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Termini Imerese, Daniele Ciprì alle Notti Clandestine: Con l’avvento delle piattaforme online sta finendo il mondo dell’immaginario

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Si è concluso il quarto appuntamento della tredicesima edizione delle Notti Clandestine® a Termini Imerese, manifestazione che si concluderà lunedì 31 luglio 2023. Ad aprire la kermesse le presentazioni dei libri “La danza delle anime” (edizioni Sette Chiavi) di Giorgio Lupo e “Mimmo Pintacuda, il testimone discreto. La storia del vero Alfredo di Nuovo Cinema Paradiso” (edizioni Sikè) di Paolo Pintacuda.

In seguito è stato proiettato il cortometraggio “La Fornace”, regia di Daniele Ciprì. Sono intervenuti: Pippo Gigliorosso, Gianni Cannizzo, Fabrizio Lupo, Lollo Franco e Giorgio Portannese.

«I giovani dovrebbero guardare il vecchio cinema. Secondo me è il cinema in assoluto ed è stato quello che mi ha formato – commenta Daniele Ciprì – Il cinema che c’è oggi è quello che è stato fatto in passato: lo scimmiotta, lo copia o lo evoca. Il consiglio è quello di cominciare a vedere le radici di dove vengono gli immaginari del cinema. Un regista deve costruirsi il suo mondo per raccontare anche storie contemporanee. Il vecchio cinema ti offre questa possibilità – aggiunge – Sono un amante del cinema americano degli anni Cinquanta. C’entrano poco con le storie che raccontiamo oggi però mi hanno dato gli input per amare il cinema. Con l’avvento delle piattaforme online sta finendo il mondo dell’immaginario. Siamo pieni di immagini, non c’è più niente che sorprenda uno spettatore e anche lo stesso regista del film perché è controllato e filtrato da un tipo di realizzazione. Secondo me – conclude – questo sta completamente distruggendo l’immaginario dei giovani».

Durante la serata hanno ricevuto il Premio Speciale Gatto Barlacio Daniele Ciprì (regista e sceneggiatore “La Fornace”) Gianpiero Pumo (regista e sceneggiatore per il film “Ciurè”), Luciano Accomando (regista e sceneggiatore per il film “Scianèl”) e Fabiana Rinella (medaglia d’oro U17 ai campionati europei lotta 2023).

«Officine Malaspina è stato un progetto partito due anni e mezzo fa che ha visto la realizzazione di cinque laboratori sui mestieri del cinema al carcere Malaspina di Palermo – dice Luciano Accomando – Ha visto la realizzazione di un film grazie all’aiuto dei ragazzi dell’Ipm Malaspina. Mi porterò la bellezza della storia, dell’esperienza e la positività del messaggio che vuole lanciare il progetto e, soprattutto, il film. Stiamo per chiudere un altro documentario sulla mamme bambine a Palermo. Si chiama Assomigliami adesso. Cerchiamo sempre di coniugare le nostre passioni. Parlo al plurale perché siamo una squadra di ragazzi che fanno parte di due associazioni. Cerchiamo di coniugare le nostre passioni, che sono il cinema e il sociale».

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