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La parola ai protagonisti delle Olimpiadi Giovanili Buenos Aires ’18, intervista al CT Massimiliano Presti

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Quando hai capito che c’era una reale possibilità di portare a casa delle medaglie importanti?

Diciamo che non ci pensavo o provavo a non pensarci, visto che anch’io sono scaramantico.

La mia unica preoccupazione era di arrivare con i ragazzi in ottime condizione e che loro potessero esprimersi al massimo delle loro potenzialità, il pensarlo mi dava tranquillità. Li seguo da un bel po’, abbiamo inserito nel loro programma delle sedute specifiche, e sapevo che se avessero trovato la condizione giusta, ci avrebbero regalato grandi soddisfazioni.

I colombiani sono stati ancora una volta gli avversari da battere. Ma avete visto differenze rispetto ai mondiali?

La tesi espressa sopra è chiara, se i nostri stanno bene ce la giochiamo con chiunque anche contro i colombiani che negli ultimi anni hanno dimostrato di essere i migliori al mondo  Sono rammaricato per Vincenzo che ti vince 2 gare su 3, forse è da rivedere qualcosa nella formula dei punteggi. Tra le donne, pur essendo la colombiana fortissima, Giorgia cresceva di giorno in giorno, arrivandole vicinissimo alla ultima gara, peccato il problema muscolare.

E poi qui, rispetto al mondiale, è più facile perché hai solo un avversario per nazione ma più difficile perché non puoi sbagliare nulla in una classifica cortissima come, ad esempio, la 1000 mt di Vincenzo.

Come avete approcciato le gare?

Il potersi focalizzare su due soli atleti è un grosso vantaggio perché puoi dedicarti interamente a loro senza trascurare nessun particolare.

Dal primo giorno in pista abbiano provato una seria infinita di traiettorie e curve che filmavo e poi analizzavo con i ragazzi. Prima delle gare abbiamo invece cambiato approcci. In base alle esperienze passate, sia Vincenzo che Giorgia dovevano eseguire un pre-gara abbastanza intenso per arrivare al meglio, senza la paura che potevano affaticarsi.

Alle 5:30 di mattina si iniziava l’attività fisica, poi alle ore  12:00 correvamo, per l’alimentazione cercavano di compensare il fabbisogno giornaliero con un alimentazione sana; e poi il riposo, ogni sera a letto presto!

A giochi fatti posso dire che la mia tesi fondista-veloce/velocista-resistente ha premiato .

Un difetto?

Forse a volte dovrei godermela di più. E poi una maniacalità spinta all’eccesso: anche quando i miei ragazzi vincono gli racconto su come avrebbero potuto perdere.

Com. Stam.

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