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Inchiesta energia, l’assessore Pierobon: “Arata si è presentato come vittima della burocrazia lumaca, ho chiesto a Cordaro di accertare che fosse vero”

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“Per incontrarmi in assessorato bisogna prendere appuntamento e registrarsi. Non serve una raccomandazione, ci sono lavoratori che mi hanno incontrato dopo avermi contattato su Facebook.

Ovviamente bisogna avere argomenti concreti su cui discutere. Il signor Arata, che si è presentato come responsabile nazionale dell’ambiente del centrodestra e come rappresentate di alcune aziende, è venuto a lamentare che una sua società aveva delle autorizzazioni bloccate da quasi due anni, dicendo che era vittima di un’ingiustizia e che era pronto a rinunciare a ingenti investimenti in Sicilia attaccando la Regione anche sulla stampa per la burocrazia lumaca. Ne aveva parlato anche coi suoi avvocati. Ho ascoltato le sue argomentazioni, ha continuato a contattarmi ma non ho fatto nulla di particolare se non garantire il buon andamento dell’amministrazione: ho chiamato l’assessore Cordaro per dirgli di verificare quanto mi era stato riferito, per capire se il problema era reale e se era tutto in regola.  Non ho mai avuto alcun favore da questo signore, non ho mai garantito alcuna utilità, non sono mai stato a pranzo, mai frequentato, neanche per un caffè. Tra l’altro non avrei neanche il potere di farlo, le procedure sono in capo ad uffici di un altro assessorato”.Lo afferma l’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, che aggiunge: “I settori dei rifiuti, dell’energia, depurazione, sono ad altissimo impatto economico e hanno un elevato rischio di attirare l’interesse della criminalità organizzata. Quindi bisogna alzare sempre di più le misure di trasparenza e di sicurezza per evitare infiltrazioni. Da quando mi sono insediato ho fatto davvero ogni sforzo per garantire tutto questo, lavorando 16 ore al giorno e confrontandomi con tutte le istituzioni. Quello che è accaduto è anche un campanello di allarme per i rischi che corrono questi settori. Io ho agito a un primo livello di verifica politica e amministrativa, chiedendo all’assessorato al Territorio di controllare. Poi oltre un certo livello ci deve pensare la magistratura che ha strumenti che noi non abbiamo e per fortuna lavora bene. Noi non possiamo che investire sulla trasparenza e sull’applicazione di procedure di legalità come abbiamo sempre fatto, nell’interesse di tutti”.

Com. Stam.

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