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Mirco Goldoni – Il “guizzo” della fantascienza

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di Ilaria Solazzo

Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista e blogger, ha intervistato lo scrittore Mirco Goldoni autore di due libri di fantascienza.

Ilaria – Definisciti in una frase…
Mirco – Sono una persona che sente moltissimo l’importanza della famiglia e che cura le proprie passioni: la scrittura, l’amicizia e il volontariato.

Ilaria – Quali sono le fonti di ispirazione di cui ti servi quando scrivi? Parti da esperienze reali, autobiografiche o dalla tua immaginazione? In altre parole, quali sono per te le influenze reciproche fra letteratura e vita?

Mirco – Noto prima di tutto che, come sempre, i lettori sono interessati all’autobiografia dei loro scrittori favoriti. Per ciò che mi riguarda e, credo, per la maggioranza degli scrittori, la risposta è duplice: ogni scrittura è autobiografica e nessuna scrittura lo è. Perché se da un lato è vero che ogni scrittore deve scrivere sulla base delle proprie esperienze personali, ciò non implica che abbia bisogno di aver vissuto gli eventi descritti in un romanzo. Ciò che è essenziale è che lo scrittore abbia empatia con i propri personaggi. L’idea di base è generica, poi emergono qua e là, mischiate tra i vari personaggi, sfaccettature del proprio io.

Ilaria – Puoi spiegarci meglio questo concetto?
Mirco – Certamente. Una delle cose che mi dà soddisfazione come scrittore avviene quando un lettore prova antipatia per uno dei miei personaggi. A me non importa tanto che i miei lettori li trovino simpatici, quanto che li giudichino veri, reali. Per fare ciò io utilizzo la mia empatia con i personaggi, allo scopo di entrare in loro e scoprire le cause delle loro azioni.

Ilaria – Che cosa significa per te la “credibilità” da offrire ai lettori?
Mirco – Penso che nella vita reale le azioni a volte si conformino al principio del “Nulla è come sembra” o, detto in altro modo, nel fatto che spesso non c’è mai un’unica ragione alla base di ciò che facciamo. Ce ne sono in realtà molte, alcune delle quali assai complesse. E uno scrittore deve saperle rappresentare tutte, pur rispettando sempre la coerenza dei personaggi.

Ilaria – Insomma, empatia come immedesimazione nei propri personaggi?
Mirco – Empatia come strumento di lavoro letterario, direi. Da usare sempre con la giusta miscela di immedesimazione e distacco. Se, ad esempio, un giorno decidessi di scrivere un romanzo su un serial killer, cercherei di comprendere ciò che questa persona pensa e sente, cercherei di capire le sue motivazioni, cercherei di vedere il mondo attraverso i suoi occhi. Ma il fatto che potrei capire i suoi sentimenti e le sue motivazioni non significa certamente che le approverei, o che mi piacerebbe comportarmi come lui, o lei.

Ilaria – La scrittura può essere utile per razionalizzare e, in un certo senso, per superare i momenti peggiori e più dolorosi dell’esistenza?
Mirco – Questa è una domanda interessantissima. In effetti, due sono le risposte circa l’aiuto che la scrittura può offrire. Coloro che, per esempio, hanno subito un trauma possono scrivere delle proprie difficoltà, anche se non sono autori professionisti, per raggiungere una forma di catarsi, in modo da liberarsi e purificarsi dal dolore elaborandolo. Per uno scrittore di professione che tratta di questi argomenti, è importantissimo creare un testo di letteratura, cioè qualcosa che possa essere compreso universalmente e che sia tale da toccare le emozioni degli altri, nella speranza di aiutarli.

Ilaria – Pensi, davvero, che la scrittura possa avere delle proprietà terapeutiche?
Mirco – Io penso che sia come quando si va a vedere un quadro e, specialmente se il quadro è bello, ci si immerga dentro di esso. Allo stesso modo i lettori si immergono nei libri. Come autore ritengo che la scrittura, se è di valore, possa dare la possibilità di instaurare una relazione emozionale con il lettore. Ecco perché penso che sì, è possibile che una persona possa trovare conforto nella scrittura, così come nella lettura, o almeno lo spero.

Ilaria – Cosa pensi delle scuole di scrittura? Ce ne sono molte, alcune da molti anni prestigiose. Cosa ci vuole per saper scrivere?
Mirco – Come ogni scuola, può dare le nozioni di base, quelle fondamentali per poter scrivere ‘decentemente’. Purtroppo nessun istituto può insegnarti la fantasia, l’intuito, la passione. Questi devi trovarli dentro di te. Bisognerebbe che gli uomini imparassero a pensare con profonda coscienza e non per induzioni di concetti prefabbricati e livellanti. Cosa ci vuole per saper scrivere? Ci vuole quello che io chiamo “il guizzo”, che non è tecnica, e neppure plot, occorre lasciare scorrere la penna (o meglio, i tasti) e riportare le proprie emozioni. Il “guizzo” è la voce del folle in mezzo alla piazza che a un certo punto avverte dell’invasione degli orsi (in Sicilia, per dirla con Buzzati).

Ilaria – Qual è il tuo libro a cui sei più affezionato?
Mirco – Il primo, Progetto Mnemòsyne, per le emozioni che si provano nel momento della prima pubblicazione e allo stesso tempo penso sia l’ultimo, Progetto Dedalo. Mi spiego meglio: ogni volta che finisco un libro sento che quello sia il mio libro migliore, quello cui sono più vicino. Perché vorrei che ogni mio libro fosse sempre migliore del precedente. A pensarci bene, forse il mio libro migliore sarà il prossimo…

Ilaria – E per non rimanere spiazzati, come possono seguirti i lettori per essere aggiornati sulle tue novità?
Mirco – Possono seguire il mio blog www.mircogoldoniautore.it ove pubblico gli annunci delle mie uscite oltre a racconti brevi e piccole curiosità di astrofisica, una mia passione.

Ilaria – Progetto Mnemòsyne prima, Progetto Dedalo poi. Sei affascinato dai progetti, ma a cosa si riferiscono?
Mirco – Ai ricordi, e ai benefici o danni che potrebbe portare l’uso di un elaboratore in grado di leggerli. I progetti sono affascinanti, sono la chiave dello sviluppo, sono la messa in pratica dei dubbi, delle curiosità, delle illusioni e, perché no, delle speranze.

Ilaria – Sul tuo sito web ufficiale hai dato vita a FantAstrocando… Ti va di parlarcene?

Mirco – FantAstrocando è una rubrica a metà tra la Fantascienza e l’Astronomia raccontata con stile narrativo. Parto cioè da concetti assodati di Astronomia e associo a loro ipotesi più o meno reali, assolutamente realistiche. Vorrei cioè rimanere in bilico su quella striscia sottile che è il confine tra il reale e il possibile. Assieme a Unusuality, la mia immaginaria astronave, viaggio attraverso sistemi, galassie e misteri.

Ilaria – A tuo avviso cos’è esattamente l’universo? Che forma ha?

Mirco – In astronomia, per Universo si intende l’insieme dei corpi celesti (pianeti, stelle, galassie, polveri e gas diffusi) di cui fa parte anche la Terra. Il suo studio si propone di fornire un quadro descrittivo e interpretativo della sua struttura spaziale e della sua evoluzione temporale.

Ciascuna di queste parole, analizzate attentamente, può dare adito a innumerevoli ulteriori domande e dubbi. Innanzitutto dell’Universo ultimamente fanno parte anche Energia e Materia Oscura, (sul mio blog potete trovare due appositi articoli nei quali espongo la mia opinione) quindi anche entità che noi non percepiamo. Poi si parla di situazione nello spazio e nel tempo, quindi due variabili importanti e in continua trasformazione: il sole che vediamo ora è quello di otto minuti fa.

La sua forma? Ritengo che vada oltre le tre dimensioni che noi riusciamo a percepire. Diciamo una campana che dal Big Bang si espande in ogni parte.

Ilaria – E quindi cosa c’è oltre l’Universo?

Mirco – Tutto fuorché Universo. Tutto cioè fuorché pianeti, stelle, galassie, polveri e gas diffusi, altrimenti sarebbe ancora Universo. Per fare un paragone è come se fossimo dei vermiciattoli all’interno di una mela e ci chiedessimo: cosa c’è fuori dalla mela? Tutto tranne mela, al limite un’altra mela, ma non questa.

Ilaria – Cosa ti affascina tanto dell’Astrofisica, di cui sei appassionato?

Mirco – Buona parte delle domande di cui sopra sono la risposta: il mistero e la sensazione di non aver compreso ancora tante cose di un ambiente che, volente o nolente, occupiamo, anche se in un’infinitesima parte.

Ilaria – Dove possono trovare i tuoi libri i lettori che sei riuscito a incuriosire?
Mirco – Sono ordinabili presso qualunque libreria fisica e anche online:
https://www.lafeltrinelli.it/progetto-mnemosyne-libro-mirco-goldoni/e/9788831412285

https://www.ibs.it/progetto-mnemosyne-libro-mirco-goldoni/e/9788831412285

https://www.lafeltrinelli.it/progetto-dedalo-libro-mirco-goldoni/e/9788831412285

https://www.ibs.it/progetto-dedalo-libro-mirco-goldoni/e/9788831412285

Ilaria – Progetti futuri?
Mirco – Entro fine anno dovrebbe uscire il mio terzo romanzo, una profonda introspezione sull’essere umano, sulle sue paure e sui suoi sensi di colpa.

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