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Poste Italiane. la storia di Carlo: di giorno a lavoro nell’ufficio postale di Montalto di Castro di sera frontman del gruppo rock blues “Arche’”

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L’operatore di sportello racconta la sua duplice esperienza attraverso il comune denominatore del contatto quotidiano col pubblico: “Sia in ufficio sia sul palco riesco sempre a vivere situazioni che mi regalano belle emozioni.”

Roma –  Il lavoro come operatore di sportello nell’ufficio postale di Montalto di Castro e la passione per la musica. Sono questi gli elementi chiave della storia di Carlo De Santis, 43 anni, di Viterbo, una laurea in Scienze Ambientali.

In Poste Italiane inizia il suo percorso nel 2015, come  portalettere a Viterbo. Nel giugno del 2023, tramite concorso interno, entra nella rete degli uffici postali presso l’ufficio di Montefiascone, poi a Pescia Romana e da febbraio  2024 a Montalto di Castro.

Parallelamente all’impegno per il lavoro cresce anche l’interesse per la musica. Grande amante del rock e del blues sin dall’adolescenza, oramai da più di un ventennio Carlo è il lead vocalist della band “Archè”, gruppo che si esibisce tra Lazio, Toscana e Umbria e che oltre al cantante è composto da un bassista, due chitarristi e un batterista.

“La mia passione per la musica – racconta Carlo –  nasce all’età di 15 anni: era il 1995,  quando un giorno rubai a mio padre un 45 giri in vinile dei Led Zeppelin che si intitolava Led Zeppelin III e rimasi particolarmente folgorato da Robert Plant, un cantante con una voce al tempo stesso espressiva ma capace di essere grintosa, potente e graffiante. Dopo aver ascoltato altri lavori degli Zeppelin iniziai a provare a imitare le performance vocali di una delle icone del rock finchè non riuscii a intonare molti dei pezzi del gruppo inglese con risultati che mi sembravano soddisfacenti. Da quelle esperienze è iniziata la mia passione per il canto e la decisione di provare a migliorare prendendo lezioni in una scuola di canto e a misurarmi anche all’interno di una band. Con alcuni amici di quartiere che condividevano la stessa passione per quel genere di musica, nel 1996, decidemmo di formare un gruppo e a frequentare le prime salette di prova dove passavamo ore a suonare, divertirci e a sognare la prima esibizione davanti a un pubblico. Dopo alcuni nomi che in realtà non ci avevano soddisfatto abbiamo scelto di chiamarci “Archè”, parola greca che significa “Principio”, l’inizio, il principio di tutto. Nel corso della nostra “storia” musicale abbiamo partecipato a diversi concorsi e in diverse occasioni li abbiamo anche vinti con grande soddisfazione poiché ci hanno restituito delle conferme relativamente al nostro percorso di crescita e alla nostra potenziale capacità di trasmettere qualcosa a chi ci ascolta attraverso la nostra musica e i nostri testi. Le nostre canzoni, infatti – prosegue Carlo – affrontano argomenti diversi, sia di carattere sociale che sentimentale e per me è importantissimo, durante i live, coinvolgere il pubblico con la nostra musica ma anche catturare l’attenzione e l’interesse sulle tematiche che proponiamo.”

La passione di Carlo e il suo lavoro hanno molto in comune, poichè in ambedue le attività si ha a che fare con il pubblico e bisogna avere sempre un atteggiamento positivo e propositivo. “Credo che il più importante collegamento tra la mia vita da operatore di sportello e quella da musicista – aggiunge Carlo –  risieda nell’impegno sociale. Sia quello di musicista che quello aziendale, hanno un importante ruolo: in entrambe le attività si arriva alle persone e bisogna fare del proprio meglio, essere sempre positivi. Nel lavoro spesso capita di interagire con persone anziane che ti chiedono consigli su come investire il proprio denaro oppure come utilizzare le carte messe a disposizione da Poste. Alcuni mi hanno chiesto di spiegargli come fare a convertire dei vecchi libretti cartacei in libretti postali smart, ovvero la versione digitale del libretto ordinario, che ora possono  gestire con la carta autonomamente.  Alcuni di loro sono talmente soddisfatti di queste modalità che per ricambiare questa gentilezza (che per me è in realtà lavoro) quando vengono in ufficio postale portano spesso qualcosa del loro orto: frutta, verdura oppure uova fresche. In entrambi i ruoli riesco sempre a vivere situazioni che mi regalano belle emozioni. Per me è importante scambiare qualche parola, a volte anche di conforto, fosse soltanto una veloce battuta in grado di strappare un sorriso soprattutto a chi è ben predisposto sia a riceverlo sia a ricambiarlo. Analogamente, sul palco devi essere in grado di far arrivare il tuo messaggio e devi cercare di creare con il tuo pubblico una connessione, un rapporto.”

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