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Serie A: nel Master Round Vicenza strapazza Padova e Milano controlla Ferrara

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Nel Play Off Round al Monleale non basta vincere all’overtime con Trieste per tenere lontano Verona. Sono Cittadella e Piacenza le due formazioni che si sfideranno al Play Out retrocessione

Se in questi primi giorni di anomala primavera c’è ancora spazio per un colpo di coda dell’inverno, lo stesso fa il campionato di massima serie che si adopera per regalarci gli ultimi sussulti di questa seconda fase. Siamo ormai alle battute finali dei Master e Playoff Round che hanno riempito gli ultimi due mesi della nostra vita hockeistica. Questo però non vuol dire che siamo arrivati fin qui avendo dato tutto, non stiamo raccogliendo le briciole, anzi in molti stanno raccogliendo i frutti di un duro lavoro che è iniziato tempo fa. Ci piace però il fatto che prima di girare pagina e iniziare un altro capitolo, quello principale dove non sappiamo se aspettarci in finale scontato o ricco di suspense, ancora non siano stati posizionati al loro posto determinati tasselli. Nel girone delle big, Milano e Vicenza vincono entrambe anche questa gara, e neanche lo avessero deciso a tavolino, si contenderanno il primo posto proprio nello scontro diretto di sabato prossimo, all’ultima di 26 partite stagionali. Ferrara sarà dunque, come da pronostico, costretta al faccia a faccia con Asiago per decidere chi si siederà sul terzo gradino del podio. Nel girone delle “saranno famose”, il Playoff round, Trieste mantiene il primo posto nonostante la sconfitta all’overtime contro l’inseguitrice Monleale che punterà tutto sull’ultima gara per non farsi scavalcare da un Verona sornione ma determinato. Anche se i nostri pensieri viaggiano già sette giorni avanti, fermiamoci un attimo a vedere cosa è successo in questa nona giornata.

Ci vediamo sabato prossimo – Segnali di fumo si alzano dal Pala Ferrarin di Vicenza. Sono quelli che i Diavoli inviano al Milano al termine della gara contro i Ghosts Padova. Questo derby veneto aveva una doppia valenza per i berici: imporsi a livello territoriale, ma ancor più conquistare punti per cullare ancora il sogno del primato in classifica. I fantasmi si presentano con tutte le buone intenzioni, sono squadra che come abbiamo visto più volte è in grado di far faticare chiunque, ma non stavolta. I padroni di casa, al ritorno in pista dopo il turno di riposo della scorsa settimana, sembrano freschi e reattivi tanto da costruirsi la vittoria già nei primi venti (cinque?) minuti di gioco. A sbloccare il risultato e ad andarsi a prendere i complimenti dei suoi compagni è Pace che sfrutta al meglio un assist di Nicola Frigo quando è trascorso solo un minuto e mezzo dal primo ingaggio. Non si fa in tempo a riprendere il gioco e Padova concede un power play che Delfino tramuta in venti secondi, su suggerimento di Sigmund, per il raddoppio vicentino. Un duro colpo da assorbire per gli ospiti che non hanno idea che il peggio deve ancora arrivare. Trascorrono infatti una manciata di minuti e i Diavoli scaricano come una mitragliatrice una raffica di tre gol nella porta difesa da Laner. Due giocate di Dal Sasso e Sigmund che si cambiano la cortesia, entrambi a segno per merito dell’assist dell’altro, che fanno da cornice al sigillo di Delfino. Un 5-0 (in 5 minuti) che fa male e che richiede un time out da parte di coach Cantele. Vicenza ha qualche sbavatura e permette agli avversari, che comunque si sono più volte fatti vedere e sentire dalle parti di Olando (sostituto della serata di Michele Frigo) di approfittare di una superiorità. Arriva così la rete di Elia Calore, spalleggiato da Lorenzo Campulla, che potrebbe dare coraggio al Padova. A non essere d’accordo su questo fatto è però Delfino che, una volta ricevuto da Dal Sasso, mette la sesta alla sua squadra. A cinque minuti dalla fine della prima frazione sono ancora i campioni d’Italia in carica a sedersi in panca punti e a lasciare che i giovani fantasmi usufruiscano di un vantaggio numerico. Se però gli ospiti non trovano bene le misure in 4vs4, dimostrano di saper far male con il loro special team e stavolta, a parti invertite, è Lorenzo Campulla ad andare in rete con il supporto di Elia Calore per il 6-2 che dopo poco manda tutti negli spogliatoi. Pausa che serve ovviamente più al Padova il quale deve cercare, a “bocce ferme”, di trovare un modo per arginare la spinta energica dei Diavoli. E’ tempo però di tornare in pista e a quanto pare Delfino e compagni hanno ben chiaro cosa fare: è lo stesso capocannoniere di casa Vicenza, su assist di Cantele, a riprendere in mano la situazione immediatamente dopo la riapertura del match. I Ghosts possono poco contro un avversario così cinico e in palla, anche se forse raccolgono meno di quello che meritano, ma lo sport non guarda in faccia a nessuno e neanche Delfino che al sesto minuto mette a segno la sua quinta rete personale (prove generali?). Patavini che vedono ancora una volta, grazie ad un power play, presentarsi l’occasione giusta per penetrare la retroguardia avversaria, ma stavolta i diavoli non lasciano spazi e non concedono nulla; anzi una volta tornati in parità numerica allungano ancora con il duo Nicola Frigo-Sigmund. La reazione d’orgoglio dei ragazzi di coach Cantele non tarda ad arrivare e Elia Calore indirizza l’assist per Francesco Campulla che fissa sul tabellone il punteggio di 9-3. Siamo alla metà del secondo tempo, ma nonostante i restanti minuti da giocare e con le squadre che si stuzzicano a vicenda, nulla cambia e il Padova riesce a mantenersi sotto la doppia cifra. A fine gara arrivano le dichiarazioni a caldo di Andrea Delfino, protagonista della serata, che dallo spogliatoio vicentino inizia già a pensare a guardare avanti: << Siamo partiti subito forte e abbiamo approcciato la partita nel modo corretto. Poi ovviamente c’è stato un piccolo calo, abbiamo fatto dei falli stupidi che potevamo evitare, stiamo lavorando molto infatti su queste cose, per il resto la squadra ha giocato bene. C’è ancora lavoro da fare e quindi ci concentreremo sui dettagli >>.

Serata meno agile, ma altrettanto proficua per il Milano che sulla pista del Quanta Club, si fa spazio con forza ed esperienza nella difesa di un generoso Ferrara. Estensi che si presentano in casa della prima in classifica con i migliori propositi, ma il box che “costruiscono” intorno alla porta di Peruzzi tiene a bada Fiala e compagni fino a metà del primo tempo. Milano già dai primi minuti è padrona di casa e del gioco e inizia come una goccia cinese a scalfire pian piano la difesa avversaria. Il Ferrara prova ogni tanto a sorprendere con delle ripartenze, ma ogni tentativo si infrange come onde sugli scogli. Bellini però, che i meneghini li conosce bene, sembra aver istruito alla perfezione i suoi compagni che riescono a contenere gli attacchi fino a quando pagano a caro prezzo la prima vera distrazione. Al nono gli emiliani lasciano che Fiala riceva indisturbato l’assist di Vendrame, ed il talento ceco da posizione centrale non ci pensa due volte a sbloccare il risultato. Rete che potrebbe rompere anche gli equilibri psicologici, ma il Ferrara riprende a fare scudo e protegge la propria zona. Si va verso il fischio della sirena, ormai è questione di pochi secondi e si può andare al riposo sull’1-0, ma Banchero riceve dal solito Vendrame e raddoppia tra le proteste dei giocatori estensi che recriminano un fallo non fischiato a loro favore proprio nell’azione precedente il gol. Nulla da fare e 2-0 che si deve accettare e andare a metabolizzare negli spogliatoi. Nella ripresa il Ferrara entra deciso in pista tanto da fare sempre più capolino dalle parti di Mattia Mai che però si fa trovare lucido e reattivo. La gara è più aperta anche se il Milano non dà segni di cedimento, anzi quando non attacca dà sfoggio delle sue qualità difensive. Passato da poco la metà della ripresa, gli ospiti provano a mettercela tutta ma Banchero intercetta un passaggio di uscita e serve subito Fiala che indisturbato chiude di fatto la serata. La squadra emiliana fa avvicendare i propri goalie, esce Peruzzi che ha il merito di aver contribuito a tenere basso il divario sul tabellone, ed entra Cipriano. Negli otto minuti mancanti è l’unica cosa che cambia e il Milano può così mette in cassaforte tre punti che consolidano il primo posto e soddisfano coach Sommadossi: << Non è mai facile giocare contro una squadra schierata a box, abbiamo avuto difficoltà ad alzare il ritmo. Comunque abbiamo controllato la gara dall’inizio alla fine, quello che conta è trovare il modo di vincere in ogni situazione. Sottolineo lo shutout di Mai che soprattutto nel secondo tempo ha sfoderato grandi interventi >>.

Mai dire mai – Una corsa lontana dai riflettori quella del Cus Verona che però grazie alle ultime tre gare, e alle relative vittorie ottenute, si ritaglia un ruolo da protagonista in questo finale di Playoff Round. Quello degli scaligeri e del Monleale sono destini che si intrecciano e si uniscono per dare vita a una lotta da brividi per la seconda posizione in classifica. I veneti dovevano ottenere punti contro la Lepis Piacenza e dopo una prima frazione con il freno a mano tirato, si sono lasciati andare. Gli emiliani giungono al Pala Avesani pronti ad onorare l’impegno e la maglia che indossano e impostano una gara a denti stretti come abbiamo visto anche in occasione delle ultime uscite. I lupi si chiudono e cercano di tenere lontano gli scaligeri anche in inferiorità, e al resto ci pensa Cusin. Al tredicesimo però devono cedere alla rete di Battistella che ringrazia Raccanelli per il supporto. 1-0 dei padroni di casa che tirano un sospiro di sollievo e pensano di potere allungare subito. Niente affatto perché il Piacenza, dopo essersi fatta scappare l’occasione di un power play, riesce a rimandare il tutto al secondo tempo. Nella pausa le squadre avranno discusso in modo differente su come affrontare i secondi venti minuti. Da una parte i padroni di casa che si saranno spronati a vicenda per cercare di mettere il prima possibile in sicurezza il risultato, e dall’altra gli ospiti che avranno cercato energie supplementari per continuare a resistere il più possibile. A rientrare con il piede giusto è il Verona che con capitan Sabaini, su appoggio dell’inossidabile Roffo, raddoppia e inizia la scalata al successo. Arrivano infatti nel giro di quattro minuti le reti Carrer, Perini e Magnabosco, serviti a loro volta da Roffo, Battistella e Bernardoni che fanno volare i padroni di casa sul 5-0. Un risultato che di fatto fa crollare l’umore dei piacentini e toglie loro quel residuo di forze che avrebbero voluto far fruttare in miglior modo. Ne approfitta il Cus che decide di affondare il colpo e negli ultimi dieci minuti scandisce, come colpi di tamburo, le due reti di Perini (tripletta), con gli assist di Battistella e Frizzera, e quelle di Lupi e Danieli (assist Novarese e Bernardoni). A chiudere la serata in gloria ci pensa Battistella che negli ultimi tre minuti mette la sua firma sul referto per altre due volte può così festeggiare la tripletta personale ma soprattutto l’aggancio al Monleale.

Tutto poteva succedere e tutto è successo. Nello scontro diretto tra Edera Trieste e Monleale le due pretendenti si spartiscono i punti, ma la cosa premia solo una squadra (almeno per ora). Uno di quei pochi casi in cui a sorridere di più sono gli sconfitti. Monleale doveva vincere per non rischiare di perdere il secondo posto, mentre l’Edera aveva meno pressione e poteva giocare a mente più sgombra. Ne esce fuori un match che lascia tutti inchiodati alla sedia nell’attesa di conoscere come sarebbe andata a finire. Un primo tempo a reti bianche dove le squadre si affrontano facendosi i “lividi” ma senza “ferirsi”. Monleale spinge di più ma deve rassegnarsi e iniziare a pensare alla seconda frazione di gioco. In apertura sono però i padroni di casa a sorprendere tutti e a cancellare lo zero sul tabellone. A renderlo possibile è Jacopo Degano su assist di Ovsec. Piemontesi increduli, costretti a rincorrere ma sbattono contro il muro eretto dal goalie triestino Mark Fink ed iniziano anche a preoccuparsi. A metà della ripresa arriva però la boccata d’ossigeno per coach Cintori, il pareggio firmato dall’asse Ghiglione-Fausto Romero. La gara si riapre, le paure degli ospiti sembrano diradarsi, ma la situazione non cambia. Trieste difende casa ed il pareggio fino alle ultime battute, anche in occasione delle due penalità in sequenza che non fanno altro che aumentare la tensione. Monleale, dato il risultato del Verona, deve insistere e chiudere prima del suono della sirena, ma lo spettro dell’overtime prende forma e gli si palesa davanti. I tre punti sono ormai un ricordo, ma per tenere in mano il secondo posto servono almeno i due della vittoria. Iniziano i minuti addizionali in 3vs3, ma anche questi sono interminabili e rischiano di tramutarsi in un incubo per i piemontesi. E’ quando ormai all’orizzonte stanno per apparire i tiri di rigore che arriva il guizzo di Ghiglione il quale con la sua doppietta regala la vittoria ai suoi compagni e rimanda la lotta al secondo posto a sabato prossimo. Al termine della gara è proprio il match winner Dylan Ghiglione a fotografare la serata: << Bella partita giocata con buon ritmo, abbiamo avuto a mio parere il controllo per tutta la partita, scontrandoci contro un ottimo Fink. Siamo andati sotto di un gol dopo un’evidente carica sul portiere non fischiata dagli arbitri. Abbiamo reagito bene mettendo ancora più intensità, recuperando il risultato e vincendo poi all’overtime. Bravo Grando, chiamato in causa non spesso ma sempre solido. Un ringraziamento speciale a Brianzoni che si è “sacrificato” per colmare il problema portiere >>. Mentre dalla sponda triestina ci arrivano le parole di un emozionato Lorenzo Biason che non trattiene la sua felicità per l’incredibile primo posto nella classifica del Playoff Round: << È forse la sconfitta più bella che io ricordi. Perdere all’over time significa per noi portare a casa un unico punto, che però ci garantisce la testa del girone. Se ci avessero detto ad inizio stagione che avremmo concluso in testa in questo Playoff Round non ci avremmo creduto. Ora sguardo agli ultimi match di stagione >>.

Sarà una settimana intensa, bisognerà gestire la tensione e far salire pian piano l’adrenalina per l’ultima giornata di questa seconda fase. Posizioni ancora aperte, tutto da decidere per la griglia dei Play Off scudetto e forse noi non potevamo augurarci una conclusione migliore.

Serie A – I risultati della 9a giornata di Master Round (sabato 02 aprile 2022)

Diavoli Vicenza – Ghosts Padova 9-3

HC Milano -Ferrara Warriors 3-0

Ha riposato Asiago Vipers

Serie A –  I risultati della 9a giornata di Play Off Round (sabato 02 aprile 2022)

Cus Verona – Lepis Piacenza 11-0

Edera Trieste – Monelale Sportleale 1-2 (OT)

Ha riposato: Cittadella Hockey 


Classifica del Master Round (tra parentesi i punti bonus): 
HC Milano punti 44 (25), Diavoli Vicenza punti 43 (24),Ferrara Warriors punti 23 (18) Asiago Vipers punti 21 (17), Ghosts Padova punti 20 (13)
 

Classifica del Playoff Round (tra parentesi i punti bonus): 

Edera Trieste punti 28 (12), Monleale Sportleale punti 24 (10), Cus Verona punti 24 (12),Cittadella Hockey punti 18 (6), Lepis Piacenza punti 0 (0)

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foto Semino – Sindici – Zenobini

Com. Stam./foto

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