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LA “GIOCONDA” DI JACO – LACRIME DISCIOLTE NELLA BUONANOTTE

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Jaco, al secolo Jacopo Marai, ventisettenne ricco di talenti si si mette in gioco con la prima uscita in lingua italiana. “Gioconda” (Engine Records / Just Entertainment) è un piccolo capolavoro di introspezione.

Un cesello di un orafo preciso e puntuale che scolpisce una canzone sui sentimenti e sulle relazioni, a volte complesse, tra uomo e donna.

-Jaco perché questo brano? Da dove nasce il tuo amore per la “Gioconda”?
<<Un brano che esplora l’amore in tutta la sua bellezza e fragilità, ispirato dall’ambiguità del sorriso della Gioconda, simboleggiando felicità o malinconia. Questa dualità si riflette nella produzione musicale, che, sotto la sua freschezza, nasconde una grande profondità>>.

La cover, concepita come un quadro pop, lo ritrae alludendo in maniera apparentemente divertita, a questa doppia natura dell’essere umano: da una parte un giovane, con le proprie fragilità, innamorato della vita e dei suoi chiaroscuri e, dall’altro, profondamente sensibile e schivo. Il precedente brano “Baby” è stato apprezzato dagli ascoltatori che su Spotify gli ha regalato quasi 60.000 apprezzamenti.

-Questo brano mette a nudo i rapporti con l’”altra metà del cielo”. Che sentimento nutri per le donne?<<Gioconda, racconta una storia d’amore complessa, un vero e proprio via vai emotivo – continua l’artista – “non mi guarda, ma poi torna da me”. È una relazione che, pur portando sofferenza e mettendo in luce le nostre fragilità, offre anche un senso di casa e felicità:“segni di lacrime disciolte, sei la mia buonanotte”. Questo brano è anche un invito a riflettere su ciò che si cela dietro le maschere che indossiamo nella vita di tutti i giorni (“maschere strette in cui non mi conoscerai”), sottolineando che le emozioni che mostriamo spesso nascondono storie più profonde:“sono felice come la Gioconda”>>. 

Da dove nasce, Jaco, il tuo amore per la Music?<<Mi innamorai della musica da piccolo, grazie a mia mamma, che per provare a farmi smettermi di piangere, un giorno mi portò a una lezione di pianoforte. Da quel momento, quei tasti divennero il mio rifugio, un luogo in cui sentirmi libero e sfogarmi. Ho iniziato a scrivere in inglese, naturalmente a Londra. Tuttavia, negli ultimi due anni ho risentito un forte legame con l’Italia, perché, alla fine, con il cuore si torna sempre a casa!
Con questo brano, per la prima volta in italiano, voglio iniziare a raccontarmi, mostrando la mia natura leggera e spensierata, insieme a quella più profonda e fragile>>.

di Roberto Dall’Acqua
Foto ufficio stampa

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