Economia e Lavoro

SE RISORGE LA GRECIA ANCHE L’ECONOMIA SICILIANA AVRÀ UN SUO VANTAGGIO

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[dropcap size=big]C[/dropcap]on la parte Europea dei creditori internazionali scade il programma, mentre il piano di aiuti dell’Fmi finirà nel secondo trimestre del 2016. Senza accordo con la Ue il Governo greco resterebbe senza l’ultima rata ancora in sospeso. Ma la Troika ha chiesto19 misure di austerità, un numero talmente elevato anche per il nuovo assetto esecutivo. Quasi certa adesso, un ennesima proroga in caso di mancato accordo. Sicuramente, la prima base solida per il futuro della Grecia sarà  in occasione della prossima riunione dell’Eurogruppo del 16 febbraio, ma ancora prima se ne parlerà a livello di capi di Stato e di governo in occasione del vertice previsto per il 12 febbraio. Se poi la formazione dell’esecutivo avverrà in tempi rapidissimi, già la prossima settimana a Bruxelles potrebbe esserci il nuovo ministro degli Esteri greco per la riunione straordinaria del Consiglio Esteri. Quel giorno potrebbe essere una data storia per interloquire per la prima volta con il nuovo governo greco. Atene adesso, è alla prese con la formazione del nuovo esecutivo che sembrerebbe propenso a rinegoziare le condizionalità del programma di aiuti e non distruggere l’Europa. I riflettori sono puntati dunque, al nuovo premier ellenico che darebbe l’impressione di essere aperto al dialogo. La prima scadenza dei prestiti è prevista per il15 marzo: 1,9 miliardi di euro da versare all’Fmi. Ma per quella data già sarebbe chiaro come si stanno svolgendo i negoziati tra governo e creditori internazionali. In caso contrario l’esecutivo potrebbe chiedere alle banche greche di emettere T-Bill con cui pagare la scadenza oppure, diversamente minacciare il default. Il 15 giugno invece, scade un altro pagamento sempre verso l’Fmi. Stesso importo: 1,9 miliardi di euro. Verso l’Fmi, scadono nel 2015 oltre 11 miliardi di dollari. Tagliare definitivamente con l’Fmi significherebbe chiudere per sempre con la comunità internazionale. Quel giorno scadono 3,5 miliardi di euro di bond in mano alla Bce e alle banche centrali nazionali. I trattati non prevedono infatti, nessuna possibilità che i creditori non vengano rimborsati e di conseguenza perdano soldi prestatati ai governi. In totale le scadenze in euro della Grecia verso la Bce è nel 2015 di 6,7 miliardi di euro. Il mancato pagamento significherebbe a un default nei confronti della Bce. L’ultima scadenza di 3,2 miliardi di euro di bond in mano alla Bce è per il 20 agosto. In caso di mancato accordo e di uscita dal programma di aiuti non ci sarebbe nemmeno la copertura degli acquisti nell’ambito del Qe. Se avviene però il miracolo e la Grecia risorge farà bene anche all’economia Siciliana. Segnerà il futuro della nuova Europa ma anche, quello della nostra Isola, gravata sempre da maggiori tasse e privata dal Governo di una parte delle risorse dovute perché incapace di realizzare le riforme strutturali di cui adesso come non mai ha assoluto bisogno. La Grecia e la Sicilia due sponde mediterranee che ritornano ad unirsi come in una leggenda.

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