A cavalcioni sul muro di un sottopasso, decisa a suicidarsi, salvata dalla Polizia. Romano (SIULP): “Questi sono i razzisti di cui parla Strasburgo. Abbiamo invito alla mail istituzionale dell’Ecri, questo comunicato e il video.
Il Signor Bertil Cottier, chair di Ecri, venga a conoscere da vicino come lavoriamo e soprattutto abbia il coraggio di venire a chiederci scusa. Di persona”.
“Guardi questa foto il Signor Bertil Cottier. Guardi quella in cui c’è una nave di immigrati con dei poliziotti che portano in salvo bambini, anziani e guardi il collega sospeso nel vuoto su un cavalcavia che salva un uomo che voleva suicidarsi: insisto, sospeso nel vuoto! Guardi il video dei colleghi sul tetto di un palazzo di 8 piani che salvano una donna. Le guardi attentamente. Sono i razzisti di cui parla”.
“La ferita è ancora aperta e sanguinante. In tutti i poliziotti in servizio è ancora viva l’amarezza per esser stati etichettati “razzisti”. E torno a parlare delle vergognose parole che ci sono arrivate da Strasburgo, perché stanotte, e cito solo l’ultimo in ordine temporale, c’è stata l’ennesimo salvamento ad opera di operatori della Polizia di Stato. A Torino sono riusciti a salvare una donna che a penzoloni su un cavalcavia voleva suicidarsi”. Così in una nota Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il sindacato maggioritario del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico torna a commentare i giudizi espressi dall’Ecri riguardo le forze di polizia italiane: “Durante la mia carriera, non ricordo un solo evento razzista da parte di un qualsiasi mio collega, mentre ho la mente piena di straordinari ricordi di poliziotti che hanno messo a rischio la loro stessa vita pur di salvarne un’altra durante terremoti, alluvioni, sommosse, manifestazioni e eventi singoli. Non meritano una sola parola di quelle enunciate da parte della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza, istituita dal Consiglio d’Europa. Si guardino queste foto e guardino i video. Ci mostrano e parlano di uomini e donne che hanno dato tutto pur di salvare una vita e mai, dico mai, qualcuno di noi ha pensato per un solo istante al colore della pelle di chi avevano di fronte. Invieremo tale comunicato e il video alla mail istituzionale dell’Ecri. Il Signor Bertil Cottier venga a conoscere da vicino come lavoriamo e soprattutto abbia il coraggio di venire a chiederci scusa. Di persona”.
Com. Stam. + video + foto SIULP