Sono state individuate in Sicilia quattro aree che potenzialmente potrebbero ricevere in deposito le scorie nucleari prodotte in Italia.
Tali aree si trovano nelle province di Trapani (Trapani, Calatafimi-Segesta), Palermo (Castellana Sicula, Petralia Sottana) e Caltanissetta (Butera). Tali siti, dove potrebbero essere depositati i rifiuti nuclerari, sono stati individuati nella Cnapi, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, elaborata dalla Sogin, la Società gestione impianti nucleari, che oltre ai quattro siti siciliani ha indicato altre zone in diverse parti d’Italia dove depositare le scorie, per un totale di 67 siti idonei in Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Sono stati i ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente che nei giorni scorsi hanno dato il nulla osta alla pubblicazione della mappa dei siti, che è stata diffusa oggi. E proprio da oggi inizierà l’iter che porterà alla localizzazione del sito, che ospiterà inizialmente 78 mila metri cubi di rifiuti nucleari a bassa e media intensità e 17 mila metri cubi ad alta attività, con una spesa prevista di 900 milioni di euro, prelevati dalle componenti della bolletta elettrica pagata da tutti i consumatori. E da oggi regioni, enti locali e soggetti interessati potranno formulare le loro osservazioni e proposte tecniche alla Sogin, che sulla base di essi rimodulerà la carta, individuando il sito definitivo. Da quel momento serviranno altri quattro anni per la sua costruzione.
Ciro Cardinale
CS
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