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Investimento Intel a Catania, la Ugl chiede chiarezza a Regione e Comune

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“Se indiscrezione confermata, sarebbe un’enorme sconfitta. Pronti ad interloquire con la multinazionale per perorare il nostro territorio”

Chiediamo di sapere la verità sulla notizia, trapelata ieri, circa l’esclusione della Sicilia e nello specifico di Catania dalla lista di potenziali siti individuati dal colosso della microelettronica Intel per la realizzazione di un nuovo stabilimento produttivo in Italia.” E’ l’appello che la Ugl di Catania rivolge alle istituzioni regionali e locali perché si faccia piena luce sulla dichiarazione del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, 

rilanciate prontamente dalla stampa nazionale e siciliana. “Vogliamo capire cosa sta succedendo, visto che fino a ieri il nostro territorio sembrava essere tranquillamente in corsa per ottenere l’investimento, dopo l’ottimismo paventato dall’assessore regionale delle Attività produttive Mimmo Turano, mentre da Torino aldilà della riservatezza delle operazioni richiesta hanno lasciato intendere tutt’altra cosa – dicono Giovanni Musumeci, segretario territoriale della Ugl, ed Angelo Mazzeo segretario provinciale della federazione Ugl Metalmeccanici. Certo se l’indiscrezione fosse confermata, per noi, sarebbe una enorme sconfitta perché abbiamo creduto e continuiamo a credere fortemente in questa opportunità per una realtà, come la nostra, che ha sicuramente bisogno di nuovi investimenti per il rilancio dell’economia, nonché dell’attrattività della Zona industriale. Abbiamo puntato e puntiamo ancora su una possibilità del genere, semplicemente perché Catania ospita già da anni siti produttivi di multinazionali di ogni settore, compresa la STMicroelectronics che collabora su base mondiale con Intel. Insieme, certamente, avrebbero garantito e potrebbero ancora adesso garantire un prestigioso potenziamento per la nostra area industriale, Zona economica speciale, la cui ampia estensione e particolare condizione strutturale ed infrastrutturale avrebbe attirato altre aziende – aggiungono all’unisono i due sindacalisti. Stiamo parlando di un luogo da tempo abituato alla presenza di imprese della microelettronica, anche in riferimento all’indotto esistente, senza dimenticare l’alta qualità del know-how offerto grazie alla presenza di un ateneo di eccellenza, come il nostro, oltre che di una forza lavoro a buon mercato. Riteniamo superfluo il punto di debolezza legato alla sismicità dei luoghi, dato che questo tipo di stabilimenti sono a priori costruiti per sopportare le minime vibrazioni, figuriamoci gli eventi sismici. Per tali motivi, augurandoci che quella del presidente piemontese Cirio sia non una notizia fondata ma una mossa politica per mettere fuori gioco la temuta concorrenza di Catania, in attesa che da Regione e Comune venga fatta chiarezza, come Ugl siamo sempre disponibili ad interloquire con Intel per perorare, con chi ci vuole seguire, la capacità del nostro contesto produttivo. Ovvero il più idoneo – concludono Musumeci e Mazzeo – ad accogliere una così grande possibilità di crescita in ogni senso per la città, per la Sicilia e per l’intera fascia euromediterranea.”

Com. Stam.

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