Da venerdì 25 giugno disponibile tutte le piattaforme digitali “Bounce Back”, l’album d’esordio dell’omonima band.
Bounce Back è un album composto da dieci brani, ognuno di essi capitolo di un racconto di rinascita. Il sapore è quello di un pop/rock melodico, più aspro o più spensierato ove necessario, saggiamente variegato a seconda dello scopo. Le sonorità non nascondono un affetto per la musica internazionale degli anni 80 e 90, seppur piene di modernità; la scelta dell’inglese rimarca questo tracciato, mirando infatti ad un inserimento in quel contesto che dominava alla fine del secolo scorso. Definibile un concept, il suo filone narrativo si sviluppa dal negativo al positivo toccando, step by step, precisi spaccati emotivi, accompagnati da un contesto musicale molto codificato a livello emozionale.
Ecco cosa ci hanno raccontato.
Cosa credete che manchi alla scena musicale italiana?
Ciao a tutti e grazie per le vostre domande! Un piacere farci conoscere da voi…Cosa mancava alla scena musicale italiana? L’internazionalità. L’idea che chi in Italia fa musica debba accontentarsi di Italia, Sud America e un pezzo d’Europa, al massimo, non la condividiamo. Chi fa musica in Italia deve puntare a prendersi tutto il mondo. Un fenomeno stile Maneskin ci voleva, spero sia di traino per chi come loro pensa a spaccare ogni angolo del globo, possibilmente in lingua inglese…
Qual è stato il momento più duro che avete affrontato da quando hai iniziato? E quale invece il più bello e soddisfacente?
Guardate, il momento più bello è quando leggi messaggi in Direct Instagram che lodano il tuo progetto. Persone a cui piaci davvero. Ne basta anche solo una e il piacere è enorme. Il momento più duro è il lunghissimo lockdown, quando sembrava di muoversi in un pantano che arrivava alla gola…siamo riusciti a vederci qualche volta per muovere le pagine Social, ma erano briciole…avremmo voluto suonare Live, ma quello che era in programma è stato ovviamente cancellato.
Avreste voglia di collaborare con qualcuno? Chi sarebbe il protagonista del vostro feat fantascientifico?
Certamente, siamo apertissimi a collaborazioni e speriamo di organizzarne nel nostro cammino. Il nostro feat fantascientifico? Dai, coi Green Day!
Qual è l’occasione migliore per ascoltare il vostro album di debutto?
Guardate, ascoltandolo per intero crediamo si percepisca il racconto, il mutamento emotivo crescente, dal negativo al positivo. Si può fare in viaggio in pullman, in aereo, ad esempio. Alcuni brani vanno bene per momenti spensierati, altri per momenti rabbiosi o desolati. Nowhere Else, ad esempio, è un brano che se ascoltato mentre vai a far serata ti convince a tornare a casa, al contrario di Morning!
Diciamo che “in viaggio” è la risposta migliore.
Com. Stam.