Cronaca

“Ti devo riempire di botte fino a vederti morire davanti i miei occhi”. donna liberata dall’ ex convivente violento

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“Ti devo riempire di botte fino a vederti morire davanti i miei occhi”. Giovane donna liberata dall’ ex convivente violento. Vittima dei soprusi anche il figlio di soli tre anni.

I Carabinieri della Stazione di Catania Piazza Verga hanno arrestato un catanese di 22 anni, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania in ordine ai reati di atti persecutori aggravati.

 

L’uomo non si rassegnava all’idea della fine della relazione sentimentale con la donna – 21 anni –  dalla quale aveva avuto un bambino. La storia d’amore era giunta dopo quattro anni al capolinea per l’eccessiva gelosia dell’uomo (l’apostrofava spesso con frasi quali  “bastarda e prostituta”), trasformatasi in ossessione che il più delle volte sfociava in violenza fisica (l’aveva picchiata anche quando era incinta causandole delle lesioni al cuoio capelluto e al bulbo oculare)

Il persecutore ha iniziato a tormentarla minacciandola di morte, pedinandola, appostandosi sotto casa, fino a farla isolare dal contesto familiare e sociale. Vessazioni che estendeva a qualsiasi persona, uomo o donna si trovasse in compagnia della vittima. Comportamenti inaccettabili per qualsiasi essere umano, in special modo per una madre la quale in diverse circostanze ha visto diventare vittima anche il figlioletto strattonato energicamente e preso a schiaffi dal padre per delle banalità.

La forza di dire basta a questa sorta di martirio ha condotto la donna dai Carabinieri della Stazione di Piazza Verga che accogliendola proprio nell’ufficio dedicato alle fasce deboli, creato due anni fa in collaborazione con l’Associazione  “SOROPTIMIST INTERNATIONAL ITALIA”  Club di Catania, l’hanno ascoltata per poi avviare i dovuti riscontri investigativi.

Indagini che hanno consentito di avvalorare quanto denunciato dalla vittima e di fornire all’Autorità Giudiziaria quelle prove tradotte in seguito nell’ordine di arresto.

L’uomo, assolte le formalità di rito, è stato relegato agli arresti domiciliari da dove avrà assoluto divieto di comunicare anche in via telematica con persone diverse da quelle con lui conviventi.

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