Alle 20.45 di Sabato scorso 29 ottobre, allo stadio G. Meazza, si è disputata la partita di calcio di serie A tra Internazionale FC e UC Sampdoria.
Il servizio si è svolto regolarmente fin quando, dopo la notizia dell’agguato delle 19.48 in danno di uno degli storici leader della Curva Nord, la Curva stessa ha ritirato gli striscioni esposti e deciso di non diffondere i consueti slogan e cori di incitamento alla squadra. Inoltre, alla fine del primo tempo, molti supporters della Curva sono usciti dallo stadio per recarsi al “Baretto”, loro abituale luogo di ritrovo. Nel corso del secondo tempo, confermato il decesso di Boiocchi, altri tifosi nerazzurri hanno lasciato in massa il settore “2° anello verde” che si è rapidamente svuotato.
D’intesa con il DGE dell’Inter, la Questura di Milano, impegnata con la DIGOS a monitorare le intenzioni dei vertici della curva, ha provveduto a rapidamente ricalibrare il servizio con riposizionamento degli steward per gestire il deflusso di circa 7.500 persone cercando di scongiurare che il non previsto e disordinato movimento potesse avere ricadute per la incolumità della massa di persone in movimento ed evitando che la tifoseria potesse dare luogo ad azioni scomposte e pericolose per persone o cose.
Sin da subito, la DIGOS, d’intesa con l’Autorità Giudiziaria, ha avviato un’attenta analisi dei filmati dell’impianto di videosorveglianza dello stadio ed ha già individuato alcuni ultras che hanno provocato il deflusso ed isolato la posizione di un altro ultras responsabile di aver usato violenza verso una persona che esitava a lasciare lo stadio. Altri approfondimenti sono in corso su due chiamanti che hanno contattato il 112 NUE per lamentare, un’ora circa dopo i fatti, di essere stati allontanati dagli spalti. Si stanno altresì rintracciando alcuni autori delle segnalazioni sui social per circostanziare gli episodi lamentati.
Tutte le risultanze di quanto riscontrato sul posto, di quanto segnalato e di quanto emerso dalla indicata attività investigativa sarà debitamente riferito all’Autorità Giudiziaria e potrà essere oggetto di avvio delle procedure tese alla emissione di provvedimenti di divieto di accesso alle strutture sportive.