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Serie A: nel Master Round Vicenza torna sul trono e Ferrara conquista il podio. Nel Playoff Round Verona completa la rimonta e sorpassa Monleale

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Altalena di emozioni sia a Milano che a Ferrara. Al Vicenza riesce il colpaccio negli ultimi 15″ di gara mentre a Ferrara sono i padroni di casa ad avere la meglio. Diavoli-Monleale, Milano-Verona, Ferrara-Edera e Asiago-Padova i quarti al via da sabato prossimo

Giù il sipario. Si spengono le luci anche di questo Master Round e Playoff Round di Serie A. Ultimo atto prima della corsa allo scudetto, il clou della stagione, quella fase in grado di scaldare animi e cuore dei giocatori. Sipario che scende tra applausi e colpi scena: in effetti alla vigilia, come se avessimo già visto questo spettacolo, vi avevamo consigliato la massima attenzione. Avevamo tutta la sensazione che questa chiusura non sarebbe stata solamente una carrellata di minuti, ma avrebbe riservato qualcosa di più. Non poteva essere altrimenti, c’erano ancora “conti in sospeso” come quello tra le due rivali Milano e Vicenza, in pista per contendersi il primato nel girone, ma anche la corsa a perdifiato di Asiago e Ferrara per mettere un piede sul podio. Il Playoff Round non è stato da meno, anche in questo gruppo la lotta per il secondo posto tra Verona e Monleale ha entusiasmato e tenuto tutti con il fiato sospeso. Ora che è tutto finito, permettete il gioco di parole, possiamo iniziare; ma prima di iniziare a parlare di Play Off scudetto facciamo un passo indietro e andiamo a vedere cosa è successo.

Botti di fine…girone – Era la gara di cartello, quella che metteva faccia a faccia le due corazzate del campionato che si stanno contendendo la prima posizione nel girone, ma che sono predestinate ad estendere la lotta anche per il tricolore. Milano, con un solo punto di vantaggio, poteva sfruttare il fattore campo, ma non un roster al completo. Da subito spiccano infatti su tutte le assenze di Belcastro e Ferrari, due giocatori non da poco fermi ai box per l’influenza “di stagione”. Vicenza invece arriva nel capoluogo lombardo con una squadra determinata a sedere sul trono di questo Master Round. Quando il disco cade sul punto d’ingaggio non si pensa più a nulla se non a giocare ed a conquistare i tre punti in palio. Non è una cosa facile per nessuna delle due formazioni, e noi appassionati ne siamo felici perché equilibrio vuol dire spettacolo. Si naviga sull’incertezza del risultato per tutta la metà della prima frazione di gioco quando arriva una penalità per Vicenza che fa brillare gli occhi ai padroni di casa. Non trascorre neppure un minuto che la situazione si sblocca, ma a differenza di quanto si possa pensare il vantaggio è degli ospiti che con Dal Sasso trovano l’assist giusto per Pace per lo 0-1. Un colpo alla difesa e all’umore meneghino che tre minuti dopo torna a vacillare con il raddoppio di Dal Sasso, stavolta finalizzatore, che non si lascia scappare il suggerimento di Delfino. Rete che avviene in condizione di penalità differita dove i berici sono bravissimi in 4vs5 a tenere il disco e giocare alla “corrida” fino a trovare il fendente giusto. Si va al riposo con Sigmund e compagni che, forti del doppio vantaggio, possono rilassarsi con più tranquillità, mentre Milano dovrà correre ai ripari e provare a farlo subito sfruttando un power play conquistato sul filo della sirena. Si torna in pista, ma i Diavoli reggono bene la pressione e non concedono spazi per lo spunto milanese. Al quarto minuto arriva però la fiammata ad opera di Loncar che viene imbeccato da Fiala e da solo può puntare la porta e di rovescio insaccare l’1-2. La rete sembra riaccendere la gara e le speranze dei rinoceronti che vanno vicino al pareggio con un tiro di Fiala, però ancora una penalità differita avvantaggia il Vicenza che con calma e freddezza mantiene il disco e appena c’è la possibilità, Dal Sasso serve Delfino che con un tiro violento dalla destra sorprende tutti, Mattia Mai compreso. Trascorrono i minuti e passa anche la metà della ripresa: Milano ha quella scintilla di orgoglio che accende il match. Il primo sussulto lo innesca Vendrame in powerplay con l’intuizione giusta per Fiala che si fa trovare libero davanti porta e accorcia le distanze. Non finisce qui: due minuti dopo, al quattordicesimo, Fiala recupera il disco, percorre tutto il corridoio di sinistra della pista e serve Loncar (doppietta) che di prima intenzione pareggia i conti. E’ 3-3 ed è tutto possibile. Finale di gara infiammato che fa sudare anche chi non è in pista, qualcuno pensa all’over time e chissà a cos’altro. Si arriva ai secondi finali, ne mancano 22 e Vicenza ha la possibilità di ingaggiare in attacco, ma Milano conquista il disco e deve solo far trascorre quegli istanti: una liberazione sbagliata di Vendrame però favorisce gli ospiti i quali fulmineamente creano l’azione che porta a rete Sigmund (assist Delfino) e questo vuol dire vittoria. Si torna a centro pista per giocare gli ultimi scampoli di gara: Milano toglie il suo goalie per cercare un disperato recupero, ma Dal Sasso esce dalla mischia furibonda con il disco sulla spatola e si invola indisturbato per depositarlo in rete. 3-5 al cardiopalmo che premia il Vicenza che può dunque firmare il controsorpasso in classifica e aggiudicarsi anche il fattore campo nelle sfide dei Play Off. Al termine della gara dallo spogliatoio berico ci giungono le parole di un soddisfatto Fabrizio Pace che dichiara: << Vincere a Milano è una soddisfazione. Ce l’abbiamo messa tutta e ce l’abbiamo fatta. Era importante vincere per conquistare il primo posto e quindi il fattore campo in un’eventuale finale. Volevamo vincere, ci siamo riusciti e quindi possiamo essere contenti >>. Qualche rammarico invece per coach Sommadossi che però mette in archivio questa sconfitta e guarda con decisione verso il futuro: << Sapevamo che sarebbe stata dura, considerando le pesanti assenze maturate nell’immediata vigilia. Tuttavia i ragazzi sono stati molto bravi a riportarsi sul 3-3 quando la gara sembrava indirizzata. Alla fine come spesso capita a questi livelli a decidere è stato un episodio. Ora inizia un altro campionato, quello che più conta. Pensiamo a recuperare i giocatori e ripartiamo con le certezze maturate in un anno di lavoro >>.

Se la gara al Quanta Club aveva un peso rilevante in classifica, a Ferrara non era da meno. L’Asiago infatti scendeva in pianura per contendersi un terzo posto importante anche a livello psicologico. I ragazzi di coach Rigoni cercano da diverse gare di ritrovare quel “veleno” che aveva reso le vipere letali più volte in questa stagione, soprattutto all’inizio. Nulla di fatto anche stavolta, ma qualcosa si è visto e l’incontro è stato aperto e tirato come ci si aspettava. L’Asiago è ospite e prende tempo difendendosi bene dagli attacchi di un Ferrara che parte con insistenza, ma appena c’è la possibilità dimostra di saper colpire. Dopo 8’19” è infatti Schivo a sbloccare il risultato in power play grazie al suggerimento di Basso. Poco dopo però sono sempre i veneti a rendersi protagonisti, nel bene e nel male, perché prima si siedono in panca punti e contestualmente difendono alla perfezione la porta di Facchinetti. Al ripristino della parità numerica però, forse complice un calo di tensione, arriva il pareggio dei padroni di casa con un passaggio di Andrea Bellini indirizzato verso Nicola Lettera, ma deviato in porta da Marco Frigo, il capitano nero-arancio. Un rete che gela l’estremo difensore dell’Asiago, ma soprattutto gli animi della squadra che poco dopo invece di approfittare di un altro power play, si fa beffare in 3vs4 da Gaboriau il quale riceve il disco da Crivellari e fa slalom nella pista poi con un tiro di rovescio sorprende Facchinetti e riporta in vantaggio la sua squadra. Le Vipere non ci stanno e reagiscono immediatamente dando sfoggio di gran carattere: si vede con il tiro di Berthod che appena passato il centro della pista scaglia un tiro che Peruzzi non vede nemmeno  passare. 2-2 e match che si riapre. Finisce il primo tempo e tutto è rimandato al rientro in pista dove le squadre dovranno evitare di commettere errori. Al nuovo ingaggio si riprende da dove si era lasciato, l’equilibrio c’è ma è labile. Veneti che a 3’19” tremano in inferiorità, ma la doccia fredda arriva nuovamente dopo essere tornati in parità numerica quando Lettera pressa la difesa e recupera (su Rossetto) un disco che si tramuta nel 3-2 estense. Frigo e compagni sono costretti ancora una volta a rincorrere e la foga fa commettere loro un fallo che spiana la strada per l’allungo dei padroni di casa che in power play piazzano l’allungo sull’asse Crivellari-Matteo Bellini quando è da poco passata la metà della ripresa. Special team che si mettono in mostra da entrambe le parti perché se da una gli emiliani colpiscono, dall’altra c’è la risposta ospite che giunge grazie Berthod proprio in superiorità dove imbecca Lievore che sotto porta fa 4-3. Un botta e risposta che accende la serata e fa capire quanto questo terzo posto sia meritato da entrambe. Come sempre accade però nelle gare equilibrate, sono gli episodi a cambiare le sorti degli eventi. Asiago si complica la vita ed è costretta a difendersi in inferiorità per ben due volte di fila. Esce indenne dalla prima grazie anche al contributo strepitoso di Facchinetti che evita un gol fatto, ma nella seconda, complice una sfortunata deviazione del giudice di gara che fa cadere anche l’unico difensore dell’Asiago, Duchemin accoglie il disco e insacca in rete il 5-3. Negli ultimi due minuti di gara Rodeghiero, su assist di Rossetto, fa riavvicinare i suoi ad un improbabile pareggio; ci si prova fino in fondo, anche sacrificando Facchinetti e aggiungendo un giocatore di movimento in più, ma la vittoria, i punti e soprattutto il terzo posto restano a Ferrara.

Il sogno che diventa realtà –  Non era facile, ma contro la capolista del Playoff Round Edera Trieste, il Cus Verona doveva provarci in tutti i modi. Da una parte i giuliani non avevano più nulla da chiedere alla classifica, dall’altra gli scaligeri sapevano che vincere era l’unico modo per conquistare il secondo posto a discapito del Monleale. Ultima partita e ultima chance per i ragazzi di coach Corso che hanno mostrato una continua crescita di rendimento e risultati nelle ultime tre gare. Sull’ampia pista del Pala Pilkec i padroni di casa si sentono a loro agio e giocano con tranquillità. Il Verona cerca di trovare gli spazi giusti ma non si smuove nulla fino alla metà del primo tempo quando Cocozza indirizza l’assist giusto per Milanese che di prima intenzione insacca facendo festeggiare i suoi compagni. La rete sblocca il risultato ma anche le squadre in pista, giù la maschera si inizia a giocare a viso aperto, e così Carrer raccoglie da Roffo e riporta tutto in equilibrio. Per quanto? Per due minuti, il tempo che Nicolò Degano parte all’attacco e serve Milanese che invece di tirare restituisce l’assist e manda in rete il talento ederino per il nuovo vantaggio. Ci avviciniamo al riposo, mancano poco più di cinque minuti e il Cus pigia il piede sull’acceleratore e in sequenza mette a segno pareggio e sorpasso prima grazie a Battistella (assist Lupi) che trova il tempo di prendere la mira e beffare Mark Fink e poi in contropiede, nel quale lo stesso Battistella appoggia per la rete di Perini. 2-3 che conduce tutti negli spogliatoi, le squadre vanno a godersi il meritato riposo ma in tutti i presenti c’è la curiosità di conoscere come sarà la seconda parte di gara. Si riprende a giocare, l’Edera prova ad accorciare ma arriva l’occasione giusta per il Verona con un power play che viene realizzato come in occasione della prima rete scaligera dal due Carrer-Roffo (doppietta per il primo). Gli ospiti allungano e possono gestire con tranquillità la situazione favorevole e piazzare il “colpo di grazia” a 7’27” dalla fine con Lupi. 5-3 un doppio vantaggio che spiana la strada ai giallo-blu che vedono concretizzarsi davanti ai loro occhi la vittoria e sul secondo posto proprio alle spalle del Trieste. L’ultima parte di gara vede le squadre affrontarsi in inferiorità in modo alternato, ma il risultato non cambia. Verona può così festeggiare la serata su un campo difficile e l’Edera esce dalla pista con qualche livido ma senza ferite. Dopo la gara giungono le parole del responsabile della comunicazione ederina Massimiliano Cocozza che tiene a precisare: << Complimenti al Verona per questa vittoria. Ora incontreremo il Ferrara per i quarti di finale, uno dei team contro i quali non abbiamo racimolato punti in questo campionato. Siamo orgogliosi di quanto fatto finora, vedremo di giocarcela fino in fondo >>.

E fino in fondo ha voluto giocare anche il Cittadella che sulla pista di Novi, contro i padroni di casa del Monleale, ha salutato il Playoff Round nel migliore dei modi: con una vittoria. I granata nonostante un’ottima seconda fase si trovano a dover incrociare le stecche con la Lepis Piacenza per la permanenza nella massima serie. Un Play Out retrocessione che forse è fin troppo ingiusto per i ragazzi allenati da coach Marobin, ma purtroppo a qualcuno doveva toccare. Monleale invece in ballo aveva molto: la vittoria era fondamentale per mantenere la seconda posizione nel girone, ma qualcosa è andato storto. Dopo nove minuti di gara sono infatti gli ospiti a passare in vantaggio con Campos, servito per l’occasione da Grigoletto, e prendono in mano la situazione. Tre giri di orologio e arriva il raddoppio sorprendente di Coetzee che raccoglie da Tombolan e fa crescere le quotazioni dei suoi. I falchi si trovano a rincorrere, sentono la pressione e poco dopo sono costretti a difendersi in inferiorità, ma è nuovamente Coetzee, stavolta su assist di Rottcher, a rendersi protagonista e far comparire sul tabellone lo 0-3 quando mancano cinque minuti alla sosta. Il tempo scorre e proprio nel momento in cui i cancelletti sono pronti ad aprirsi per fare accomodare tutti negli spogliatoi arriva la rete di Pagani. Si pensa alla scossa che possa far ravvivare l’umore dei piemontesi e ci si attende una loro reazione alla ripresa delle ostilità. Le attese non vengono tradite, il Monleale dà la sensazione di essersi sbloccato e Castagneri trova subito l’accorcio delle distanze. La gara ora è riaperta, sul 2-3 è ancora tutto da giocare e si è pronti ad un secondo tempo da brividi. I sussulti in effetti ci sono e vengono regalati dalle inferiorità (tre del Cittadella e due del Monleale), ma il risultato resta cementato come lo sguardo dei ragazzi di coach Cintori quando si accorgono che non resta più tempo per agguantare il pareggio e sfuma con essa anche il secondo posto. I granata possono congedarsi con una vittoria che fa bene al morale mentre gli arancio-blu devono immediatamente cancellare questo scivolone e buttarsi immediatamente con la testa al prossimo appuntamento: i Play Off scudetto contro i Diavoli Vicenza.

Anche il libro di questa seconda fase sfoglia l’ultima pagina e si chiude. Un racconto che ci ha accompagnato ed emozionato, ma mai come il prossimo che stiamo per aprire. Dalla nostra libreria virtuale stiamo per prendere in mano il tomo con su scritto “Play Off scudetto” e già sentiamo i brividi percorrere la nostra schiena.

Serie A – I risultati della 10a giornata di Master Round (sabato 09 aprile 2022)

HC Milano – Diavoli Vicenza 3-5

Ferrara Warriors – Asiago Vipers 5-4

Ha riposato: Ghosts Padova

Serie A –  I risultati della 10a giornata di Playoff Round (sabato 09 aprile 2022)

Edera Trieste – Cus Verona 2-5

Monleale Sportleale – Cittadella Hockey 2-3

Ha riposato: Lepis Piacenza

Classifica del Master Round (tra parentesi i punti bonus):

Diavoli Vicenza punti 46 (24), HC Milano punti 44 (25),Ferrara Warriors punti 26 (18) Asiago Vipers punti 21 (17), Ghosts Padova punti 20 (13)

Classifica del Playoff Round (tra parentesi i punti bonus):

Edera Trieste punti 28 (12), Cus Verona punti 27 (12) Monleale Sportleale punti 24 (10), Cittadella Hockey punti 21 (6), Lepis Piacenza punti 0 (0)

Quarti di finale playoff (al meglio delle 3 partite) – dal 16 aprile:

Vicenza (1)-Monleale Sportleale (8)

Asiago Vipers (4)-Ghosts Padova (5)

Ferrara Warriors (3)-Edera Trieste (6)

Milano (2)-Cus Verona (7)

Playout: Cittadella-Lepis Piacenza

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foto Carola Fabrizia Semino e Ferrara Hockey

Com. Stam./foto

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