Per una curiosa coincidenza, nella stessa settimana in cui giunge nelle sale italiane (in pochissime copie) il documentario a suo modo divulgativo Porno & libertà di Carmine Amoroso (che prova a spiegare la portata di uno specifico tipo di controcultura negli anni ’70), esce una commedia iberica sbandieratamente pruriginosa, diretta dal rampante Paco León (anche nel cast e alla sua terza prova dietro la macchina da presa) e che per molti versi – in un’epoca in cui il capostipite Almodóvar punta più in alto – appare un furbo prodotto corale confezionato fuori tempo massimo.
Anzitutto, diamo un’occhiata al titolo italiano, con quella “&” che presuppone l’esistenza di un personaggio di nome Kiki. In realtà è un termine che rappresenta la versione gergale dell’americano quickie, “sveltina” (rimando subliminale e un po’ infingardo proprio al lontano Kika almodovariano). Però il perno del film è maggiormente originale: cinque vicende parallele (suggellate, anticipiamo, da un riuscito piano sequenza finale che fa il paio con gli inventivi titoli di testa), connotate non tanto da immagini pepate, bensì da insolite perversioni sessuali. Nel dettaglio: un giovane (Álex García) scopre che la sua fidanzata (Natalia de Molina) è affetta da arpaxofilia, cioè si eccita se viene derubata (mentre la sorella ha una passione per gli alberi, quindi è afflitta da dendrofilia); una donna (Candela Peña), che aspira a rimanere incinta, è felicemente turbata dalle lacrime di dolore del marito (Luis Callejo) e, essendo dunque affetta da dacrifilia, tenta cinicamente di provocarle; una coppia (il regista e Ana Katz) non sa che la reciproca insoddisfazione a letto è causata dal desiderio inconscio di volerci invitare qualcun altro (l’amica Belén Cuesta?); la sonnofilia è invece il problema di un chirurgo plastico (Luis Bermejo), che vorrebbe far l’amore con la moglie invalida (Mari Paz Sayago) mentre lei dorme (è l’episodio più controverso); una sorda (Alexandra Jiménez) perde il controllo in presenza di tessuti morbidi, perciò il suo disturbo si chiama efefilia.
Un quadro colorato (lo è davvero, grazie alla fotografia di Kiko de la Rica), la cui esuberanza, esaltata dal montaggio di Alberto de Toro ma sostanzialmente ingigantita dal trailer e dalle immagini promozionali, nel complesso si auto-estingue man mano che le storie procedono. Addirittura spunta un senso recondito di tristezza per le solitudini dei personaggi (a prescindere dalle conclusioni delle vicende), la cui vita è condizionata dalle rispettive manie (ci sono pure buffe parentesi sul pissing e la vendita di capi intimi su Internet). Forse ci voleva un lancio diverso.
Kiki & i segreti del sesso (Kiki, el amor se hace, Spagna, 2016) di Paco León con Alexandra Jiménez, Natalia de Molina, Candela Peña, Luis Bermejo, Paco León
di Massimo Arciresi
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