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Solidarietà, mamme volantarie su Facebook | per aiutare i bisognosi di Palermo

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[dropcap size=small]G[/dropcap]ruppo solidale su facebook per aiutare i più bisognosi, un gruppo fatto da mamme dal cuore grande che, oltre al bene dei propri figli, pensa anche a chi soffre e vive in condizioni di povertà, a chi non può permettersi un corredino per il figlio che porta in grembo, a chi non può acquistare il lettino, il passeggino e ciò che occorre per un nascituro.

A fondare questo gruppo è stata Daniela Traina circa un anno fa, una mamma che da sola, confrontandosi a scuola con le altre mamme, ha pensato di realizzare una rete di solidarietà per aiutare le persone bisognose. L’idea è stata condivisa subito da altre cinque mamme. Sono sei infatti le amministratrici del gruppo “Tra noi mamme” che intanto è salito a quota 1500 mamme. Tutte donne, tutte volontarie, attente ai bisogni di altre mamme, residenti in ogni parte della città e non solo, perché a beneficiare delle collette alimentari e degli aiuti in genere, ci sono anche tante mamme che vivono a Catania e in altre città della Sicilia. Ecco perché nel gruppo è stata nominata una “mamma-postino”. Si chiama Daniela Fleres e si occupa di consegnare gli oggetti e i capi di vestiario raccolti, fuori Palermo. Ognuno, all’interno del gruppo, ha un suo ruolo e una sua mansione. Ci sono anche le “mamme controller”, che hanno il compito di consultare la lista delle famiglie indigenti che richiedono aiuto al gruppo, prima di assegnare una donazione. Ci sono le “mamme staffetta” che favoriscono altre mamme che non possono partecipare agli incontri settimanali e ritirano per loro gli oggetti da donare. E fanno parte del gruppo anche due psicologhe e un avvocato civilista che gratuitamente ascoltano e sostengono tutte quelle mamme che vivono momenti difficili all’interno del loro nucleo familiare.

Una macchina organizzativa efficiente, perché fatta da gente che realmente vuole essere utile alla società e per questo opera in pieno spirito di solidarietà e volontariato. “Assegniamo fino a un massimo di quattro capi a settimana a persona perché cerchiamo di aiutare quante più persone possibili – spiega Daniela Traina, fondatrice del gruppo – ci diamo appuntamento ogni settimana circa 70 mamme per aggiornare le nostre liste e per raccogliere il materiale da donare. A volte ci autotassiamo e facciamo collette alimentari per quelle famiglie che non possono acquistare nemmeno i beni di prima necessità. Per tutti siamo “le zie”, ci chiamano così per dimostrarci il loro affetto, quasi facessimo parte delle loro famiglie. Quest’esperienza mi ha insegnato che ciascuno può fare qualcosa e quando vi è un’unione di intenti si possono fare cose più grandi. A noi non interessa far diventare il nostro gruppo un’associazione, a noi importa solo riuscire ad aiutare chi ha bisogno”.

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