Fame nel mondo, 155 milioni di persone a rischio denutrizione

Sono 155 milioni le persone nel mondo a rischio fame e denutrizione. E pandemia, conflitti armati e cambiamento climatico stanno peggiorando sempre di più la situazione.

Dopo anni nei quali si erano registrati lenti progressi, nel 2020 le persone in stato di insicurezza alimentare sono aumentate (ben 20 milioni in più rispetto al 2019). Sono questi i dati contenuti nel Rapporto della fondazione Cesvi e diffuso dalla rivista Focus. Cesvi ha preso in considerazione 116 paesi esaminando quattro indicatori (denutrizione, deperimento infantile, arresto della crescita infantile e mortalità dei bambini sotto i cinque anni). L’indice globale della fame va da 0 a 100. Un valore inferiore a 10 significa che il livello di fame è basso, da 20 a 50 è grave, oltre 50 è estremamente allarmante. L’Africa subsahariana e l’Asia meridionale registrano oggi i livelli di fame più alti al mondo, rispettivamente di 27,1 e 26,1. In Africa poi si prevede un aumento delle persone denutrite da qui al 2030. Sempre secondo il Cesvi i conflitti armati sono la principale causa della fame nel mondo, perché hanno un impatto devastante sui sistemi alimentari, pregiudicandone ogni aspetto, dalla produzione al consumo, inoltre proprio l’aumento dell’insicurezza alimentare produce i conflitti, autoalimentando così la fame. Nel 2020 si sono registrati 169 conflitti attivi e otto dei dieci paesi con livelli di fame allarmanti o estremamente allarmanti coincidono con teatri di guerra, tra cui Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Sud Sudan, Siria, Yemen e Somalia. Anche la pandemia e la crisi economica mondiale hanno peggiorato la situazione già grave. Secondo la FAO per effetto del Covid-19 nel 2030 le persone denutrite aumenteranno, circa 30 milioni in più, e la crisi economica derivata dalla pandemia ha peggiorato la situazione. Secondo l’OMS, poi, entro il 2030 solo il 25% dei paesi sembra in grado di dimezzare il numero di bambini affetti da arresto della crescita e solo il 28% di fare scendere il deperimento infantile.

Ciro Cardinale

CS