Ambiente

Riciclo e ambiente: a Roma le caserme dei Carabinieri fanno rete per trasformare i rifiuti in compostaggio fertilizzante

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Una comunità circolare tra caserme dei carabinieri, per lo smaltimento virtuoso dei rifiuti tramite riciclo, quale primo modulo organizzativo di un’amministrazione attivamente impegnata nella riduzione del suo impatto ambientale; e, in futuro, la trasformazione delle infrastrutture più grandi in “comunità energetiche” tendenzialmente autosufficienti.

L’Arma, la più grande polizia ambientale d’Europa, vuole porsi come esempio virtuoso nell’adozione di provvedimenti all’avanguardia per la tutela dell’ecosistema; per questo persegue, con determinazione, un’iniziativa che è assolutamente rivoluzionaria nel panorama della pubblica amministrazione italiana.

Arma e ACEA hanno infatti avviato con successo un progetto per il trattamento green dei rifiuti organici. Ora la collaborazione fa un passo avanti progredendo alla “fase 2”, quella che appunto coinvolgerà più strutture dei Carabinieri.

Si è conclusa con grande successo la fase di sperimentazione di un apparato di compostaggio SmartComp con cui gli scarti alimentari della mensa della caserma del Comando Unità Mobili e Specializzate (CUMS) a Tor di Quinto sono stati trasformati in fertilizzante compost. Nei sei mesi di sperimentazione gratuita sono stati trattati 40 chili di rifiuti al giorno, producendo complessivamente 4 m3 di compost, utilizzato sui prati di quella caserma. Peraltro, esami condotti con l’Università della Tuscia, hanno evidenziato come tale compost possegga ottime capacità fertilizzanti.

Ora parte la fase successiva: se, da un lato, verrà posto a regime lo SmartComp già sperimentato, dall’altro Arma dei Carabinieri e ACEA avvieranno le ulteriori iniziative per realizzare una rete fra le maggiori caserme della Capitale (incluso il Comando Generale, la Caserma “Podgora”, il Comando Legione e quello Provinciale), per consentire di dare attuazione a una “comunità circolare” tra i reparti dell’Arma nella Capitale raccogliendo, trasportando al Comando Unità Mobili e Specializzate e trattando tutti i prodotti di scarto di mense e spacci.

Ci si aspetta così di apportare un notevole beneficio all’ambiente di Roma: non solo si eviterà di produrre centinaia di chili giornalieri di residui (reintroducendoli nell’ecosistema sotto forma di materiale ammendante, di natura completamente organica), ma soprattutto si potrà evitare l’immissione in atmosfera dei considerevoli quantitativi di inquinanti generati dai mezzi di trasporto necessari, oggi, a trasportare i rifiuti verso le loro lontane destinazioni di trattamento. Inoltre, ACEA si è impegnata a studiare, gratuitamente, la possibilità di applicare la tecnologia SmartComp ad altri tipi di residui, quali lo stallatico prodotto dal 4° Reggimento a Cavallo dei Carabinieri.

L’Arma conta, in questo modo, di attuare e perfezionare un modello virtuoso che potrà essere esportato in tutti i centri urbani maggiori, al fine di apportare – anche d’intesa con altri enti o amministrazioni – un reale ed effettivo contributo alla politica nazionale di riduzione dell’inquinamento.

Ma le aspirazioni non si fermano qui: il progetto prevede, infatti, anche una “fase 3”, già in corso di sviluppo. La stessa caserma di Tor di Quinto sarà utilizzata quale piattaforma sperimentale per realizzare una “comunità energetica”, diventando un sito dove – grazie alla parallela realizzazione di interventi di efficientamento energetico e all’installazione di strutture per la produzione di energia rinnovabile (pannelli solari e impianto a biogas) – si cercherà di ridurre progressivamente a zero il consumo di energia e l’impatto sull’ecosistema.

Obiettivi ambiziosi, degni della più grande polizia ambientale europea.

Scheda:

L’Arma e l’ambiente, la più grande polizia ambientale d’Europa

Dal 2017, a seguito dell’unificazione tra l’Arma dei Carabinieri e il Corpo forestale dello Stato, è nato il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari (CUFA), un assetto organizzativo che raccoglie la sfida di ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, con la consapevolezza di quanto tutto ciò sia fondamentale per l’uomo e gli altri esseri viventi.

Un modello il cui punto di forza risiede nell’unitarietà organizzativa e nella stretta integrazione con il capillare reticolo di presidi dell’Arma sul territorio, che garantisce a sua volta un sistema di allerta e di intervento diffuso ed efficiente, accrescendo l’efficacia delle attività sia preventive sia repressive svolte dai reparti specializzati.

Oggi l’Arma è quindi responsabilmente impegnata, insieme agli altri soggetti istituzionali nazionali e internazionali e alle tante realtà del mondo del volontariato, in una battaglia per la tutela della vita e della sua qualità.

I reparti dell’Arma esprimono professionalità d’eccellenza, che capitalizzano le straordinarie competenze del personale già appartenente al Corpo forestale dello Stato e le complementari attitudini e capacità operative delle strutture speciali e territoriali dell’Arma impegnate nella tutela dell’ambiente, dei beni paesaggistici e culturali e della filiera agroalimentare, nonché nella lotta al traffico illecito dei rifiuti e alle ecomafie in genere.

L’organizzazione specialistica a ciò dedicata è il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari, che si articola, attraverso una visione unica, coordinata e interconnessa, in:

•          Comando Carabinieri per la Tutela Forestale;

•          Comando Carabinieri per la Tutela della Biodiversità e dei Parchi;

•          Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica;

•          Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare.

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