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Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza presentano il libro Ombre nere. Il delitto Mattarella tra mafia, neofascisti e P2 (Rizzoli)

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Lunedì 4 giugno, alle ore 18:00 presso la Feltrinelli Libri e Musica (via Cavour 133 – Palermo), Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza presentano il libro scritto a quattro mani Ombre nere. Il delitto Mattarella tra mafia, neofascisti e P2 (Rizzoli).

Chi ha ucciso Piersanti Mattarella? Dopo quarant’anni, dalle indagini nuovi elementi per arrivare alla verità.

Domenica 6 gennaio 1980. Un giovane dagli occhi di ghiaccio s’avvicina all’auto della famiglia Mattarella ed esplode alcuni colpi d’arma da fuoco verso il guidatore. La moglie, seduta accanto  al leader democristiano, assiste pietrificata. Piersanti Mattarella muore dopo un’inutile corsa all’ospedale. Chi è il killer? La vedova Mattarella lo ha visto bene in faccia e indica

una somiglianza: per lei è Valerio Fioravanti, appartenente ai Nuclei armati rivoluzionari, frangia dell’estrema destra extraparlamentare. Falcone imbocca la pista nera e nel 1991 chiede il rinvio a giudizio per Fioravanti e Gilberto Cavallini. L’indagine scava nell’attività politica del Presidente della Regione e nell’opera di moralizzazione da lui intrapresa in Sicilia: una svolta che aveva dato fastidio a molti. Ma al processo a pagare con l’ergastolo sono solo i mafiosi della cupola di Cosa nostra, e nessuno dei killer verrà mai più individuato. Piersanti Mattarella, fratello maggiore dell’attuale presidente della Repubblica, era intenzionato a proporre nell’isola l’alleanza Dc-Pci, la stessa linea indicata da Aldo Moro. La direttrice politica dei due esponenti democristiani si interseca anche nel tragico epilogo: entrambi gli omicidi restano tutt’oggi segnati da troppe ombre. Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza “riaprono” il caso Mattarella, proponendo documenti d’archivio e nuove rivelazioni, partendo dalle indagini avviate dal giudice Giovanni Falcone, ucciso nel 1992 nella strage di Capaci; analizzando il ruolo della P2 e dell’eversione “nera”, passando dalle lotte intestine al vertice di Cosa nostra fino alle manovre ambigue di don Vito Ciancimino; vagliando l’ipotesi che Mattarella, proprio come Moro, sia caduto in una trappola di ispirazione atlantica scattata per impedire in Italia “aperture” politiche incompatibili con gli equilibri internazionali.

GIUSEPPE LO BIANCO, cronista di giudiziaria, ha lavorato al giornale “L’Ora” di Palermo a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Dopo la chiusura de “L’Ora” è stato caposervizio all’Ansa di Palermo fino a dicembre 2009 e ha collaborato con il settimanale “L’Espresso” negli anni delle stragi. Ha scritto con Vincenzo Balli The Truman Boss (2017). Oggi collabora con “MicroMega” e “il Fatto Quotidiano”.

SANDRA RIZZA, cronista di giudiziaria, ex redattore de “L’Ora” di Palermo, ha seguito le cronache degli anni dello stragismo mafioso per il settimanale “Panorama”. Dal 2001 al

2008 ha lavorato come redattore giudiziario all’Ansa di Palermo, poi ha collaborato con “il manifesto”, “la Stampa”, oggi con “Micro-Mega” e “il Fatto Quotidiano”. Ha scritto Rita

Atria, una ragazza contro la mafia (1993). Insieme hanno scritto numerosi saggi sullo stragismo e sul rapporto tra mafia e politica, tra cui L’agenda rossa di Borsellino (2007),

Profondo nero (2009), L’agenda nera della Seconda Repubblica (2010) e Io so con Antonio Ingroia (2012).

Com. Stam.

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