L’11 luglio, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Sciacca, con una vasta operazione i Carabinieri della Compagnia di Sciacca, collaborati da decine di militari delle compagnie Carabinieri di Alcamo, Mazara del Vallo, Palermo San Lorenzo e da militari del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Palermo,
hanno eseguito diverse perquisizioni domiciliari in quei centri presso le abitazioni dei presunti appartenenti a una banda specializzata in furti di pregiate maioliche per pavimenti prodotte tra la fine dell’800 e gli inizi del 900 da varie scuole di ceramiche siciliane. Terminate le perquisizioni, sono state ritrovate a casa di M. G., 40enne cittadino di Salemi, decine di maioliche, vasi in terracotta, candelabri ed altri oggetti sulla cui provenienza sono in corso minuziosi accertamenti.
L’indagine nasce nei mesi scorsi, dopo alcune denunce presentate ai Carabinieri della Compagnia di Sciacca da parte dei proprietari di alcune abitazioni di vecchia costruzione, perlopiù disabitate, ubicate nell’area belicina/riberese e, soprattutto, dall’arresto, avvenuto a Sambuca di Sicilia nell’aprile di quest’anno, di due cittadini di Sciacca, il 30enne G. T e il 39enne L. G. A, i quali venivano sorpresi dai Carabinieri della locale stazione mentre stavano rubando da una villa una pavimentazione in maioliche decorate a mano.
Sotto la direzione della Procura della Repubblica, i Carabinieri della Compagnia di Sciacca analizzavano le modalità di alcuni furti di maioliche commessi nell’anno in corso nelle province di Agrigento e Trapani, trovando dei riscontri che portavano a individuare più persone quali presunte appartenenti a una banda dedita a questa specifica attività illecita.
Data la particolare natura dei furti, sicuramente eseguiti su commissione, sono ora al vaglio degli inquirenti i canali di smercio delle maioliche per giungere ai ricettatori della preziosa refurtiva.