Breve

Parma, sgominata banda di pusher

• Bookmarks: 2


I Carabinieri della compagnia di Parma ha sgominato una banda di spacciatori che riforniva i giovani di ogni tipo di droga dalla ketamina alla metanfetamina, all’ecstasy passando per l’lsd ed altri tipi di droghe sintetiche.
Sono state eseguite 12 ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei membri della banda di pusher: quattro italiani, quattro tunisini, due albanesi e due moldavi. Gli arrestati hanno un’età che va dai 25 ai 37 anni, gli stranieri tutti in possesso di regolare permesso di soggiorno e qualcuno di loro regolarmente impiegato come operaio e come dj occasionale nei rave party, luogo privilegiato per lo spaccio.
Sono state arrestate in flagranza di reato 13 persone, 14 sono state denunciate e 8 ragazzi sono stati segnalati alla Prefettura come assuntori. I consumatori sono perlopiù giovani, tutti sotto i 25 anni.
Sono stati sequestrati 40 grammi di eroina, 170 grammi di cocaina, 100 grammi di hashish e 167 grammi di marijuana; 24 dosi di metanfetamina e 52 di ketamina, un sedativo per cavalli, 25 dosi dell’allucinogeno lsd e 57 pastiglie di ecstasy.
L’indagine è partita nell’agosto del 2013, quando un giovane italiano e un albanese vennero trovati in possesso di vari tipi di droghe leggere e sintetiche. Da lì i militari iniziarono a seguire la pista dell’approvvigionamento e scoprirono l’esistenza di una vera e propria banda. Ogni membro era specializzato in un tipo di droga: i moldavi si occupavano di droghe sintetiche, gli albanesi della cocaina e i magrebini delle droghe leggere.
Gli spacciatori magrebini sono stati scoperti in seguito alla segnalazione della madre di una ragazza che ha denunciato ai militari della stazione di San Pancrazio, il fidanzato della figlia, un tunisino di 32 anni, per spaccio di droga.
L’operazione, denominata “Melting Pot”, è stata eseguita da 50 carabinieri di Parma e dall’unità cinofila di Bologna, e l’indagine è stata condotta dal Nucleo operativo con i colleghi di San secondo e di Vigatto, avvalendosi delle intercettazioni.
Gli spacciatori, infatti, erano soliti parlare in codice e spostarsi in varie città in cerca di clienti. Utilizzavano la loro lingua di origine per non farsi comprendere e chiamavano l’ecstasy “caterina” perché sulle pasticche rosa era impressa l’immagine della famosa gattina Hello Kitty.

Di Paola Gentile.

2 recommended
KKKKK
164 views
bookmark icon
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com