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La Polizia risolve il caso di una violenta rapina ai danni di un istituto di credito della provincia. 2 arresti


La Polizia di Stato, segnatamente personale della Squadra Mobile, diretta dal Dott. Rodolfo RUPERTI, ha eseguito una Ordinanza di Custodia Cautelare, disposta dalla Sezione G.I.P. del Tribunale di Palermo su richiesta della Procura, a carico di DI CACCAMO MANUEL, 21enne e D’ OCA FRANCESCO, 23enne, entrambi pregiudicati per reati contro il patrimonio, nella circostanza ritenuti responsabili di una rapina commessa il 7 gennaio scorso ai danni di una banca di Carini.

I due sono accusati di aver compiuto l’assalto, in concorso con altro complice tale ANANIA Orazio, già sottoposto a fermo di p.g., dai Carabinieri, due giorni dopo l’assalto. Anania fu trovato in possesso del bottino della rapina, occultato sotto il sedile lato conducente della sua vettura in un plico sigillato in cellophane trasparente, riportante la scritta Nuova Carini.

Il denaro fu facilmente ricollegato alla rapina in banca, avvenuta in danno dell’Istituto di Credito “Banca Nuova”, in Corso Italia a Carini, nel corso della quale fu sottratta la somma di 1.600,00 euro, suddivisa in monete da 50 centesimi, confezionate in cilindretti avvolti da carta.

Fu possibile ricostruire la dinamica della rapina e, quindi, come l’ ANANIA avesse fatto ingresso nei locali facendo da “apripista” ai complici, seguito da DI CACCAMO, rimasto però incastrato tra le due porte, a causa dell’attivazione del dispositivo di blocco automatico.

Il D’ OCA invece sarebbe rimasto all’ esterno della banca, svolgendo la funzione di “palo”.

L’indagine sulla rapina è stata condotta dai “Falchi” della sezione “Contrasto al Crimine Diffuso”.

I poliziotti, dopo avere analizzato le immagini dell’impianto di videosorveglianza interno ed esterno della Banca e degli esercizi commerciali limitrofi, sono riusciti ad acquisire le caratteristiche fisico-somatiche dei complici fuggiti immediatamente dopo la rapina; i malviventi sono stati, quindi, riconosciuti, identificati ed oggi tratti in arresto, in esecuzione di un provvedimento cautelare domiciliare, emesso dall’Autorità Giudiziaria.

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