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Lando Buzzanca, l’attore che ha stregato tutti, riceverà oggi il premio Pigna d’argento alla carriera artistica

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Gli brillano gli occhi quando ripercorre le tappe della sua carriera: occhi grandi, neri, profondi che ti accarezzano l’anima. Una voce inconfondibile, timbro caldo, dizione impeccabile.

Una carriera brillante di attore, con alle spalle più di 107 film, di cui 102 con il ruolo di protagonista: stiamo parlando di Lando Buzzanca, 80 anni, palermitano doc, che oggi alle 20.30 riceverà il premio Pigna d’argento alla carriera artistica al teatro Savio di Palermo. Umile, animo sensibile, cuore d’oro, non perde occasione, nel corso dell’intervista, per ricordare il suo amore per la moglie Lucia, che ci ha lasciati. Sono stati insieme 57 anni: si sono amati da subito, è bastato uno sguardo. Lei ha sempre creduto nelle sue capacità, sostenendolo, e andando pure contro la sua famiglia, che non condivideva questa unione con “un morto di fame, un attore”. Intanto Lando ha sempre sognato di fare l’attore, sin da quando, all’età di 6 anni, si sedeva in platea a guardare i film. Ne aveva otto, di anni, quando per la prima volta ha detto a suo padre che voleva fare l’attore, ricevendo uno schiaffo dal genitore. Aveva 18 anni quando ha lasciato il liceo per seguire la sua passione raggiungendo Roma. Tanta gavetta, lavori precari e poi il primo film: “Divorzio all’italiana”. Prima anche un provino con Vittorio Gassman, che gli è servito per trovare il coraggio di proporsi. “Telefonavo a casa di Gassman, finita l’Accademia, e mi rispondeva sempre la madre, sino a quando, alla quinta telefonata, me lo ha passato. Mi ha dato un appuntamento al teatro a venti chilometri da casa mia. Chilometri percorsi a piedi. Poi l’appuntamento alle 22 a casa di Gassman per fare il provino. Alle nove ero già sotto casa sua. Avevo un figlio di tre anni, una moglie e la necessità di lavorare. Allora alle dieci in punto ho bussato alla porta. Mi ha aperto la madre e mi ha fatto accomodare. Poi l’incontro con Gassman: ho iniziato senza guardarlo. Lui mi ha ascoltato, mi ha chiesto di recitare una poesia. Quindi ho recitato una poesia di D’Annunzio. Stavolta l’ho guardato negli occhi. Ho finito e questo pazzo mi viene a dire: ‘Buzzanca lei ha una bella personalità, una bella voce e l’intelligenza’. Lui che era l’intelligenza. Io non credevo alle sue parole”. Da allora ne è passato di tempo, i film, il teatro, la televisione. Tra le pellicole che gli stanno più a cuore ci sono: “Il merlo maschio”, “Il domestico” e “L’arbitro”. Quest’ultimo ha riscosso un notevole successo, soprattutto a Madrid, dove è rimasto nelle sale per un anno. Lando è conosciuto in tutto il mondo e ha avuto anche un contratto con la Paramount. Tra le fiction quella che più gli è piaciuto interpretare è stato il commissario né “Io e mio figlio”, che ha avuto uno share di oltre 9 milioni di telespettatori. E poi c’è “Il Restauratore”, altra fiction di successo che vede Buzzanca nei panni di un ex poliziotto alle prese con le sue luccicanze.

di Serena Marotta

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