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Decreto infrastrutture riconosce insularità Sicilia, in arrivo ingenti somme

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Amata: “martedì prossimo in Commissione Statuto sentiremo l’assessore Armao” – Palermo“Ascolteremo l’assessore Gaetano Armao in Commissione Statuto martedì prossimo, alle 15, a proposito del decreto infrastrutture, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 10 settembre, in cui è stato inserito un comma all’articolo 15  che riconosce i costi dell’insularità e li individua per la Sicilia in quelli che verranno definiti dalla Commissione paritetica”.

Lo dice Elvira Amata, presidente della Commissione Statuto e capo gruppo di Fratelli d’Italia all’Ars. “La Sicilia e i siciliani da troppi anni si sono assuefatti a pagare i costi legati all’insularità – aggiunge Amata – e non è più né ammissibile né possibile tollerare una situazione che è costata ai nostri concittadini e alle nostre imprese miliardi. Oggi finalmente ci viene riconosciuto un diritto da siciliani rivendichiamo da sempre”

“Il decreto – sottolinea Amata – prevede una serie di misure a partire da quelle per i comuni sotto i 30mila abitanti delle regioni Sicilia, Sardegna Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, ai quali, per rilanciare e accelerare il processo di progettazione, in vista dell’avvio del ciclo di programmazione 2021/2027 dei fondi strutturali e del Fondo sviluppo e coesione e della partecipazione ai bandi attuativi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è destinata la somma di 123.351.518 (di cui 12.351.518 euro per il 2021 e 111.163.658 euro per il 2022) per il ‘Fondo concorsi progettazione e idee per la coesione territoriale’, da trasferire all’Agenzia per la coesione territoriale. A questo si aggiunge – prosegue la presidente della Commissione Statuto – l’istituzione del “Fondo perequativo infrastrutturale” con una dotazione complessiva di 4 miliardi e 600 milioni di euro per gli anni dal 2022 al 2033, di cui 100 milioni di euro per l’anno 2022, 300 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027, 500 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2028 al 2033. Si tratta somme di denaro destinate a consentire alla Sicilia di avere una dotazione infrastrutturale degna di un paese civile. Per questa ragione – conclude Amata – ci deve essere un processo partecipativo comune nel prevedere e programmare le priorità per il bene dei siciliani”.

Com. Stam.

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