E’ stato uno dei migliori del Palermo nelle ultime partite Robin Quaison. Nonostante l’evidente calo di rendimento della squadra siciliana, infatti, lo svedese ha fatto vedere di che pasta è fatto, tanto da meritarsi anche la chiamata della sua nazionale. “Poter far parte della Nazionale è stato un sogno che è diventato realtà – ha dichiarato il centrocampista rosanero, intervenuto in conferenza stampa -. E’ stato divertente allenarmi con tutti i miei nuovi compagni, compreso Ibra. E’ stata la mia prima partita con la Svezia, sono davvero felice”. Il jolly classe ’93 sta vivendo un momento d’oro. “Per me è un periodo molto positivo, sono contento di come stanno andando le cose a livello personale e credo di crescere giorno dopo giorno – ha affermato Quaison -. Nuovo modulo, come mi trovo? A me piace molto questo sistema di gioco, dove posso esprimere il meglio di me anche se per sfortuna o per poca lucidità non abbiamo portato a casa i risultati”.
Il presidente Maurizio Zamparini, intanto, ha espresso parole di elogio nei confronti del suo giovane talento, che ha molto apprezzato: “Sono felice delle parole del presidente, ma diamo tempo al tempo e vedremo cosa ci riserverà il futuro – il commento del numero 21 dei rosa -. Se mi vedrei come secondo attaccante nonostante sia arrivato come centrocampista? Si mi piacerebbe dato che ho giocato anche in altre situazioni in questo ruolo”. A proposito di situazioni di gioco, contro il Milan il risultato poteva di sicuro prendere un’altra piega se nel primo tempo Franco Vazquez non avesse sbagliato quella clamorosa occasione ad un passo dalla porta. “Gol sbagliato da Vazquez? Sono cose che succedono – dice l’ex Aik Solna – . Non ho pensato nulla in particolare”. Adesso il club di viale del Fante è atteso dal match in trasferta al “Friuli” contro l’Udinese di Stramaccioni. “L’Udinese è sicuramente una buona squadra, ma cercheremo di mettercela tutta per fare punti. Milan e Juventus? Sicuramente sono squadre che mi hanno impressionato – sottolinea Quaison -, ma voglio concentrarmi sulle nostre prestazioni senza pensare contro chi giochiamo. Di certo la sfida contro l’Udinese sarà una sfida dura ma daremo il 100 per cento e solo il campo saprà dire se ci saremo ripresi”.
C’è spazio, poi, per parlare di mister Iachini, vero e proprio artefice del sorprendente campionato fin qui condotto dalla società palermitana (con obiettivo salvezza in pratica già raggiunto ndr) e fondamentale per la crescita dello stesso Quaison. “Il mister conosce cosa serve alla squadra e da parte mia darò sempre il massimo da qui alla fine del campionato per migliorare – ha precisato lo svedese -. Non ho fissato un obiettivo in particolare per conclusione della stagione. Iachini è stato molto importante per la mia crescita, mi sento un giocatore migliore che gioca in un campionato importante come la Serie A”. Non può mancare inoltre un giudizio sul caso legato all’ormai ex capitano, Edgar Barreto, che sistematicamente è sommerso da una valanga di fischi ogni volta che viene sostituito o sbaglia qualcosa in campo: “Tifosi che fischiano Barreto, se in Svezia mi era capitato? Anche in Svezia sono accaduti episodi simili – ha evidenziato Quaison – .Non è stato piacevole né per me, né per i miei compagni trovarsi in situazioni simili”.
Chiusura dedicata, infine, al suo impatto con la Serie A e alle prospettive future, da qui alla fine del torneo, di questo Palermo: “Mi aspettavo un campionato duro e divertente, dal quale ho imparato molto e spero che in futuro possa ancora migliorare sotto diversi aspetti. Rilassamento dopo i 35 punti? Non credo che la nostra squadra si sia rilassata – sostiene Quaison – . Nel calcio ci sono alti e bassi ricordando che abbiamo avuto un record di 12 risultati utili. Sono sicuro che ci riprenderemo. Progetti europei svaniti? Penso che un minimo di disappunto ci sia, ma abbiamo centrato – conclude – il nostro obiettivo. Ci è mancato qualcosa per fare di più”.
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