Ambiente

Goletta Verde: Tutelare il 30% del territorio e del mare entro il 2030 è possibile

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Tutelare il 30% del territorio e del mare entro il 2030: un obiettivo possibile se coinvolge i territori e le comunità locali 

Domani, sabato 8 luglio alle Ore 10.00 presso il CEAS Stagno e Ginepreto di Platamona, SP 81 km 9 si terrà la conferenza stampa di presentazione dei dati del monitoraggio lungo le coste sarde. Per accreditarsi inviare un’e-mail a golettaverde@legambiente.it 

Prosegue la tappa sarda di Goletta Verde, la campagna itinerante di Legambiente che si concluderà l’11 agosto in Friuli-Venezia Giulia, realizzata con le partnership principali di ANEV, CONOU, Novamont e Renexia e la media partnership de La Nuova Ecologia.  

Tra i temi a bordo, oltre alla depurazione, la lotta alla crisi climatica, beach e marine litter, anche la salvaguardia delle biodiversità e delle specie a rischio, che portiamo avanti anche grazie al progetto Life Turtlenest, il miglioramento della governance della rete Natura 2000 al centro del progetto Life Sea Net, ed infine l’obiettivo 30% di aree protette al 2030, fino alle filiere virtuose dell’economia circolare e della chimica verde. 

La natura sta attraversando una crisi senza precedenti nella storia umana. Secondo l’IPBES (Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services), circa 1 milione di specie animali e vegetali sono minacciate di estinzione, per molte delle quali il processo potrebbe completarsi entro pochi decenni.  

Come ormai abbiamo capito da tanti anni la vita sulla terra dipende dai nostri mari che regolano il clima del Pianeta, producono ossigeno, forniscono nutrimento e sono fonte di sussistenza per centinaia di milioni di essere umani. L’istituzione di nuove aree protette, sia marine che terrestri, rappresenta uno strumento per tutelare la biodiversità, e per ottenere il raggiungimento dell’obiettivo di avere il 30% di territorio e di mare protetto entro il 2030 mancano, ormai, una manciata di anni.    

Conservazione della biodiversità, protezione delle specie sensibili attraverso l’istituzione e la corretta gestione delle Aree Marine Protette è stato il tema della conferenza che si è tenuta questa mattina alla presenza di Annalisa Colombu, presidente Legambiente Sardegna, Marta Battaglia, direttrice Legambiente Sardegna, Antonio Nicoletti, responsabile nazionale Aree protette e Biodiversità Legambiente, Vittorio Gazale, direttore del Parco nazionale e dell’Area marina protetta dell’Asinara, Marco Porcu, Assessore Ambiente Regione Autonoma della Sardegna e Michele Meloni, presidente Circolo Legambiente l’Olivastro Sassari. La conferenza è stata l’occasione per premiare i comuni sardi insigniti delle Cinque Vele, il riconoscimento di Legambiente e Touring Club Italiano che passano in rassegna oltre 400 comuni costieri italiani premiando quanti hanno saputo coniugare al meglio territori e luoghi d’eccellenza con coraggiose e innovative strategie di sviluppo sostenibile. La Sardegna è al primo posto con il comune di Baunei, in provincia di Nuoro, ed è anche risultata la regione più premiata con ben 7 località su 21 a livello nazionale.  

“La Sardegna ha il 3,9% di territorio tutelato da aree naturali protette a cui si aggiunge il 18,29% di siti della rete europea Natura 2000, con una varietà estrema che spazia dai parchi nazionali e regionali, alle aree marine protette al parco geominerario alla riserva di biosfera Unesco, e ci sono diversi territori in Sardegna che hanno intrapreso la strada per diventare parchi regionali – dichiara Marta Battaglia direttrice Legambiente Sardegna. Questo dinamismo è un segnale molto importante per il raggiungimento dell’obiettivo 30% di aree protette al 2030 e, insieme alla costituzione di una rete tra i territori e gli Enti gestori in grado di valorizzare e diffondere le migliori pratiche, rappresenta uno degli elementi che richiederanno maggiore cura da parte della Legambiente Sardegna e dell’istituzione regionale”.   

Un investimento importante dovrà essere fatto in particolare sulla Rete Natura 2000, perché gli enti gestori e le comunità locali siano messi nelle condizioni di conoscere, comprendere e difendere i siti come hotspot di biodiversità. 

Abbiamo ancora 7 anni per raggiungere l’obiettivo 30% di aree protette al 2030, recepito anche dalla Strategia Regionale sullo Sviluppo Sostenibile. Non dobbiamo però cadere nell’errore di abbassare gli standard, ma puntare a rendere davvero efficace la gestione delle aree protette esistenti che possono fare da traino alle nuove che aspettano di essere istituite da anni soprattutto a mare, come l’Area marina protetta Isola di San Pietro e Capo Spartivento, mettendo in campo strumenti di valutazione dei risultati della gestione sia in termini di conservazione della biodiversità che di sviluppo locale sostenibile. Se la Regione, gli Enti gestori già attivi, i Comuni che si candidano a istituire nuovi parchi, la società civile lavoreranno fianco a fianco, non è un obiettivo impossibile da raggiungere.  

Chiediamo alla regione di accelerare con l’istituzione di nuovi parchi regionali per il Flumendosa e l’allargamento del Parco del Molentargius con l’inserimento della Laguna Santa Gilla; il completamento dell’iter per istituire le Aree marine protette di Capo Spartivento e dell’isola di San Pietro, oltre alla ripresa di quella dell’Area marina protetta de La Maddalena. Chiediamo alla regione Sardegna un tavolo di concertazione con la rete delle aree protette che preveda una opportunità di consultare anche le associazioni ambientaliste, la valorizzazione delle Zone umide e degli ecosistemi fluviali, la sperimentazione di processi partecipati per definire piani locali di adeguamento ai cambiamenti climatici che coinvolgano tutte le aree di interesse naturalistico della Regione. 

“Il nostro Paese dispone di una importante rete di aree marine protette del Mediterraneo – dichiara Antonio Nicoletti responsabile nazionale Aree protette e Biodiversità Legambiente, con una varietà di ambienti e di ecosistemi di grande interesse ancora per la gran parte non adeguatamente valorizzato e gestito. Realtà che non solo tutelano buona parte della biodiversità del Mediterraneo e degli ambienti naturalistici delle isole del nostro Paese, ma anche luoghi in cui sono state realizzate buone pratiche di gestione dell’ecoturismo, della nautica, della subacquea, della piccola pesca artigianale e della valorizzazione del pescato locale. Questi territori sono fondamentali per frenare gli effetti dei cambiamenti climatici, che sono il primo fattore di perdita di biodiversità, e realizzare le azioni previste dalla transizione ecologica che aiutano a raggiungere l’obiettivo NetZero ”.  

Sabato 8 luglio alle Ore 10.00 presso il CEAS Stagno e Ginepreto di Platamona, SP 81 km 9 si terrà la conferenza stampa di presentazione dei dati del monitoraggio lungo le coste sarde. Per accreditarsi inviare un’e-mail a golettaverde@legambiente.it 

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