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L’abbiamo fatta grossa ~ Una strana coppia

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Nell’abbinare a una conclamata (e certificata) professionalità di regista le sue naturali e spesso incontenibili doti di comico, Carlo Verdone ha sovente tentato di modificare il suo percorso artistico, nel faticoso proposito di coniugare esigenze d’autore in continua evoluzione a pressanti richieste di divertimento inoltrate – ancor più nell’era dei social networks – dallo stuolo di irriducibili ammiratori che tuttora lo venera. D’altronde Carlo, complice forse la componente esibizionista legata al grande talento, non è mai arrivato a smarcarsi dall’esigenza di non deludere questo pubblico. Insomma, benché le faccette e i residui di suoi personaggi di successo (qui si notano schegge del Manuel Fantoni di Borotalco e dei tanti sacerdoti caricaturali da lui inventati) appaiano sempre più fuori luogo, la tendenza all’“impasto” non diminuisce. Gli incassi continuano a premiare, però la qualità generale, al di là di esiti migliori (Io, loro e Lara e soprattutto Posti in piedi in paradiso), resta pericolosamente incerta.

A rivitalizzare non bastano le punte di cattiveria (che aleggiano continuamente nella filmografia del cineasta romano) o le spassose sortite vernacolari di generici da una battuta e via. Purtroppo nemmeno dividere la scena con Antonio Albanese, nel qual caso, giova. Non si può negare che l’entusiasmo recato dal collega lombardo sia tangibile (per quanto in una scena riproduca a sua volta la macchietta di Alex Drastico…), tuttavia il fugace duetto tra lui e il co-protagonista, in partecipazione speciale, in Questione di cuore di Francesca Archibugi (2009) prometteva altre alchimie. Perciò nella vicenda a tinte gialle che vede Yuri, attore traumatizzato dall’abbandono della moglie, rivolgersi, per pedinarla, ad Arturo, investigatore male in arnese quanto lui (sta dalla zia parzialmente svanita, interpretata dalla cantante Virginia Da Brescia) che sfoggia un’orgogliosa moralità da ex-carabiniere ed è scrittore a tempo perso (seguirà un madornale equivoco, accentuato da una valigetta piena di denaro che fornisce i principali spunti di riflessione della trama),  non son rintracciabili gag molto riuscite. Il detective manda “a quel paese” chiunque chiuda la porta (uno è  addirittura Giuliano Montaldo in un cameo), il guitto si affida a chiuse futili, le aspirazioni frustrate di entrambi diventano accessorie. Inoltre, tra balbettii (in alcuni dialoghi) e il rimbalzo senza conseguenze di un pesante busto, ci si trova ad accorgersi della sbrigatività di alcuni ciak (indesiderata novità in un film di Verdone). Ben diretti, peraltro, alcuni caratteristi, dal soprano armeno Kasyan al diabolico Popolizio.

L’abbiamo fatta grossa (Italia, 2016) di Carlo Verdone con Carlo Verdone, Antonio Albanese, Massimo Popolizio, Clotilde Sabatino, Anna Kasyan

di      Massimo Arciresi

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KKKKK
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