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Incontro con Barbara Balzerani che presenta Lettera a mio padre (DeriveApprodi) e Respiro (DeriveApprodi)

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Feltrinelli Librerie via Cavour 133, Palermo – AREA ESTERNA ALLA ZTL – tel. 02 9194 7777 – WhatsApp +39 345 686 8487 venerdì 8 settembre – ore 17:30

Incontro con Barbara Balzerani che presenta Lettera a mio padre (DeriveApprodi) e Respiro (DeriveApprodi) insieme a Victor Matteucci Letture di Stefania Blandeburgo

Lettera a mio padre parla di lavoro, così cambiato dall’epoca delle mitiche tute blu, di quel lavoro operaio e delle mani che oggi sembra scomparso. Con la progressiva diminuzione del lavoro artigiano e delle mani ciò che è andato perduto è, infatti, un immenso patrimonio di conoscenze e di pratiche, di gesti e di attività via via incorporati nelle macchine.
Il racconto è un dialogo immaginario tra una figlia e un padre, alla ricerca di una via di uscita dal nichilismo dell’astrazione delle merci che sovrasta ogni relazione sociale. Una rilettura dei cambiamenti che il capitalismo ha indotto nel mondo del lavoro e, in contraltare, dei movimenti che oggi gli si oppongono, dei loro obiettivi e delle forme di resistenza. Nel racconto l’accento è posto sulle realtà che nel mondo diffondono conflitti in forme diversificate ma accumunate dai valori dell’autodeterminazione e dell’autogoverno.

Respiro I rimandi tra dimensione privata, vicende pubbliche e impazienza di cogliere i segni di un possibile Che fare? in un mondo di relazioni politiche andato in frantumi. Tempo passato a nutrire la forza per contrastare la pervasività della mercificazione, la remissività alle nuove paure indotte, l’isolamento di sopravvivenza, la delazione organizzata, la fabbrica delle menzogne, la scienza-religione, il governo della tecnica, il consenso ai provvedimenti del potere, la crisi di sistema, la guerra e le crociate del Bene contro il Male, la memoria manipolata, la propaganda ossessiva, il tempo tecnologico. Non ultimi il precipitare delle condizioni di vita e la sproporzione degli attacchi repressivi. Mentre il cecchinaggio contro ogni espressione di libera scelta aggiusta il tiro, emarginando il conflitto fino a ogni ragionevole dubbio. Questo è il tentativo di raccontare un film dell’orrore intravisto come da dietro il vetro di un acquario opacizzato da una brutta malattia dall’esito imprevedibile. La mancanza di respiro non solo per i polmoni malmessi. Rappresentazione fisica di un male di vivere per lo sconforto di una resistenza fiaccata da troppi anni passati a cercare vie di fuga da una perdita che sembra non avere argini. Andata in pezzi più per la perdita di tanti compagni di viaggio che per i colpi del potere. Come non fosse evidente l’impotenza e la noncuranza dei governi per la vita che negano, impegnati come sono a prolungare l’agonia di un sistema che non prevede il diritto al respiro.

Barbara Balzerani nei primi anni Settanta milita in Potere operaio, poi nelle Brigate rosse. Al termine di una lunga latitanza viene arrestata e sconta 25 anni di carcere. DeriveApprodi ha pubblicato tutte le sue opere: Perchè io, perché non tu (2009),  Cronaca di un’attesa (2011), Compagna luna (2013), Lascia che il mare entri (2014), La sirena delle cinque (2015), L’ho sempre saputo (2017), Lettera a mio padre (2020), Respiro (2023).

Com. Stam.

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