“C’è un’unica possibile chiave di lettura del rendiconto 2014 della Regione siciliana: calano le entrate (-10,4%) e crescono le spese (+7,9%), in sintesi ci troviamo di fronte ad un disastro conclamato”, così l’onorevole Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars, nel corso della conferenza stampa svoltasi stamane all’Assemblea regionale siciliana, alla quale hanno preso parte anche il vice capogruppo Vincenzo Figuccia e il deputato Giuseppe Milazzo.
“La gestione Partito democratico-Crocetta della nostra Isola si riconferma a dir poco fallimentare per le casse regionali – prosegue Falcone –. Le entrate nel 2014 sono calate di 1,452 miliardi di euro, passando dai 19,135 miliardi del 2013 ai 17,683. In un anno è invece lievitata la spesa di 1,459 miliardi di euro, da 18,449 miliardi (2013) ha raggiunto quota 19,908 miliardi. Altro dato che la dice lunga sulla situazione finanziaria devastata, è quello relativo ai residui passivi, che vede un incremento addirittura del 24,3%, da 6,337 miliardi del 2013 a 7,875 miliardi di euro. Se la Regione siciliana fosse stata un’azienda privata, avrebbe dovuto portare da tempo i libri contabili in tribunale dichiarando il fallimento. Se Rosario Crocetta fosse stato un amministratore delegato, sarebbe stato allontanato per manifesta incapacità”.
“L’operato del governatore e delle sue tre giunte, sostenuto da una maggioranza occupapoltrone e parolaia è stato estremamente deleterio per la nostra terra – ha dichiarato il vice capogruppo Figuccia –. Nessuna riforma vera, nessun taglio della spesa improduttiva, nessuna razionalizzazione delle partecipate, nessun intervento per la crescita di un’economia ridotta a fanalino di coda ormai spento”. “Dalla Sicilia non giungono piagnistei, ma sussulti d’orgoglio – ha affermato infine il deputato regionale Milazzo –. Il premier Renzi guardi con attenzione i numeri del rendiconto e tragga le dovute conclusioni”
Com. Stam.