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Serie A: salta su tutte le piste il “fattore casa”. Nel Master Round Milano si riprende la vetta e Ferrara torna al terzo posto

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Nel Playoff Round l’Edera Trieste espugna Cittadella e si conferma tra le grandi. Monleale facile sul campo di un Piacenza già matematicamente condannato alla sfida salvezza

Siamo giunti alla fine di marzo e ci siamo lasciati alle spalle ben 26 turni di massima serie. Le piste non hanno fatto in tempo a freddarsi che ieri sera sono tornate a vibrare sotto la vigorosa spinta dei pattini e noi, oltre a farci trasportare da tutto questo vortice di hockey, ci siamo domandati: dove trovano queste squadre così tanta energia? Potremmo quasi proporli come testimonial ad un noto marchio di batterie. Anche ieri sera nessuna squadra e nessun atleta si è risparmiato e l’ennesimo turno di campionato è stato onorato e reso ancor più speciale dall’appuntamento infrasettimanale. Nel Master Round l’HC Milano ha centrato l’obiettivo di far suoi i 3 punti che le permettono di sorpassare Vicenza (“seduto” comodamente a casa per il turno di riposo) e riportarsi al comando della classifica. Un vantaggio che i meneghini difficilmente sprecheranno sia per mantenere una leva psicologica che per rivendicare i favori di casa in un’eventuale finale con i rivali berici anche se ci sono ancora 2 turni per entrambe con tanto di scontro diretto al 9 Aprile. Anche Ferrara torna a far parlare di sé e, con un’importante quanto sudata vittoria in trasferta, si piazza al terzo posto e “mandando un telegramma” all’Asiago chiamato alla resa dei conti di sabato 9 aprile. Nel Playoff Round l’Edera Trieste si conferma e strappa applausi anche sul campo del Cittadella. I giuliani si godono il loro “portierone” sloveno Fink e il primo posto cancellando così la parola “sogno” che fino a poco tempo fa precedeva Play Off scudetto. Dalla serie, impossibile annoiarsi.

Eppur si muove – Non parliamo delle dottrine cosmologiche di Galileo, bensì di una classifica che seppure in modo impercettibile continua la sua piccola rivoluzione. Ieri sera al Pala Travain di Padova i Ghosts hanno provato a fermare il moto del Ferrara che però lento e costante, nell’arco di quaranta minuti, li ha portati a compiere un doppio balzo in classifica. All’andata la gara fu tirata e lo spettacolo si concluse ai tiri di rigore (vittoria di Padova per 2-3) e per un attimo abbiamo pensato che qualcosa del genere potesse succedere anche stavolta. Dopo quattro minuti infatti sono gli estensi a portarsi in vantaggio con una prepotente incursione sulla destra di Andrea Bellini che sorprende Laner (forse alla sua unica sbavatura in tutto il match) sul primo palo. Padova però è in casa e non ha “lucidato” la pista solo per far bella figura ma si rimbocca le maniche e gioca alla pari. Campulla e compagni sono tutt’altro che fantasmi e si fanno vedere più volte in fase offensiva anche se non riescono a finalizzare, neppure quando gli si presenta un power play a pochi minuti dalla pausa del primo tempo. Tutto va rimandato dopo un thè caldo, momento in cui i coach possono provare a rispolverare qualche consiglio utile. Nella seconda frazione le cose non sembrano cambiare, se non i numeri del cronometro che corrono all’indietro. Si viaggia sui binari di un equilibrio instabile che lascia tutti nell’incertezza. Passa da poco il tredicesimo della ripresa e Ferrara commette fallo e per i padroni di casa si palesa un’occasione per agguantare il pareggio, ma non solo viene sprecata, i cancelletti delle panche punti si aprono per far rientrare Gaboriau ed uscire Elia Calore. Un avvicendamento che cambia gli equilibri in pista. Proprio in questa fase il Padova si complica la vita perdendo (con capitan Campulla) un disco “sanguinoso” davanti alla porta di Laner che lo stesso Gaboriau riesce ad intercettare e freddamente spedire in porta in back. 0-2 che sembra chiudere la gara se non fosse per una nuova penalità estense che stavolta Elia Calore, come a volersi far perdonare il precedente errore, tramuta in rete grazie al servizio di Lorenzo Campulla. Mancano tre giri di orologio e le marcature sembrano essere state tenute in serbo per la fine. Padova cerca di alzare il ritmo, negli occhi passano le immagini della rimonta della gara di andata, ma Nicola Lettera conquista il disco, da centro pista taglia verso il centro e trova il corridoio giusto per avanzare e ghiacciare tutti. 1-3 ad un minuto e mezzo dalla fine. I veneti “sacrificano” il loro goalie, non vogliono lasciare nulla di intentato, e provano a schierare il quinto uomo: arriva così, dagli sviluppi di un ingaggio in attacco, la rete del capitano Francesco Campulla su assist del fratello minore Lorenzo. Alzando gli occhi ci si accorge però che al fischio finale manca solo 1”. Padova che spreca forse un’occasione alla portata e Ferrara che invece suda ma ottiene una vittoria ed il momentaneo terzo posto.

A muoversi è anche il Milano, che sulla pista di Via Cinque di Asiago mette in scena la sua 22a vittoria su 24 gare di campionato. Un percorso di tutto rispetto che lascia capire, se ancora ce ne fosse bisogno, la qualità della formazione lombarda. La gara dell’altopiano però è meno facile di quanto possa sembrare e l’Asiago, che più dei punti cerca in questo appuntamento segnali di ripresa, tiene bene il ritmo degli ospiti e dopo cinque minuti e mezzo piazza lo scherzo. Contropiede di Rodeghiero che serve Rossetto che non si fa pregare e porta in vantaggio le Vipere bucando Mai sotto al braccio destro. Il Milano non prende bene il trattamento e, dopo il possibile 2-0 sprecato da Lievore, trova con Vendrame l’appoggio perfetto per il pareggio indisturbato di capitan Banchero che segna praticamente da dentro l’area di Facchinetti. Fuori dalla pista non ci si può distrarre un attimo se non si vogliono perdere momenti salienti del match, anche perché giunge subito un power play per i meneghini dove ancora una volta a rubare la scena è Vendrame che stavolta rende i “suoi servigi” a Belcastro per la rete del sorpasso. I ragazzi di coach Rigoni tentano di restare in scia e in almeno un paio di occasioni fanno sobbalzare tutti, ma il divario resta invariato. Sul finale di primo tempo arrivano in sequenza due penalità che accompagnano l’Asiago (tra le proteste dei padroni di casa) negli spogliatoi in 2vs4. Meglio riposarsi che in riapertura sarà dura. Si torna in pista e, come ipotizzabile date le circostanze, Fiala ci mette 15” ad andare in rete dopo aver ricevuto da Belcastro. Asiago resiste poi alla situazione di 3 contro 4 e anche ad un altro 4 vs 2 per il fallo di Frigo su Belcastro ma proprio quando la parità numerica viene ristabilita (con un 3vs3 a causa di una penalità fischiata anche ai rossoblù) con spazi allargati a beneficiarne è Fiala che tutto da solo punta la porta di Facchinetti, salta due avversari in pochi metri ed allunga sul 1-4. Asiago non ci sta, perdere ci può stare, ma non tirarsi indietro. La rabbia e la voglia di mettercela tutta passano dal violento tiro di Munari che sembra varcare la linea di porta ma per gli arbitri non è goal e così ci pensa Lievore a togliere ogni dubbio toccando da 2 passi in rete. L’entusiasmo è però momentaneo perché in pista c’è un certo Vendrame che dalle “proprie tasche” estrae assist a non finire e, al decimo della ripresa, permette a Fiala (tripletta) di alzare le braccia al cielo per la 64a volta in questa stagione. La gara va avanti ed i padroni di casa cercano l’illuminazione giusta che però si spegne con le parate di Mattia Mai strepitoso (e fortunato) sulla bordata di Munari a colpo sicuro. L’ultima occasione arriva con una superiorità nei minuti finali, ma per i ragazzi di Luca Rigoni non c’è più tempo se non per il gol di Belcastro che ringrazia tanto per cambiare Vendrame e chiude la serata con il definitivo 2-6. Milano vola in vetta alla classifica e proietta già la mente alla gara contro Vicenza di sabato 9 aprile. Data nella quale rivedremo in pista anche l’Asiago che dopo il turno di sosta avrà la possibilità di riconquistare il terzo posto in quel di Ferrara in uno scontro diretto che si preannuncia “di fuoco”.

Stiamo arrivando – Da Piacenza arrivano le prime conferme e anche se il Monleale dovrà guardarsi le spalle nelle prossime due gare, i tre punti appena conquistati sono un ottimo scudo difensivo. In terra emiliana i lupi della Lepis, seppure a ranghi ridotti, hanno provato a difendere la propria casa con orgoglio ed energia. Fusco e compagni infatti, di fronte ai più quotati avversari piemontesi, sono riusciti nell’intento di chiudere almeno la prima parte di gara con un rispettosissimo 0-3. Per veder comparire sul referto la prima rete si è dovuto attendere il quattordicesimo quando Perazzelli vede l’inserimento sulla destra di capitan Faravelli che raccoglie il disco e dopo aver tagliato verso la porta, appoggia in rete. E’ un sospiro di sollievo per i falchi che forse non si attendevano una prima frazione così “congelata”. Ospiti che subito devono difendersi in penalità, ma quando il cronometro inizia a segnare i secondi Ghiglione riceve a centro pista e dopo aver fatto slalom trova il raddoppio. Si pensa già al riposo, manca davvero poco, ma dopo quello che sembra essere l’ultimo ingaggio, arriva come un fulmine a ciel sereno anche la terza rete di Pagani che riceve da Fausto Romero e da posizione centrale gela il goalie piacentino. Si va negli spogliatoi e per Piacenza è l’occasione giusta per recuperare fiato ed idee. Difficile in 6 uomini di movimento tenere il ritmo di un avversario molto più numeroso. Nella seconda parte però i ragazzi di Turillo continuano a sacrificarsi e a cercare la gioia del gol, il loro spirito è encomiabile. All’ottavo però è nuovamente l’asse Pagani-Fausto Romero (doppietta per il primo) a valere il nuovo allungo degli ospiti che fanno anche avvicendare i loro estremi difensori. A sei minuti dal termine il Piacenza chiede il time out per ritrovare le ultime energie, ma il risultato non è quello sperato, anzi Faravelli una volta ripreso il gioco serve Ghiglione (doppietta) che mette la quinta al Monleale. Il match inizia a far scorrere le ultime pagine del suo racconto, ma a completare la serata ci pensa Cortenova che fa calare il sipario con la rete dello 0-6. Proprio l’autore dell’ultimo assist, Zancanaro, ci fa giungere le sue dichiarazioni post partita: << Siamo riusciti a portare a casa tre punti fondamentali per la classifica e per il morale. Dopo il turno di riposo era necessario riprendere il ritmo e nonostante qualche errore di troppo siamo riusciti a fare nostra la partita. Complimenti al Piacenza che nonostante il numero esiguo di giocatori ha lottato su ogni disco fino alla fine. Ora dobbiamo farci trovare pronti per questi ultimi ottanta minuti, fondamentali per giocarsi la posizione in classifica >>. Dallo spogliatoio del Piacenza arrivano invece le parole di Simone Sironi che ammette senza esitazione: < <Un altro risultato “bugiardo” per quello che si è visto in campo. Sicuramente Monleale ha meritato la vittoria, ma da parte nostra c’è stato un buon atteggiamento e buona gara nonostante il roster minimo, per l’ennesima volta, e non al meglio della salute. Unica pecca non aver realizzato qualche rete che avrebbe potuto tenere più aperta la partita >>.

A gridare a gran voce il proprio arrivo è l’Edera Trieste che sulla difficilissima pista del Cittadella conquista una vittoria che regala la matematica qualificazione ai Play Off scudetto. L’abbiamo detto diverse volte, ma è giusto ripetersi. Il risultato raggiunto dalla formazione giuliana ha dell’incredibile se pensiamo al loro inizio di stagione e alla continua emergenza alla quale sono stati costretti. Ora invece si trovano a comandare la classifica di questo Playoff Round davanti a squadre più esperte e, anche se qualcosa può cambiare, l’Edera può festeggiare sobriamente la conquista di questo obiettivo. La gara è importante, entrambe le squadre ne sono consapevoli e si inizia forte. Cittadella si trova in inferiorità ma Degano e compagni non riescono ad approfittarne, anzi per due volte sono loro stessi a concedere il power play ai granata che alla seconda occasione, a ridosso del decimo minuto, capitalizzano con il proprio asse straniero: Rottcher passa e Coetzee firma il vantaggio. Trieste più che sorpresa sembra infastidita e chiede immediatamente il time out. Non sappiamo cosa si siano detti, ma fatto sta che un giro di orologio dopo Zozzoli ha l’intuizione giusta per il pareggio di capitan Cocozza. Risultato che torna in equilibrio, ma si sbilancia in pista per una penalità fischiata ai danni del Cittadella. Stavolta però gli ospiti non sbagliano e con i “gioielli di casa” mettono la freccia per il vantaggio. E’ Nicolò Degano che da posizione centrale indirizza un violento tiro diretto verso la porta granata che si tramuta in un assist per Sindici. Triestini che rischiano in inferiorità ma difendono il risultato portandolo fino al fischio della sirena. Nello spogliatoio la tensione si sarà sentita fino a poterla toccare con mano, la gara è ancora aperta e da giocare. Al rientro in pista si pensa ad un forcing dei padroni di casa, ma a sorprendere tutti è Sodrznik che ringrazia Nicolò Degano e allunga il passo ai suoi. I brividi non finiscono e mettono a dura prova le coronarie dei presenti ma anche dei portieri, costretti agli straordinari (due penalità per Trieste e una per Cittadella). A spiccare è  ancora una volta Mark Fink, l’estremo difensore sloveno in forza all’Edera che in più occasioni riesce a smorzare il sorriso ai veneti che riescono però a trovare la rete con Tonin, su assist di Tombolan, a tre minuti dal termine dei tempi regolari. Coach Marobin capisce che non c’è più tempo e se si vuole riprendere la gara bisogna provarci in tutti i modi: schiera così il quinto uomo, ma l’assalto non riesce e dopo aver recuperato il disco è ancora Cocozza (doppietta) ad andare a segno a porta vuota facendo sognare tutti i ragazzi dell’Edera. Cittadella non ci sta e trova il nuovo -1 (3-4) con Cotzee ma mancano solo 28” e ai ragazzi di Marobin non riesce la rimonta. Al termine di questa esaltante serata arrivano le parole di soddisfazione del coach ederino Roberto Florean: <<Da neo-promossi e candidati ai play out, raggiungiamo l’aritmetica certezza della salvezza con due turni d’anticipo centrando l’obiettivo di campionato. Complimenti ai ragazzi che nonostante le enormi difficoltà incontrate, non hanno mai mollato >>.

Stagione che però ancora non è terminata e ha davanti a sé, prima della fase che tutti aspettiamo, ancora due gare dove si decideranno le definitive posizioni in classifica. Due partite, che se le indichiamo con le dita vanno a formare la “V” di vittoria. Chi riuscirà ad avere la meglio e festeggiare? Un po’ di pazienza e lo sapremo.

Serie A – I risultati della 8va giornata di Master Round (mercoledì 30 marzo 2022)

Ghosts Padova – Ferrara Warriors 2-3

Asiago Vipers . HC Milano 2-6

Ha riposato: Diavoli Vicenza

Serie A – I risultati della 8va giornata di Playoff Round (mercoledì 30 marzo 2022)

Lepis Piacenza – Monleale Sportleale 0-6

Cittadella Hockey – Edera Trieste 3-4

Ha riposato: Cus Verona

Classifica del Master Round (tra parentesi i punti bonus):

HC Milano punti 41 (25), Diavoli Vicenza punti 40 (24),Ferrara Warriors punti 23 (18) Asiago Vipers punti 21 (17), Ghosts Padova punti 20 (13)

Classifica del Playoff Round (tra parentesi i punti bonus):

Edera Trieste punti 27 (12), Monleale Sportleale punti 22 (10), Cus Verona punti 21 (12), Cittadella Hockey punti 18 (6), Lepis Piacenza punti 0 (0)

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foto Vanessa Zenobini – Ilaria Munari

Com. Stam./foto

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