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“Napoli è una città di cui mi sono innamorato”: l’intervista al questore di Napoli Guido Marino

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Guido Marino, calabrese, da oltre 30 anni nella Polizia di Stato, ha avuto importanti ruoli nella lotta alla criminalità organizzata. Come primo incarico ha prestato servizio presso la Questura di Bergamo, ha quindi lavorato alla Squadra Mobile di Milano e nella medesima città, presso il Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia (DIA). Dal 1995 al 1997 ha diretto la Squadra Mobile di Genova e da giugno del “97, quella di Palermo. Nel mese di agosto del 2002 ha assunto l’incarico di Vice Questore Vicario della Questura di Palermo. Dopo la promozione a Dirigente Superiore, ha condotto la Questura di Cosenza, da agosto 2004 ad agosto 2007, per poi assumere fino a dicembre 2010 la direzione della Questura di Caltanissetta, città che nel settembre 2011 gli conferiva la cittadinanza onoraria. Dal 1° gennaio 2011 ha diretto il II Reparto della DIA di Roma. Promosso Dirigente Generale, dal 12 giugno 2012 ha assunto l’incarico di Questore della provincia di Catanzaro.
Dal 30 dicembre 2013 è il Questore di Napoli.

Lei ha dichiarato che Napoli, come tante altre città, è una città difficile: come è stato accolto dai napoletani?

“No, definirei Napoli come una città impegnativa, non difficile. Una città difficile è quella dove c’è la guerra. A Napoli mi sono sentito a casa sin dal primo momento, Napoli è unica nel suo genere. È una città che ha molte risorse, come dimostra il fatto che ci sono molti turisti a visitarla. Mi sono innamorato di Napoli, come lo ero di Palermo, della Sicilia…”

Lei si è insediato a Napoli il 30 dicembre 2013. Qual è il bilancio di questi quasi due anni di attività?
“È esaltante. Ho trovato dei colleghi straordinari, di altissimo livello”.

In una precedente intervista, ha parlato di un calo dei dati sulla criminalità…

È così, c’è un calo costante. Ed è la conferma che l’attività di prevenzione e repressione funzionano Si è verificato un aumento degli arresti e diminuiscono i reati predatori.

Ha anche dichiarato che servirebbero leggi più severe sui minorenni…

“Più che leggi più severe, servirebbero quelle effettive. Si parla di certezza della pena… io direi incertezza della pena. Purtroppo dobbiamo fare i conti con queste norme”.

Dopo gli attentati di Parigi, Napoli come sta vivendo questo periodo?

“Teniamo conto che ci stiamo avvicinando al periodo natalizio, ciò richiama tanta gente a Napoli. Direi che questi attentati che hanno scosso il mondo, non hanno determinato un clima di terrore. Mi sento di dire che quello di Napoli non sia il volto di una città impaurita”.

Di recente, in un’intervista a “Panorama”, un ex agente dei Servizi segreti, ha dichiarato che al sud la mafia riesce a contrastare il terrorismo. Lei che ne pensa?

“Beato lui che la pensa così. Io dico che il terrorismo può essere contrastato dalle forze di polizia”.

Quali sono i suoi impegni dopo Napoli?

“Per il momento resto felicemente a Napoli. Quando i miei capi decideranno che è ora di cambiare, allora vedremo”.

di Serena Marotta

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