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Onda su onda ~ Rocco e i suoi ritornelli


Giunto alla terza regia, dopo il gradevolissimo Basilicata coast to coast e il meno travolgente Una piccola impresa meridionale (in origine un romanzo e un monologo teatrale), Rocco Papaleo propone stavolta la storia di un cantante fallito e di un cuoco di bordo. I due, conosciutisi su una nave diretta a Montevideo, sono ai ferri corti: se il primo, che per mascherare gli insuccessi millanta una carriera di produttore musicale, si sta preparando a una rentrée attesa per un trentennio, il secondo, segnato da un altro amaro segreto, naviga ininterrottamente da quattro anni. L’ennesimo screzio tra questi due artisti (uno del microfono, l’altro dei fornelli) conduce al compromettente abbassamento della voce di Gegè (così si chiama il musicista), il quale, disperato, trova provvidenziale appoggio proprio nell’inaspettatamente disponibile Ruggero (che è invece il nome dello chef).

La trama, fra molti indugi (non tutti giustificati da scorrevolezza o divertimento), procede coinvolgendo la giovane e graziosa incaricata dell’accoglienza dell’ospite, indotta a uno scambio d’identità. Anche lei, tuttavia ha qualcosa da nascondere. Insomma, tutti mentono – perfino il capitano del natante, che sogna ben altri comandi e ha la malcelata ossessione dei naufragi – come vuole la tradizione della nostra migliore commedia, ma a Papaleo (che impersona l’afono protagonista), più che ricalcare formule collaudate, interessa perseguire una sua melodiosa poetica. E sotto questo aspetto non gli si può dir nulla: gli spunti dei suoi lavori dietro la macchina da presa, lo dichiara egli stesso, prendono le mosse più dagli spartiti che dalle sceneggiature e hanno il piglio malinconico delle ballate. In tal senso, si tratta di un cinema originale, con una formula unica e inconfondibile, che invita ad ancheggiare e a essere simpaticamente partecipi delle sfighe dei personaggi. Il problema sorge quando si constata quante gag e quanti passaggi si potrebbero facilmente sottrarre senza intaccare la trama, che perciò finisce con il risultare eccessivamente esile.

Intendiamoci: non è che ci si annoi, soprattutto se si è in cerca di una visione spensierata. Ma al di là dei motivetti orecchiabili (più di quelli presenti in certi blasonati musical americani) c’è il rischio che non rimanga granché. A parte le prove degli attori: Massimiliano Gallo, che autoironicamente governa l’imbarcazione in cui si svolge quasi metà del film, si prenota per futuri ruoli leggeri; la fresca argentina Luz Cipriota è una preziosa scoperta; quanto al cuisinier Gassmann, la sua mesta e controllata recitazione suggella la sua matura sensibilità interpretativa.

Onda su onda (Italia, 2016) di Rocco Papaleo con Rocco Papaleo, Alessandro Gassmann, Luz Cipriota, Massimiliano Gallo, Silvia Pérez

 di   Massimo Arciresi

KKKKK
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