Milioni di cittadini hanno scortato la bara di Lee Kuan Yew, signore e padrone di Singapore dal 1959 al 2011, anno in cui aveva deposto il potere nelle mani del figlio Lee Hsien Loong. Aveva 91 anni. Il flusso di cittadini ha accompagnato il feretro, avvolto da una bandiera della città-stato e incasellata in una cassa di cristallo trasportata da un cannoncino. Lee emanò tante leggi repressive, impose l’integrazione tra le quattro etnie che popolavano il territorio, proibì, con la pena di morte, lo spaccio di droga, l’uso di armi e il dissenso. Introdusse, infine, l’abitudine di convocare, ogni 5 anni, 300 personalità internazionali per discutere sul futuro di Singapore.
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