E’ successo ieri notte intorno alle 4.30, quando è giunta una telefonata al 112 numero di Pronto Intervento dei Carabinieri di Palermo, in cui un cittadino segnalava la presenza di un uomo in atteggiamento sospetto in via Li Bassi, fornendone una descrizione.
Durante la telefonata l’uomo, vestito con maglia nera e passeggino al seguito, aveva danneggiato la fotocellula del cancelletto di accesso ai box di via Volontari Italiani al civico 29 al fine di accedervi.
Giunto immediatamente sul posto, l’equipaggio di una “gazzella” del Nucleo Radiomobile constatava che la persona sospetta si era da poco allontanata verso via Li Bassi. Transitando per il 24 di via Li Bassi, i militari trovavano il cancello forzato ed aperto, notando l’uomo segnalato, provenire dal box, con il passeggino. Quest’ultimo alla vista degli operanti si disfaceva di una cassetta degli attrezzi appena asportata da uno di questi. Sia il box nr.C2 che il nr.C3 risultavano divelti e con le serrature forzate. GAVAN Cristian Ionut, nato in Romania classe 1980, in Italia senza fissa dimora, volto noto alle forze dell’ordine, sottoposto a perquisizione personale, veniva trovato in possesso di una chiave alterata c.d.”spadino”, una punta da trapano in acciaio, mentre nel passeggino veniva rinvenuta una piccozza sprovvista di manico ed una pinza a pappagallo.
GAVAN risultava già sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, misura a cui non aveva ottemperato, per cui era stato sottoposto all’obbligo di dimora, anche quest’ultima misura non potuta eseguire per l’irreperibilità del soggetto, per analoghi reati di furto.
Da controllo più approfondito si aveva modo di accertare che il fuoristrada ISUZU Trooper, lasciato dal proprietario con i cavi della batteria staccati e le chiavi riposte nel vano lato guida, veniva invece ritrovato con i cavi collegati e le chiavi inserite, segno che il malfattore aveva intenzione di asportarlo. I danni patiti venivano quantificati in € 700 circa.
GAVAN Cristian Ionut accompagnato in caserma, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria veniva tratto in arresto e tradotto presso il Tribunale di Palermo dove veniva sottoposto al rito direttissimo conclusosi con la convalida dell’arresto e la sottoposizione alla misura dell’obbligo di dimora.