di definizione anche per la auspicata declinazione congiunta con il manifesto del Festino del programma religioso.

LIGHTPAINTING ALLA CATTEDRALE: LA MAGIA DI DIPINGERE CON LA LUCE

In occasione del 399 Festino di Santa Rosalia saranno proiettate per la prima volta al mondo immagini di Light Painting in videomapping su una superficie importante ed estesa come la Cattedrale di Palermo.

Durante il passaggio del carro, nella facciata centrale della Cattedrale verranno proiettati videomapping frutto di immagini e video creati in light painting, suggestiva tecnica che significa letteralmente “dipingere con la luce”: angeli barocchi e contemporanei, nuvole, pianeti/stelle, scritte con animazioni dedicate al sogno Forma artistica che sfrutta la tecnica fotografica della lunga esposizione per ottenere immagini che fissano il passaggio del tempo in cui la luce, movimentata davanti all’obiettivo in un’ambiente oscurato, lascia impresse tracce di sé. Progetto a cura di Liliana Iadeluca, light designer, light painter e docente presso Accademia di Belle Arti di Palermo. L’animazione in videomapping è di Vincenzo Sansone, visual artist, visual designer e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo.

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