Roma – “Sono un grande fan di Guy Noves, dopo vent’anni a Tolosa con grandi risultati ha riportato la Francia a giocare nel modo che è tipico di questa Nazionale, offrendo un rugby meraviglioso. Hanno ottimi giocatori come Spedding, Nakaitaci e Vakatawa, non vedo l’ora che sia sabato per la nostra partita contro di loro”.
Il CT azzurro Conor O’Shea è come sempre sorridente e positivo nella conferenza stampa del martedì, annunciando la formazione dell’Italia per la quarta giornata dell’RBS 6 Nazioni 2017: “Due settimane fa contro l’Inghilterra nessuno ci dava mezza possibilità, ma a dodici minuti dal termine eravamo sul 17-15, in piena partita: abbiamo una lunga strada davanti a noi, siamo qui per percorrerla. La Francia, come ho detto, ha ottimi giocatori. Li abbiamo anche noi: eravamo in vantaggio con Galles ed Inghilterra a metà partita, ora voglio una squadra che si attenga al piano di gioco per tutti gli ottanta minuti per avere l’opportunità di portare a casa questo incontro”.
“Gega ha avuto un irrigidimento dei muscoli del collo, nulla di grave ma non potrà essere in campo per questa partita – ha detto O’Shea spiegando i vari cambi alla formazione – mentre non ritengo rischioso non avere un’apertura di ruolo in panchina come sostituto per Canna: Padovani e McLean conoscono molto bene il nostro piano di gioco e possono giocare dieci in caso di necessità. Non vedo rischi in tal senso”.
“La scelta di non cambiare molto nella formazione titolare in questo 6 Nazioni – ha spiegato il CT –è sicuramente difficile per chi non ha ancora avuto la possibilità di entrare in campo, ma in questo momento abbiamo bisogno di aumentare la nostra solidità. La coesione è una cosa molto importante: l’infortunio di Minto dopo il Sudafrica è stato un’opportunità per Steyn, che da allora è stato eccezionale. Sappiamo che la profondità della nostra rosa è importante è importante: maoggi dobbiamo costruire la solidità della nostra squadra”.
“Abbiamo un grande gruppo, con la voglia di cambiare il rugby italiano. Questo è il nostro obiettivo, sappiamo che è duro ma ci riusciremo. Negli anni a venire, se manterremo questa unità, con le modifiche al sistema e maggiore esperienza la nostra fiducia nei nostri mezzi non potrà che aumentare. Sappiamo che avremo momenti belli e momenti difficili, è una sfida fantastica”
“Sperandio – ha proseguito il CT parlando del giovane trequarti ala della Benetton, che partirà dalla panchina a caccia del suo primo cap – ha una grande opportunità, l’ho visto l’anno scorso con l’Under 20 e avrebbe potuto essere parte della squadra già da inizio Torneo. Con Kieran Crowley abbiamo deciso di fargli fare più esperineza con Treviso, è un giovane con grande potenziale”.
Infine, O’Shea ha risposto a chi chiedeva lumi sulla posizione di Brendan Venter, il consulente azzurro della difesa indicato da molti come nuovo, possibile assistente allenatore del Sudafrica: “Brendan è un amico ed è qui come consulente, non come allenatore a tempo pieno. Sono soddisfatto di come stiamo lavorando insieme e sarà con noi sino alla Rugby World Cup del 2019 in Giappone”.
Com. Stam.