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INNSBRUCK 2018: Dennis spodesta Dumoulin

Published 6 anni ago redazione6 anni ago • Bookmarks: 12

CRONO PROF: Dominio assoluto dell’australiano che infligge oltre 1′ al campione uscente e al belga Campenaerts – Alessandro De Marchi 28°, Fabio Felline, vittima di una caduta, 30°

Si attendeva Tom Dumoulin, grande protagonista delle crono di Tour e Giro, ed invece ha vinto, anzi dominato Rohan Dennis, al suo primo titolo mondiale individuale, il quinto se consideriamo anche quelli conquistati nella cronosquadre e inseguimento individuale. Se non era una sorpresa la sua possibile affermazione (ha dominato le ultime due cronometro alla Vuelta) sicuramente sorprende il distacco che ha lasciato agli avversari, Dumoulin in primis, giunto secondo a 1’21 che ha soffiato la posizione al belga Campenaerts per una manciata di centesimi (Photobicicailotto).

“Non pensavo di vincere con così tanto margine – ha dichiarato in conferenza stampa il nuovo campione del mondo che veste quella maglia che è stata per tre anni di Michael Rogers, australiano come lui – al punto che quando mi hanno comunicato i distacchi non ci volevo credere ed ho continuato a spingere fino alla fine. Il mio prossimo obiettivo sono le Olimpiadi e penso che me la dovrò vedere ancora una volta con Tom.”. L’olandese da parte sua ha riconosciuto i meriti dell’avversario, ricordando che era l’avversario che temeva di più già alla partenza e poi ha aggiunto: “Una delle mie peggiori cronometro è stata quella mondiale di Richmond nel 2015; poi però corsi la migliore prova in linea di sempre.. Mi auguro che accada anche quest’anno.”

Non si cullavano illusioni per i due azzurri in gara, sia Alessandro De Marchi che Fabio Felline cercavano altro da questo mondiale: De Marchi ha chiuso al 28° posto, ad oltre 5’ dall’australiano, Felline, vittima di una caduta, al 30°. Per entrambi la crono di oggi ha significato un “nuovo inizio”, anche se con sfumature diverse.

Il 32enne friulano ha intenzione in futuro di impegnarsi maggiormente nelle crono. “E’ stata una cronometro lunga, difficile da interpretare e capire come distribuire le energie; un buon test per quanto riguarda anche la gara in linea. Ho avuto buone sensazioni e la condizione è buona. Per me questa cronometro, aldilà del risultato finale, è un punto di partenza. Da qui in avanti vorrei investire in questa specialità. Ci credo”.

Per il 28enne torinese, invece, questa è stata un’opportunità da cogliere al volo per tornare ai massimi livelli. Peccato per la caduta che non ha permesso di comprendere a pieno il suo attuale livello: “Una situazione, quella della caduta, non facile da gestire. Stavo facendo una crono in linea con i miei tempi e le mie possibilità. La curva nella quale sono caduto l’avevo già individuata ieri in allenamento.. evidentemente non l’ho curata abbastanza. Non correvo per una medaglia, ma ci tenevo a misurarmi esattamente con le mie attuali possibilità. Sarebbe stato bello arrivare all’arrivo e capire cosa posso fare oggi. Invece la caduta lascia qualche recriminazione.” Adesso però è il momento di guardare al futuro: “Riparto il prossimo anno con rinnovato ottimismo. Ringrazio per questo Davide per l’opportunità concessami e il mio team per aver la fiducia accordatemi anche nel 2019.”

ORDINE D’ARRIVO