Fra i papabili al vertice del consiglio di giustizia amministrativa, supremo organo giurisdizionale dell’isola che svolge funzioni di controllo sugli atti della Regione sembrerebbe prendere corpo la nomina di Giovanni Ardizzone già Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Una designazione che per legge viene varata in giunta, previo accordo tra le forze di maggioranza e che non piace affatto al deputato regionale dell’Udc Vincenzo Figuccia: “l’operato di Ardizzone nelle vesti di Presidente dell’Ars durante la passata legislatura, non lascia presagire prospettive e garanzie sulla sua capacità di rimanere Super partes. Non sempre i titoli sono espressione di certezze circa la maturità nel ricoprire ruoli importanti – dice.
Sono appena trascorsi due anni quando, in occasione del convegno Universo Carceri che io stesso volli fortemente per fare il punto sulla condizione degli istituti penitenziari siciliani, lo stesso ex presidente dell’assemblea negò la possibilità che l’incontro si realizzasse in seno alla sala gialla a causa della presenza tra i relatori di Totò Cuffaro, presente per portare una testimonianza concreta di ex detenuto. Occasione nella quale peraltro era presente il garante regionale dei diritti dei detenuti prof. Giovanni Fiandaca, espressione di contro, di una reale imparzialità. Un fatto raccapricciante che produsse lo sconcerto nazionale. Sul tema faccio un inciso – dice Figuccia, tornerò presto con un incontro per porre al centro dell’attenzione i diritti dei figli dei detenuti. E allora oggi, a distanza di due anni, mi chiedo cosa possa spingere il Presidente della Regione ad optare per una tale designazione allorquando “historia docet” che poca imparzialità abbiamo visto. Aggiungo pure a mio modestissimo parere, che quest’Udc a guida Cesa, difficilmente legittimerebbe la scelta Ardizzone”.
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