“La notizia che il progetto esecutivo dell’asilo Galante a Danisinni, redatto in collaborazione con un’ATS coordinata da Alberto Mangano, è rientrato nei finanziamenti del PO FESR 2014-2020, premia un metodo che da tempo fa della comunità educante Zisa Danisinni un modello di rigenerazione urbana e sociale che andrebbe riprodotto in ogni quartiere della città.
La sinergia tra l’Amministrazione comunale, la parrocchia di S. Agnese, con la presenza determinata e determinante di Frà Mauro e il privato sociale, con in testa il Centro Tau, coordinato magistralmente da Francesco di Giovanni, ha strappato Danisinni al suo destino di oblio e marginalità, innescando un processo culturale che ha portato il quartiere alla ribalta delle cronache internazionali.
A partire dal progetto artistico partecipativo ‘Rambla Papireto’ avviato nel 2015 dai professori Enzo Patti e Valentina Console, docenti dall’Accademia di Belle Arti di Palermo, in collaborazione con il Comune di Palermo che ha persino portato l’opera e la musica del Teatro Massimo a Danisinni, si sono innestate esperienze culturali e sociali che hanno mutato radicalmente la fisionomia di questo borgo da sempre isolato, nonostante sia in pieno centro storico. Dalla fattoria sociale all’orto didattico, dai laboratori di street art e di arti circensi al Museo Sociale Danisinni e al DanisinniLab, laboratorio teatrale diretto da Gigi Borruso con la collaborazione di Stefania Blandeburgo, l’obiettivo principale è stato coinvolgere soprattutto le donne e i giovani di Danisinni.
Di grande importanza il recente intervento di ristrutturazione che ha trasformato alcuni ruderi in spazi di accoglienza e promozione sociale, con un laboratorio per la primissima infanzia, un centro per l’accoglienza delle famiglie con bambini disabili, fino a un poliambulatorio e a un centro di sostegno psicologico.
Il recupero dell’asilo Galante è il necessario coronamento di un processo nato dal basso che non può che vedere protagoniste anche le istituzioni. Per 11 anni le bambine e i bambini di Danisinni, tantissimi nel quartiere, non hanno goduto di un presidio scolastico che li strappasse al loro destino di povertà educativa, così come le donne e le giovani si sono viste all’improvviso private del consultorio che aveva sede nello stesso edificio dell’asilo Galante. È giunto il momento di invertire la rotta”.
Lo dichiara il consigliere comunale del PD Milena Gentile.
Com. Stam.