Folla all’istituto padre Annibale di Francia per il convegno dei Radicali. Ad introdurre i lavori è stato il deputato regionale e sociologo Vincenzo Figuccia che ha sottolineato la drammaticità degli ultimi dati pervenuti dal Dipartimento Amministrazione Penitenziaria secondo i quali ci sarebbe un surplus di circa 10.000 unità presso gli istituti penitenziari italiani.
“Una vera e propria involuzione del nostro sistema – dice il parlamentare – che va risolta al paio con i diritti dei familiari dei detenuti, quei “detenuti virtuali” che troppo spesso vengono confinati e stipati in spazi per nulla idonei. Apre poi il ventaglio della prospettiva Rita Bernardini, presidente del Partito dei radicali che ha detto: “la ragionevole durata dei processi prevista dall’art. 111 della Costituzione e dall’art. 6 della Cedu, oggi in Italia, non è assicurata. Sentenze che arrivano a troppi anni di distanza dal reato mentre nel nostro Paese ci sono 1000 errori giudiziari all’anno.
Intervenendo Sergio D’Elia, ha ricordato il “motto paolino” di cui Pannella ha fatto tesoro e linea di condotta nella sua vita, “spes contra spem”. È sempre attuale – dice D’Elia – perché proprio nei momenti bui della vita di un Paese e di ogni singola persona non bisogna mai abbandonarsi alla sfiducia e alla disperazione ma combattere per cambiare la realtà che ci opprime”
Infine tra gli applausi Cuffaro chiosa: “entrare in carcere ci priva non della libertà ma delle libertà. Dei colori e dei sapori, del cielo e dell’olio. Gli scritti di Cesare Beccaria dovrebbero ispirare l’assetto e la logica dell’espiazione della pena nel nostro Paese poiché un conto è proclamare i diritti un conto è attuarli, e la realtà è tristemente nota. L’Unione Europea – conclude – impone che per allevare maiali sia previsto uno spazio di almeno 7 metri quadri per ogni unità e l’allevatore è tenuto a rispettare questa misura. Non vedo e non concepisco il perché non si debba fare altrettanto per l’uomo, rispettando la dignità che gli è propria”
Com. Stam.