Presentata a Palazzo delle Aquile un’indagine socio-statistica a cura dei ragazzi degli istituti Vittorio Emanuele II, Duca degli Abruzzi-Libero Grassi e Regina Margherita. sulla percezione della corruzione
Ieri mattina, presso la Sala delle Lapidi di Palazzo delle Aquile, il Sindaco Leoluca Orlando ha salutato i ragazzi che partecipano alla conferenza “Gli studenti raccontano”. Presente all’incontro anche il Presidente del Consiglio Comunale, Salvatore Orlando.
Circa 300 ragazze e ragazzi del triennio degli istituti palermitani “Vittorio Emanuele II”, “Duca Abruzzi – Libero Grassi” e “Regina Margherita” presentano oggi i risultati di un’indagine socio-statistica sulla percezione della corruzione svolta durante l’anno scolastico nei territori in cui ricadono i tre plessi sulla corruzione editando altrettanti “Piccoli Atlanti della Corruzione”, giunti alla terza edizione, corredati di grafici e di analisi dei dati.
Il progetto, ideato e curato da Beatrice Ravaglioli e patrocinato dall’associazione Libertà e Giustizia, è stato realizzato anche in Piemonte, Veneto, Lombardia, Lazio e Campania, coinvolgendo solo quest’anno, su base nazionale, circa duemila studenti e può contare sulla collaborazione di diversi e prestigiosi partner: Anac, Anm, Università di Pisa, Miur, Csm, quotidiano La Repubblica.
Nel corso del suo intervento, il Sindaco ha espresso apprezzamento “agli studenti delle tre scuole palermitane che hanno elaborato questo interessante studio sulla corruzione e con loro anche ai professori che hanno condiviso questo percorso che inevitabilmente si lega al percorso della cultura della legalità. Il messaggio che oggi giunge dagli studenti palermitani è quello di una nuova visione della vita di questa città, mirante al contrasto di ogni forma di corruzione e di criminalità. Ho letto con molto interesse – ha aggiunto – i questionari prodotti dalle tre scuole e tra le numerose domande poste spicca la risposta del 47% di Palermitani che, ad esempio, sono convinti che, sul territorio, gli stranieri che insieme a noi vivono la quotidianità della città, non sono tra quelli più facilmente corruttibili. Questo è un nuovo chiaro segnale di integrazione e di visione dell’accoglienza”.
Com. Stam.