Musica

Intervista a Vincenzo Greco

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BiografiaVincenzo Greco presenta “Tra Sogno e Realtà”: percorso musicale a tappe nell’anima del cantautore milanese, tra illusioni e vita vissuta, aspirazioni e quotidianità, in una continua altalena di emozioni e scelte da compiere per non soccombere agli eventi.

Lo sguardo rivolto al futuro e la dimensione onirica che stempera nell’esperienza di ogni giorno.
Con alle spalle un album edito dai Nomadi (“Piccolo Re”) e numerosi concerti in giro per l’Italia, Vincenzo Greco esce col suo secondo disco per raccontarci la sua percezione del mondo e farcela apprezzare nel modo più eterogeneo possibile, attraverso un caleidoscopio di suoni che abbraccia l’energia del rock, la vitalità del funky e del ritmo salsa, il gusto del jazz e l’orecchiabilità della pop music. Impossibile non tenere il tempo!

  1. Che cosa fa parte del mondo di Vincenzo Greco oltre la musica?

Nella mia quotidianità, oltre alla musica, ci sono gli affetti personali e il mio amato pastore tedesco “Lama”. Sono un appassionato d’arte e adoro immergermi in essa totalmente. Quando posso, mi piace comprare oggetti suppellettili artistici girando per mercatini o negozi d’antiquariato.

  1. Qual è la tua formazione musicale? Si può fare musica anche senza studiare?

Ho iniziato a suonare la chitarra da autodidatta, ma presto si è fatto sentire il bisogno di approfondire l’argomento ed essere seguito da dei professionisti, così mi sono iscritto in una scuola di musica dell’hinterland milanese e ho preso lezioni di canto, di chitarra moderna e musica d’insieme. Tutt’ora sono seguito da un Maestro di chitarra e da una Maestra di canto moderno.

Senza studiare si può fare musica…ma con moltissimi limiti. Lo studio è una parte fondamentale per chi vuole fare musica di una certa qualità senza sentirsi limitato dalle proprie lacune.

  • Quali sono le fasi del processo creativo che portano ad un tuo brano finito?

Io parto sempre dall’idea, quindi da degli appunti o -semplicemente- dal concetto fondamentale che voglio esprimere. Insieme a Stefano De Marchi (chitarrista e co-compositore dei miei brani) cerco di creare un accompagnamento che possa esprimerne il concetto in termini musicali. Successivamente lavoro sul perfezionamento del testo e sulla linea melodica vocale, cercando di mantenere una certa coerenza sonora. Viene poi creato un vero e proprio arrangiamento per tutti gli strumenti che servono al brano e, una volta in studio, ci divertiamo a registrare lasciando che ognuno abbia il giusto spazio per esprimere la propria personalità. Infine il mix, la mia fase preferita, perché è a quel punto che tutto prende forma.

  1. C’è qualcosa in particolare dei tuoi ascolti recenti che ti ha influenzato?

Avendo scelto di scrivere un disco unendo più generi ho ascoltato tantissima musica, allargando notevolmente i miei orizzonti: dal Jazz alla Folk music, dal Rock al Funky…

L’ascolto è fondamentale per chi decide di creare musica.

  1. Cosa consiglieresti a chi ha un blocco creativo?

Di aspettare il momento giusto, senza vivere l’attesa come se fosse tempo perso. A volte la creatività diminuisce e va stimolata, facendolo ognuno a modo proprio. Io ad esempio amo stare a contatto con la natura quando ho un blocco creativo e spesso ha funzionato. Un rimedio potrebbe anche essere quello di bersi un goccetto in compagnia, ma non troppo da non riuscire poi ad essere lucidi. 😊

  1. E a chi è astemio?

Chi è astemio si facesse una canna. Ahahahah!

Com. Stam.

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