Micol Ronchi: comunico bellezza per realizzare i miei sogni. Da “Chiambretti Night” a “Lucignolo”, Micol diventerà il grillo parlante di un’app…

Micol Ronchi nasce a Monza in data da destinarsi.

Incomincia a lavorare nel mondo della moda per appagare i suoi istinti esibizionisti e per pagarsi gli studi universitari. Nel 2009 si ritrova, durante il festival di San Remo, accanto a Paolo Bonolis e al Maestro De Laurenti sul palco, in veste di ospite della serata, in quanto tra le prime “Playmate” nostrane.
A seguire Piero Chiambretti l’adotterà come spalla comica fissa, relegandola su un’altalena di velluto blu e vestendola da sexy “Coniglia-Rosa”. Intervisterà personaggi del calibro di Terry Gilliam, Rosario Dawson, Tinto Brass, Dario Argento. Si susseguono comparsate televisive, un film mai uscito che l’ha vista accanto a nomi come Ernesto Mahieux, Maurizio Casagrande, e Pino Quartullo, e molta radio: M2O, RadioNumberOne,e di nuovo M2O.
Dopo un vistoso sfogo contro il “rompicoglioni-da-web” Selvaggia Lucarelli l’adotta come “rubrichista-monosettimanale”. Si occupa appunto della rubrica :”FunnyBunnyTime” in onda tutti i Mercoledì su M2O. Opinionista televisiva priva di grandi argomenti, ma detti e sostenuti con grande classe.
Cazzara professionista , qualcuno l’ha definita blogger, Vblogger e indecisa-cronica, Micol scrive inoltre per Leonardo.it, e per L’Ora racconta tutti gli aspetti della bellezza: la propria, quella degli interessi culturali e legati al mondo della comunicazione che percorre e quella dell’impegno nei confronti delle donne che hanno attraversato il dramma dell’anoressia e ne sono uscite fortificate.

*) Cosa ti ha portato al Chiambretti Night?
Direi una botta di fortuna, un servizio fotografico su cui non avrei mai scommesso ed in generale un disegno divino di cui non ero a conoscenza.

*) Cosa ti ha lasciato la collaborazione con Chiambretti?
La sensazione di poter realizzare i miei sogni, l’illusione che forse avrei potuto smettere di mandare le mie idee nel “paradiso delle idee”, in vista di un mondo che forse le avrebbe almeno ascoltate.

*) Quale dimensione del mondo dello spettacolo trovi ti sia più congeniale?
Intrattenere. L’idea d’intrattenere qualcuno, l’idea di creare mondi per gli altri, fatti d’immaginazione, parole e sensualità.

*) Cosa pensi dei talent?
Ormai tutto il bene possibile. Talent come “italias got talent” ammetto che mi entusiasmano al punto da farmi mettere giù il telefono e da farmi dimenticare l’esistenza dei social dove twittare e postare amenità di qualunque tipo. Col duo Bisio-Matano (che conosco personalmente) rido di gusto per due ore. E poi c’è lui: Costantino de la Gherardesca. Con “hair” ha toccato l’apice del genio. Il suo successo mi rende molto felice e mi dà speranza: è l’esempio vivente che la gavetta forse serve a qualcosa.

*) Quanto partecipano le tue passioni nella costruzione del tuo “personaggio”?
La signora Coniglia era svampita, viveva in un mondo fatto di divani e nuovole. Ma era polemica. E la polemica più che un atteggiamento per me è un hobby, come la canasta e lo scarabeo del sabato sera col fidanzato.

*) “Micol Ronchi che fino a qualche anno e Kilo fa era la bellissima coniglia del Chiambretti night” ci racconti cosa è successo?
Le conseguenze di uno scherzo che mi hanno fatto le iene qualche mese fa: dopo avermi appunto fatto uno scherzo, l’autore dello scherzo in questione ha annunciato il mio pezzo definendomi : “quella che una volta era bella e ora è grassa”. E’ scoppiato un pandemonio. Per quasi un mese sono stata vittima di commenti agghiaccianti sul web, finché , ospite “specialissima”ad “avanti un altro”, Scotti non mi ha definita bellissima e ha messo a tacere tutti. Ma è stato agghiacciante vedere il livore con cui testate giornalistiche e persone mi si sono scagliate addosso. Ultimamente si parla molto di bellezza “curvy”. Mai vista tanta ipocrisia: in Italia non è contemplato che una donna formosa possa stare bene sia con se stessa che col suo compagno. ( il mio quando sono stata definita “grassa” voleva picchiare l’inviato che ha scatenato quell’assurdo putiferio)
Improvvisamente ho capito Vanessa Incontrada quando parlava di discriminazione per via del suo peso.

*) C’è qualcosa che vorresti si dicesse di te?
Sono una persona molto riservata. Mi sono sempre tenuta lontano dal gossip, dai paparazzi, dagli scandaletti che tanto piacciono alle showgirl con una carriera da costruirsi. Il gossip serve, è inutile nasconderlo.
Sono meno cattiva di quello che sembro, amo lavorare e su Lucignolo ho fatto notti e notti in sala di montaggio. Mi sentivo Lois Lane a Cologno Monzese. Alla fine è arrivato anche Superman a sostenermi .

*) Quali letture prediligi?
Domanda complicata!! Adoro Benni. Da sempre. Pennac, Villaggio, Singer, Herriot, Saramago, De Sade! Di tutto un po’!

*) Hai mai dovuto difenderti da pregiudizi?
Continuamente. Piacente, legata allo stereotipo della vamp, che salta fuori da un costume rosa con le orecchie di un metro. E i social non ti aiutano ad andare avanti. Pochi parlano della cattiveria assoluta della gente. Ultimamente la Amoroso si lamentava della crudeltà dei suoi follower. Quando qualcuno esagera di solito faccio uno screen shot e pubblico il suo messaggio d’insulti. Giusto per ricordare al mondo che il web non è un mondo parallelo.

*) la tua esperienza in “Lucignolo”?
Sono stata inviata per Lucignolo durante l’ultima stagione del programma. La notizia è anche uscita, ma come è semplice immaginare è difficile che Lucignolo riesca a coprire la fama di un Chiambretti night. Ho realizzato per loro otto servizi, di cui sei dedicati al mondo delle donne con esperienze difficili da cui sono uscite fortificate . Probabilmente le loro storie sono “state già sentite “, ma vorrei “vantarmi” d’essere stata la prima dopo molto tempo a (ri)mettere in luce la problematica dei siti pro-anoressia

*) parlaci dei tuoi prossimi progetti
Al momento sono in radio. Ogni domenica su M2o. Un libro in uscita edito da npe. E un’ app. La coniglia diventerà il grillo parlante per ognuno di voi. Roba da brividi.  Tv? Zitti zitti, sono scaramantica. Incrociate le dita e ne parliamo tra un paio di mesi.