Tribunale di Catania, il personale della sezione distaccata di via Francesco Crispi in stato di agitazione
Armando Algozzino (UNIPA) chiede la chiusura degli uffici : “condizioni di igiene e sicurezza non in linea con le norme vigenti”
Assemblea e sit in dei lavoratori il prossimo 18 luglio dinanzi la sede del Tribunale, in piazza Giovanni Verga: a preannunciare l’iniziativa, che si terrà dalle 10:00 alle 12:00, è il segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione di Catania Armando Algozzino.
Al centro della protesta, le condizioni in cui operano i dipendenti della Sezione staccata del Tribunale di Catania in via Francesco Crispi, definite dal sindacato “inaccettabili” e denunciate più volte: il 30 marzo scorso Algozzino aveva chiesto la chiusura degli uffici a causa della mancanza di energia elettrica dovuta a un guasto nella centralina dello stabile mai riparata bensì sostituita con una inferiore, incapace di sostenere il quantitativo di energia elettrica necessario per garantire il buon funzionamento degli uffici e degli apparati.
La protesta era andata avanti nei mesi estivi, poiché il personale – attualmente in stato di agitazione – non aveva potuto utilizzare i condizionatori split, malgrado le esasperate condizioni termiche, e ciò aveva provocato diversi episodi di malessere fisico non soltanto tra i dipendenti, ma anche tra gli utenti: eppure, come sottolinea Algozzino, “malgrado le rassicurazioni ricevute da parte dell’amministrazione, nulla è cambiato”.
Disagi aggravati da blatte e topi e numerose anomalie non solo ambientali ma anche relative all’igiene e alla sicurezza della struttura, della quale ora la Uil Pubblica Amministrazione chiede la chiusura.
Una situazione dettagliatamente descritta dal segretario in una lettera inviata, nei giorni scorsi, all’ Ufficio Igiene e Profilassi dell’A.S.P. etnea sollecitata a intervenire congiuntamente al Servizio Vigilanza Igiene e Sicurezza dell’Amministrazione della Giustizia di Palermo; la stessa nota è stata trasmessa, tra gli altri, anche ai presidenti della Corte di Appello e del Tribunale di Catania.
“Siamo certi – conclude Algozzino – che un’amministrazione come la Giustizia non può che disporre la chiusura degli uffici per tutelare la salute del personale e rispettare le norme vigenti; se ciò non dovesse accadere, confermeremo l’assemblea sit – in per accendere ancora una volta i riflettori sul benessere dei lavoratori”.
Com. Stam. Ric. Pubbl.