Ieri la marina militare è riuscita a salvare i sette marinai del peschereccio Airone che era stato sequestrato probabilmente da miliziani libici di Misurata, nella notte di venerdì, intorno alle 3.30. e Il primo a darne notizia è stato Giovanni Tumbiolo, presidente del Cosvap (il Distretto della Pesca e dell’Agricoltura), poi seguito dal sindaco di Marsala Nicola Cristaldi. L’Airone si trovava a 30 miglia dalle coste libiche, quando un’altra nave che non aveva insegne l’ha abbordata con uomini armati. Per alcuni si tratta di miliziani di Misurata, altri sostengono che a sequestrarla sarebbe stato l’esercito del Governo di Tripoli. Poco dopo il sequestro, un peschereccio nelle vicinanze ha avvisato la guardia costiera, e ieri mattina una nave della marina è riuscita a intercettare le due imbarcazioni, facendo fuggire i libici. L’equipaggio dell’Airone, formato da quattro italiani, tra cui il comandante Alberto Figuccia, e tre tunisini, si era già sbarazzato dei due uomini saliti a bordo, rinchiudendoli nella stiva. I peschereccio è stato poi scortato fino a Lampedusa. Per fortuna tutto si è risolto, ma si indaga sulla natura dell’attacco. Probabilmente i miliziani di Misurata, a corto di barconi, volevano sequestrare il peschereccio per utilizzarlo nelle traversate dei migranti.
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