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Palermo: sinergia tra Polizia di Stato e Fatebenefratelli

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Un “Sequenziatore a capillare”, già in uso al Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Palermo è stato donato all’Unità Operativa complessa di Patologia Clinica dell’Ospedale panormita Buccheri La Ferla – Fatebenefratelli.

È stata una cena di gala l’occasione per festeggiare il dono del sequenziatore e, inoltre, raccogliere fondi per le attività benefiche a favore della città. È infatti la giornata di San Francesco, che cade il 4 di ottobre, ad essere stata scelta per la cerimonia ufficiale di consegna della complessa apparecchiatura per l’analisi delle sequenze di DNA. Una data con doppia valenza visto che si celebra in Italia anche il “Giorno del Dono”, istituito con la legge n.110 del 14 luglio 2015. In questa giornata è previsto anche che le associazioni del terzo settore si prodighino per organizzare eventi a favore della donazione. Ecco quindi che la cena tenutasi a Palermo, al Casale San Lorenzo, assolve non solo al riconoscimento del valore del dono della Polizia ma, anche, alle aspettative di una “giornata nazionale” attraverso l’utilizzo del ricavato dell’evento. Le somme, gestite dall’associazione A.F.Ma.L, saranno indirizzate al Centro d’Accoglienza Beato Padre Olallo, operante presso l’Ospedale Buccheri La Ferla, gestito da volontari e dedito all’assistenza dei senzatetto della città, oltre che alle troppe famiglie indigenti palermitane.

A cosa serve un sequenziatore genetico?  Come spiegato anche in una scheda informativa redatta dall’ospedale  Buccheri, si comprende che il sequenziatore è utile alla ricerca nel contrasto delle malattie genetiche, “esse infatti sono causate dall’espressione anomala di uno o più geni che si associano ad un fenotipo clinico”. ll genoma è l’insieme di tutte le informazioni genetiche depositate nella sequenza del DNA (AcidoDesosiriboNucleico) contenuto nel nucleo delle cellule sotto forma di cromosomi. “Ogni cromosoma è costituito da un lungo filamento di DNA a doppia elica organizzato in una complessa struttura tridimensionale. Possiamo immaginarla come una scala a pioli in cui i montanti sono formati da gruppi di fosfato e zuccheri alternati e ogni scalino corrisponde a una coppia di basi azotate”. Infatti, “la malattia che ci può colpire potrebbe essere causata da una mutazione genica, da un numero anomalo di cromosomi, da mutazioni nella ripetizione ed espansione di triplette (sequenza specifica di 3 nucleotidi). Il numero attuale di malattie genetiche riconosciute è all’incirca 4 000, di cui la più comune è la fibrosi cistica. Anche le talassemie (alfa e beta) sono un gruppo di malattie del sangue che comportano anemia ereditate dai genitori”.

Il Buccheri La Ferla è già dotato di sequenziatore NGS (Next generation Sequencing) che consente di leggere in parallelo e simultaneamente milioni di frammenti di DNA anche di geni diversi. L’integrazione delle attrezzature consentirà di effettuare l’analisi di geni, quali il BRCA1 e il BRCA2 (carcinoma mammario e ovarico) e di brevi sequenze di DNA in totale automazione ed in tempi utili per un utilizzo clinico, riducendo notevolmente i costi per singola seduta. Inoltre, il sequenziatore Sanger in ambito clinico consente di eseguire l’analisi dei frammenti, tecnologia in uso per lo studio dell’instabilità dei microsatelliti (nuovo marcatore molecolare oncologico costituito da sequenze corte e ripetute di basi azotate), presenti ad esempio nel 15% dei carcinomi del colon.

Molti gli ospiti in rappresentanza della Polizia di Stato e del Buccheri La Ferla presenti alla cena, magistralmente organizzata ed accompagnata da vari intermezzi musicali. Oltre ai medici dell’ospedale ed i frati dell’Ordine Fatebenefratelli, anche l’Assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla.

Tra i vari interventi della serata,  Fra Pietro Cicinelli, dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio Fatebenefratelli, presidente nazionale della ONG A.F.Ma.L, spiega come la donazione intesa come solidarietà, partenariato, collaborazione con la Polizia di Stato vada anche letta come sinergia attiva sul territorio, a favore della comunità. Aggiunge inoltre in che modo il sequenziatore andrà ad aumentare la capacità di elaborazione del DNA, accrescendo il numero di strumenti  presenti nel laboratorio ospedaliero che possiede già alcune tra le apparecchiature più all’avanguardia oggi disponibili sul mercato. Solo per citare alcuni degli aspetti pratici nella cura del malato, basti pensare che attraverso i test di screening genetici è possibile individuare i soggetti che presentano un rischio maggiore di sviluppare un tumore data la presenza di mutazioni. Continua, fra Pietro, spiegando che le sinergie della gestione Fatebenfratelli non si limitino solo alle realtà siciliana, ma insista una volontà su tutto il territorio nazionale ad operare in stretta collaborazione con diverse strutture sanitarie e non solo.

Il responsabile della struttura ospedaliera, che tra le altre serve in particolare una zona della città sensibile, quale quella di Brancaccio, ricorda che la donazione dell’apparecchiatura è intesa anche quale riconoscimento del lavoro incessante e della professionalità dei medici, ricercatori e dello staff tutto del Buccheri che si impegnano per mantenere elevata la qualità delle prestazioni. Spiega fra Alberto Angeletti, Superiore dell’Ospedale, come “il Buccheri sia diventato un punto di riferimento anche per le tante persone che si trovano in condizione di bisogno, offrendo loro accoglienza e conforto, oltre le cure mediche. La nostra realtà – continua Angeletti – vive esclusivamente con fondi provenienti da privati con i quali si cerca di far fronte alla moltitudine di bisogni dei fratelli più fragili, il cui numero purtroppo aumenta ogni giorno. Per questo ci adoperiamo a realizzare sempre diverse iniziative. Attualmente abbiamo in corso una campagna di raccolta fondi. Fino al 13 ottobre inviando un SMS al 45590 è possibile donare un aiuto concreto per la nostra missione. Abbiamo bisogno di tutti”. Non è ovviamente mancato un pensiero ai tanti volontari del Centro Olallo che con il loro servizio contribuiscono a creare un rapporto a doppio filo tra il quartiere e l’ospedale.

Presente alla cena anche il Vice Questore della Polizia di Stato, dott. Vincenzo Centoletti, dirigente del Gabinetto regionale della Polizia scientifica di Palermo, in carica nel capoluogo da non molto tempo. In quest’occasione, pur rispettando i protocolli istituzionali, Centoletti ha scelto di lasciare spazio agli uomini e donne del suo staff, per sottolinearne la professionalità e l’abnegazione incessante, che hanno permesso al Gabinetto di qualificarsi tra i migliori in Italia.

Un’importante attrezzatura scientifica del valore di 132.000 euro, che dal 2003 – come spiega la dott.ssa Paola Di Simone, biologo e direttore tecnico superiore della Polizia di Stato – è stata utilizzata per produrre migliaia di profili genetici, preziosi a molte indagini di Polizia Giudiziaria. Dall’analisi delle tracce biologiche rinvenute sulla scena del crimine, all’identificazione di vittime di disastri naturali, di cadaveri di persone sconosciute a cui è stata restituita un’identità. Continua la biologa, così come precedentemente dichiarato dal Questore di Palermo, Renato Cortese, “la scelta della donazione è in linea con la volontà della Polizia di Stato di non disperdere preziose risorse della Pubblica Amministrazione che in quest’ottica mantengono la loro funzione di servizio per la collettività”.

Il dott. Nicolò Polizzi, direttore del laboratorio di genetica forense della polizia scientifica di Palermo, ricorda con orgoglio quanto “fino ad oggi il sequenziatore sia servito ad arrestare delinquenti, anche nel corso importanti indagini sulla criminalità organizzata e, da domani, continuerà a servire la comunità per curare le persone”. Continua Polizzi, spiegando che non sarà necessaria alcuna formazione per il personale ospedaliero che utilizzerà l’apparecchiatura, in quanto già altamente specializzato.

Il dott. Giampiero Seroni, direttore sanitario del Buccheri, presso cui è in servizio da oramai quasi 30 anni, conclude sottolineando il rapporto che da tempo si è consolidato con costante sinergia tra la struttura e le Forze dell’Ordine tutte, che spesso si appoggiano proprio al Buccheri per alcuni esami medici specifici. Seroni evidenzia “l’importanza d’implementare le procedure diagnostiche attraverso l’ampliamento delle apparecchiature del laboratorio in cui si effettua anche la ricerca genetica, che già si distingue tra le eccellenze del territorio. È un segnale importante a favore dei cittadini palermitani e per i comuni limitrofi che utilizzano la nostra struttura. Il Buccheri – continua il direttore sanitario – è considerato un riferimento medico-scientifico sicuro e sempre operativo, basti pensare che il pronto soccorso soltanto, fornisce oltre 60.000 prestazioni annue. L’ospedale, certamente, gode anche della gestione privata che i frati fanno a beneficio di una struttura pubblica ospedaliera, contribuendo all’ottimizzazione dei risultati e quindi anche dei costi”.

Di Mauro Faso

scheda sequenziatore

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