Al secondo voto di fiducia il Parlamento dice si. Durante la seconda procedura di votazione di ieri mattina alla Camera si è votato il secondo articolo della riforma elettorale. Un astenuto, 350 voti favorevoli e 193 sfavorevoli, si è rilevato un sottile calo dei votanti con 16 deputati in meno. Bisognerà attendere le ore 16:00 di lunedì per la discussione sulla terza votazione inerente l’articolo 4. La dinamica interna al Pd è risultata analoga a quella della prima fiducia, circa 38 deputati non hanno partecipato al voto. Anche i nomi sono gli stessi, tra i dissidenti ritroviamo Bersani, Letta, Cuperlo, Bindi, Fassina, Epifani. Gli animi interni dei democratici continuano a scaldarsi. Civati si dichiara pronto a lasciare il Pd, determinando la prima scissione, dichara: “A qualcuno tocca farlo per primo. […] Se fossimo in 100, avrebbe avuto senso impegnarsi in una battaglia dall’interno. Io ho sperato fino all’ultimo che Renzi cambiasse, ma ora tocca prendere atto una volta di più che non è così. In settimana ci vedremo, con un gruppo di coraggiosi, e discuteremo se rimanere o meno in questo Pd”.
Ad essere attaccata, dall’area di Forza Italia e della Lega, anche la presidente Boldrini. Le viene contestata la gestione della presidenza, la decisione di arrivare al voto finale lunedì sera. Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia, dichiara: “Continua l’egemonia del Pd che, non contento di riassumere in se i ruoli di opposizione e minoranza, replica questa dialettica all’interno dalla capogruppo e la presidente Boldrini, mi dispiace dirlo, non fa altro che svolgere il ruolo di notaio di questa situazione”.
A sostenere Renzi c’è Alfano che dichiara: “Riguardo le polemiche sulla fiducia quello che penso è che chi vuole utilizzare il voto segreto, magari per far cadere il Governo o per metterlo in difficoltà, non si deve poi meravigliare che il Governo usi la fiducia, perché la fiducia è la risposta all’uso e l’abuso del voto segreto”.
È Salvini ad attaccare il Premier che mostra il suo entusiasmo per i primi successi dell’Italicum. Il leader della Lega dichiara: “Vedi di esultare quando diminuiranno tasse, disoccupazione e povertà in italia, non per la tua legge salva-poltrona!”.
La prossima settimana il Pd si riunirà alla Camera per scegliere il nuovo capogruppo che sostituirà il dimissionario Roberto Speranza.
di Diego Ventimiglia